I migliori album del 2018

i migliori album del 2018
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La nostra classifica finale: i migliori album del 2018, divisi in dieci per ogni genere.

Il 2018, checché se ne dica, è stato per i musicofili un anno ricco e pieno di soddisfazioni. Non ci riferiamo soltanto ai generi di mainstream, né soltanto ai generi di nicchia. Possiamo dire che, più o meno su tutti i fronti, ci sono state grandi uscite. Viste le tendenze musicali maggioritarie, riassunte nelle statistiche degli ascolti più frequenti su Spotify, è necessario fare due cose. Uno: tenere presenti queste nuove tendenze, ossia il pop, l’R&B e le varie forme di hip-hop e trap che dominano le classifiche. Due: rivedere il concetto di “musica di qualità”, cessando di aspettare in eterno il ritorno dei Led Zeppelin ed imparando a riconoscere la buona musica anche quando non si pone in aperto contrasto con quella “cattiva”. Ossia: eliminando le due categorie e prendendo ogni musica per quello che è, a seconda del contesto. Per esempio: è inutile confrontare Sweetener di Ariana Grande con Little Dark Age degli MGMT: sappiamo tutti quale dei due album è il migliore. Ma il punto è proprio questo: un confronto di questa natura è ormai inutile, e superfluo. Ecco perché, come l’anno scorso, abbiamo diviso i migliori album dell’anno in dieci per ogni genere; categorie individuate con necessaria approssimazione (non aspettatevi la top ten di album brutal death metal), nelle quali abbiamo cercato di tenere conto di tutto quanto detto sopra. Se si comprende questo discorso, una classifica come quella seguente può tranquillamente essere soddisfacente ed esaustiva. Gli album sono numerati dalla prima posizione alla decima. Ciò significa che quello in cima, alla posizione numero uno, è il migliore della sua categoria. Ecco quali sono per noi i migliori album del 2018.

Mainstream Rock

Il mainstream rock, ossia il rock per le masse, oscilla tra eterna rivisitazione di un passato mitico (discusso in queste settimane soprattutto per come riproposto dai Greta Van Fleet) e tentativi di modernizzazione delle sonorità classiche. Tutti questi album, quale più, quale meno, ripropongono soprattutto musiche che ricordano gli anni ’70 e ’80, passando per l’hard rock, roots rock, blues rock, prog rock e funk rock. Se siete nostalgici, fanno tutti per voi.

1. The Struts – YOUNG&DANGEROUS
2. Fantastic Negrito – Please Don’t Be Dead
3. Oh Sees – Smote Reverser
4. All Them Witches – ATW
5. Stone Temple Pilots – Stone Temple Pilots
6. Slash feat. Myles Kennedy and the Conspirators – Living the Dream
7. Tenacious D – Post-Apocalypto
8. Lenny Kravitz – Raise Vibration
9. Johnny Marr – Call the Comet
10. Greta Van Fleet – Anthem of the Peaceful Army

Alternative Rock

Per il rock alternativo è stato un anno d’oro. Pur se poco presente nelle classifiche, il genere ha saputo farsi rispettare, sfornando perle assolute che potrebbero bene andare a figurare tra le migliori uscite di tutto il decennio, affiancate da altri album molto rispettabili. Se avete dei dubbi circa l’inserimento dei Muse in quest’elenco, vi consigliamo prima di leggere la relativa recensione.

1. Jack White – Boarding House Reach
2. Tash Sultana – Flow State
3. Unknown Mortal Orchestra – Sex & Food
4. Ty Segall – Freedom’s Goblin
5. Muse – Simulation Theory
6. U.S. Girls – In a Poem Unlimited
7. Boy Azooga – 1, 2, Kung Fu!
8. Gorillaz – The Now Now
9. Courtney Barnett – Tell Me How You Really Feel
10. Car Seat Headrest – Twin Fantasy

Post-Punk/Punk Rock

Il post-punk, in sordina, sta lentamente riemergendo come genere. Le uscite di quest’anno hanno provato una forte tendenza a riallacciarsi ai periodi d’oro di questo stile. Da quello inizio anni ’80 (gli Shame), al post-punk revival primi anni ’00 (i Parquet Courts). Che sia l’inizio di una vera e propria rinascita? Vedremo.

1. Parquet Courts – Wide Awake!
2. Shame – Songs of Praise
3. Iceage – Beyondless
4. GØGGS – Pre Strike Sweep
5. The Soft Moon – Criminal
6. Idles – Joy as an Act of Resistance
7. Jeff Rosenstock – POST-
8. Slaves – Acts of Fear and Love
9. Cloud Nothings – Last Building Burning
10. Alkaline Trio – Is This Thing Cursed?

Con la collaborazione di Angelo Molaro

Heavy Metal

L’heavy metal in questi anni si presenta sotto vesti altamente sperimentali, e questo è un bene, perché gli evita di ricadere nei cliché involontariamente auto-parodistici dei quali potrebbe facilmente essere vittima. Invece, le sperimentazioni senza compromessi di alcune di queste band fanno qui da controcanto ad altri lavori di natura più classica, preservando nel complesso l’integrità del genere.

1. YOB – Our Raw Heart
2. Sleep – The Sciences
3. Zeal & Ardor – Stranger Fruit
4. Clutch – Book of Bad Decisions
5. Deafheaven – Ordinary Corrupt Human Love
6. Portal – ION
7. Conan – Existential Void Guardian
8. Voivod – The Wake
9. At the Gates – To Drink from the Night Itself
10. Alice in Chains – Rainier Fog

A cura di Piero Ercolani

Indie Rock

Anche l’indie rock, se pur non più un genere di primo piano, ha saputo quest’anno proporre inaspettati gioielli. Primo tra tutti, il discusso e irrinunciabile Tranquility Base Hotel + Casino, che molti di voi, lo sappiamo, toglierebbero volentieri da questa classifica. Il resto è un continuo rimbalzo tra timido sperimentalismo, vecchi echi post-punk e garage rock revival, synthpop e indietronica. Tutto bellissimo.

1. Arctic Monkeys – Tranquility Base Hotel + Casino
2. MGMT – Little Dark Age
3. The Voidz – Virtue
4. Big Red Machine – Big Red Machine
5. Tune-Yards – I Can Feel You Creep Into My Private Life
6. Django Django – Marble Skies
7. Beach House – 7
8. Mumford & Sons – Delta
9. Awolnation – Here Come the Runts
10. Florence + the Machine – High As Hope

Indie Pop

L‘indie pop, l’abbiamo detto nella recensione di The 1975, meriterebbe ormai un’attenzione privilegiata in quanto genere emergente. Ascoltando tutti i dischi sotto elencati, appare chiaro che non si tratta più di una semplice tendenza “pop” dell’indie rock, ma di uno stile sempre più emancipato e sempre più interessante. Se tenuto d’occhio, senza snobismo, può regalare belle sorprese.

1. The 1975 – A Brief Inquiry Into Online Relationships
2. Let’s Eat Grandma – I’m All Ears
3. Imagine Dragons – Origins
4. Twenty One Pilots – Trench
5. Yungblud – 21st Century Liability
6. The Ting Tings – The Black Light
7. Chvrches – Love Is Dead
8. Kimbra – Primal Heart
9. Superorganism – Superorganism
10. Dear Nora – Skulls Example

Post-Rock

1. Toundra – Vortex
2. God Is an Astronaut – Epitaph
3. Noorvik – Noorvik
4. I giardini di Mirò – Different Times
5. Havocraft – Chains for the Sea
6. Distant Dream – Your Own Story
7. Long Distant Calling – Boundless
8. Hammock – Universalis
9. Versus the Ghost – We Don’t Belong Here
10. The Clouds Will Clear – Recollection of What Never Was

A cura di Chiara Guidobaldi

Elettronica

Un discorso simile a quello fatto per l’heavy metal vale anche per l’elettronica, forse il genere attualmente più all’avanguardia. Gli artisti elettronici contemporanei sono dei maestri nello sposare sonorità appaganti e ricerca sonora, spingendosi in tutti quei territori ancora sconosciuti ma proponendo sempre lavori alla portata di ogni appassionato del genere. Senza ricadere, in altre parole, in inutili ricerche cervellotiche.

1. Against All Logic – 2012-2017
2. Ross from Friends – Family Portrait
3. Jon Hopkins – Singularity
4. Yves Tumor – Safe in the Hands of Love
5. Dj Healer – Nothing 2 Loose
6. SOPHIE – OIL OF EVERY PEARL’S UN-INSIDES
7. Autechre – NTS Sessions 1-4
8. Tim Hecker – Konoyo
9. Nine Inch Nails – Bad Witch
10. The Prodigy – No Tourists

Con la collaborazione di Angelo Molaro

Pop

Il pop, piaccia o no, è musica, esiste e viene ascoltata. Non troverete esperimenti qui: al massimo versioni ultra-commerciali di tendenze precedentemente marginali, come il post-dubstep, il glitch e l’indie/synthpop. Il discorso è molto semplice: non vi piacciono questi album? Non ascoltateli. La scelta è solo vostra.

1. Poppy – Am I a Girl?
2. Ariana Grande – Sweetener
3. Jain – Souldier
4. Youngr – This Is Not An Album
5. Børns – Blue Madonna
6. Bebe Rexha – Expectations
7. Camila Cabello – Camila
8. Clean Bandit – What Is Love?
9. Robyn – Honey
10. Anne-Marie – Speak Your Mind

Soul/R&B

Il soul è, assieme al pop e all’ hip-hop, uno dei generi di maggior successo attualmente, a livello internazionale. Cosa che, però, per quanto se ne possa discutere, non ne pregiudica la qualità. Anzi, spazi vengono lasciati ad artiste ed artisti che, come Janelle Monáe, non si sono mai stancati di sperimentare pur non compromettendo la coerenza del proprio stile.

1. Janelle Monáe – Dirty Computer
2. Young Fathers – Cocoa Sugar
3. Kali Uchis – Isolation
4. Jorja Smith – Lost & Found
5. The Internet – Hive Mind
6. Vulfpeck – Hill Climber
7. Elle Mai – Elle Mai
8. Craig David – The Time Is Now
9. Lykke Ly – so sad, so sexy
10. Charlie Puth – Voicenotes

Jazz/Fusion

Il jazz ai nostri tempi seguita ad oscillare tra recupero delle sonorità classiche dell’hard bop/post-bop anni ’50/’60, ed espressioni funk/fusion anni ’70 con tanto di atmosfere da colonna sonora di film della Blaxploitation. L’uscita più interessante è però quella di Esperanza Spalding, che utilizza i movimenti della musica per esprimere le funzioni del corpo. Cosa che, ci sembra, vada oltre tutto il resto.

1. Esperanza Spalding – 12 Little Spells
2. Sons of Kemet – Your Queen Is a Reptile
3. Makaya McCraven – Universal Beings
4. Wayne Escoffery – Vortex
5. GoGo Penguin – A Humdrum Star
6. Ambrose Akinmusire – Origami Harvest
7. Seun Kuti & Egypt 80 – Black Times
8. R+R=NOW – Collagically Speaking
9. Bill Frisell – Music IS
10. Kamasi Washington – Heaven & Earth

Hip-Hop

L’hip-hop è ormai, a livello internazionale, il genere di punta, e quello che, grazie ad artisti imprevedibili come Kanye West, preme di più sulla sperimentazione nell’arrangiamento e nella produzione. Non solo: si tratta anche del genere che più di tutti riassume i tempi che viviamo, a livello di inventività lirica e surrealismo/realismo tematico.

1. Kanye West – ye
2. Kids See Ghosts – Kids See Ghosts
3. Eminem – Kamikaze
4. Death Grips – Year of the Snitch
5. Vince Staples – FM!
6. BROCKHAMPTON – iridescence
7. J. Cole – KOD
8. Pusha T – DAYTONA
9. Earl Sweatshirt – Some Rap Songs
10. Travis Scott – Astroworld

A cura di Francesco di Perna e Simone Lucia

Italiani

Il 2018 è stato un anno musicalmente ricco di sorprese anche in Italia. Nel paese, mentre la scena mainstream vede spopolare a dismisura un pop che si autodefinisce curiosamente indie (ogni riferimento a Thegiornalisti non è puramente casuale!), crescono e si fanno strada ottimi rapper, artisti interessanti dell’elettronica e cantautori dotati di buona creatività e notevoli capacità di scrittura. Insomma, non c’è solo la trap, ma tanta buona musica italiana, in questo 2018.

1. Rancore – Musica per bambini
2. Dutch Nazari – Ce lo chiede l’Europa
3. Nu Guinea – Nuova Napoli
4. Any Other – Two, Geography
5. Motta – Vivere o morire
6. Colle Der Fomento – Adversus
7. Cor Veleno – Lo spirito che suona
8. Marnero – Quando vedrai le navi in fiamme sarà giunta l’ora
9. Gabriele Poso – Awakening
10. Riccardo Sinigallia – CIAO CUORE

A cura di Francesco Di Perna, Marika Lucciola, Chiara Guidobaldi, Angelo Molaro, Simone Lucia e Antonello Lopizzo.

Menzioni speciali

Ecco infine tre album che non abbiamo saputo categorizzare, perché si tratta di lavori talmente inventivi e rivoluzionari, in ogni senso, che è stato impossibile incasellarli in un’unica categoria. Di questi album consigliamo l’ascolto se siete musicofili, a prescindere dal genere che preferite.

Low – Double Negative
Tyshawn Sorey – Pillars
Vessel – Queen of Golden Dogs

E questo è tutto. Buon anno a tutti, continuate sempre a seguirci sulla nostra pagina Facebook ufficiale, La Scimmia sente, la Scimmia fa.

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