Coronavirus: OpenDDB lancia lo streaming di comunità

Mentre l'Italia diventa "Zona Rossa" e sperimenta le restrizioni necessarie al contenimento del Coronavirus, molte piattaforme mettono a disposizione gratuitamente il loro catalogo in streaming. E tra queste, OpendDDB - Distribuzione dal basso, lancia l'idea di uno "Streaming di comunità".

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Credits: CchrisS / Pixabay
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Dal 9 Marzo l’Italia è ufficialmente e integralmente Zona Rossa. Le misure necessarie al contenimento del Coronavirus comprendono la chiusura di scuole, cinema, teatri, musei e ogni sorta di locale pubblico, dov’è impossibile evitare situazioni di assembramento. #Iostoacasa è l’unica possibile parola d’ordine, in un momento tanto difficile. Ma se volete riempire le vostre giornate di Cinema, OpenDDB – Produzioni dal basso lancia l’idea dello Streaming di comunità.

Molte piattaforme, in questi giorni, hanno risposto all’emergenza Coronavirus passando allo streaming gratuito. Già dai primi giorni di crisi, in Lombardia e provincie limitrofe, Amazon Prime aveva offerto gratuitamente lo streaming agli utenti in Zona Rossa. Streaming gratuito anche per Infinity, che regalerà ai nuovi utenti ben 2 mesi di cinema e serie tv, anche in esclusiva.

Ma non sono solo le grandi piattaforme a offrire gratuitamente il proprio catalogo, in un momento così delicato e complessa, che somiglia tremendamente a un brutto film di Fantascienza. Qui vi abbiamo parlato dell’iniziativa della Cineteca di Milano, che propone decine di titoli in streaming gratuito. E se siete in cerca di film particolari, di produzione indipendente, che difficilmente avreste potuto vedere nel normale circuito di distribuzione, anche l’iniziativa di OpenDDB – Produzioni dal basso fa certamente al caso vostro.

“Siamo solidali con le sale cinematografiche costrette a chiudere, con gli spazi e le reti sociali in difficoltà e tutte le lavoratrici e i lavoratori che saranno i primi a pagare questa crisi. È un enorme danno per tutti, anche per noi, sia come produttori che come distributori, che come pubblico e comunità.”

Così recita il comunicato di Open DDB, che si interroga sulle priorità da perseguire, per coniugare il senso di responsabilità con la necessità di tutelare e difendere il cinema italiano, e in particolare la produzione e la distribuzione indipendente, quella che più soffrirà le conseguenze di questo particolare passaggio storico.

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Ma cos’è esattamente lo Streaming di comunità? Una volta visitato il link www.openddb.it/streaming-di-comunita, troverete l’iniziativa riassunta in queste righe:

“Mettere a disposizione per tutte e tutti uno streaming di comunità: una lunga programmazione di video, film e documentari per ribadire il valore che diamo alla cultura dal basso e alla sua diffusione. Senza dover pagare per forza. Siamo in difficoltà economica noi, ma lo sono anche tutti gli altri. Se poi vuoi farlo ugualmente, puoi fare una donazione attraverso il bottone rosso qui sotto, ma puoi vedere il nostro streaming a prescindere da questo.”

Dal 10 al 12 Marzo troverete quindi 8 titoli, che comprendono corti e lungometraggi, documentari e opere di fiction, da vedere singolarmente o in streaming continuo. La visione non è soggetta ad alcun pagamento, ma certo, chiunque abbia la possibilità, potrà effettuare una libera donazione.

https://www.youtube.com/watch?v=1ZSU-lfaHY4
 

Tra questi titoli vi segnaliamo anzitutto É stato morto un ragazzo, il documentario di Filippo Vendemmiati che racconta la tragica morte di Federico Aldrovandi, ucciso durante un fermo di polizia ad appena 18 anni. Le circostanze della sua morte restano decisamente controverse, e insieme a quella di Stefano Cucchi, la storia di Federico resta una pagina nera nella Storia d’Italia.

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I film proposti dello Streaming di comunità di Open DDB – Produzioni dal basso comprendono anche Scampia Felix di Francesco di Martino, oppure The Harvest di Andrea Paco Mariani, un docu-musical che porta un soffio di Bollywood tra i braccianti dell’Agro Pontino.

E dopo il 12 Marzo, sono in arrivo nuovi, interessanti titoli, per chiunque voglia dedicare questi giorni di “reclusione” alla scoperta di un cinema diverso, prodotto fuori dalle grandi major, ma realizzato con passione, dedizione e una straordinaria voglia di raccontare il nostro tempo.

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