Chadwick Boseman, attivista politico: 5 grandi film nel segno del Black Power

Chadwick Boseman è stato anche un attivista politico consacrando la sua breve carriera alla cultura afroamericana, tra lotta e memoria storica

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Marcia per la libertà di Reginald Hudlin (2017)

Marshall film
Chadwick Boseman è Thurgood Marshall

Thurgood Marshall è stato il primo afroamericano a diventare giudice della Corte Suprema degli Stati Uniti e definito dal reverendo King uno degli uomini più importanti della storia americana.

Marcia per la libertà ci mostra un pezzetto della vita di Marshall quando da giovane e brillante avvocato riuscì, nel 1941, insieme all’avvocato ebreo Sam Friedman a scagionare un afroamericano dall’accusa di violenza carnale ai danni di una giovane e altolocata donna bianca a cui prestava servizio come autista.

Il film pone la denuncia contro il razzismo in toto  — l’antisemitismo è un altro elemento chiave dell’opera  — al centro del proprio messaggio riuscendo a non sacrificare del tutto l’aspetto artistico e cinematografico. Il bilanciamento tra queste due aspirazioni è armonioso e rende Marshall (questo il titolo originale) un grande film oltre che una formidabile vicenda storica.

Un legal drama con stile e classe, la cui regia dona dinamicità a una storia in parte “statica”, mentre scenografie e illuminazione (calda e morbida) restituiscono i toni di un’intera epoca evocando anche immagini che rimandano alla Hollywood classica. L’alternanza, poi, con le tinte fredde desaturate dei ricordi rivissuti durante il processo regalano un contraltare grafico che fa di questo film un ottimo lavoro di composizione di colori e immagini. Espressione notevole di questo approccio è la scena finale in cui i due avvocati sono a cena in uno splendido ristorante; il connubio tra campo lungo, illuminazione e colori rappresentano una perfetta cartolina di ciò che l’opera vuol essere.

Oltre alla forza della storia vera e dell’avvincente caso (reso dinamico da alcuni movimenti di macchina davvero ispirati, grazie all’uso sapiente di una gru) trova la sua completezza in un lavoro a tutto tondo sull’aspetto visivo e narrativo, segno della grossa complicità tra regista e direttore della fotografia (Newton Thomas Sigel).

A dare ancora più forza all’ottimo lavoro del comparto tecnico ci sono le interpretazioni di Josh Gad (ispiratissimo) e Boseman. Il Marshall del compianto attore è un brillante guascone con saldi principi e fervente idealismo. Una prova estremamente classica, che guarda ai divi dell’epoca e che si sposa perfettamente con quell’aria da vecchia Hollywood a cui il film si ispira. Un’opera imperdibile, tra le migliori della filmografia di Boseman.

Black Panther di Ryan Coogler (2018)

Chadwick Boseman, Lewis Hamilton, pole position
Pantera Nera, film adottato dalla lotta afroamericana

Black Panther deve gran parte del suo successo alla lotta afroamericana. Nonostante — e qui qualcuno potrebbe non essere d’accordo — non brilli oggettivamente sul piano prettamente cinematografico, il il film risulta un buon blockbuster e niente più, riuscendo comunque a convincere una grande fetta di critica e pubblico proprio attraverso il suo messaggio. In effetti, la propria potenza, Black Panther la ritrova, probabilmente, in una profonda necessità di Mitologia da parte della comunità nera. Tutti i film che presentiamo in questa lista sono storie vere o comunque vicende ispirate alla realtà; mentre il cinecomic di casa Marvel regala finalmente a una generazione di giovani afroamericani un modello di lotta capace di far sognare; nel segno di una delle esigenze più profonde della gioventù: il Fantastico. Obiettivo, questo, mai raggiunto pienamente dalla controparte cartacea.

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Inoltre, il film ha conquistato il consenso del pubblico adulto grazie al proprio accattivante design, a un segno di riconoscimento inconfondibile (le braccia incrociate) e ad uno slogan breve e conciso che ha conquistato immediatamente la gente. Il Wakanda Forever si è identificato con un più realistico Africa Forever, riuscendo ad unire grandi e piccini sotto la bandiera di una lotta secolare. Qui esuliamo dal mero giudizio artistico, che ci piaccia o no, Black Panther è un film Icona e che ha fatto di Chadwick Boseman una delle figure della pop culture più importanti di questo inizio di XXI secolo.

Da 5 Bloods – Come fratelli di Spike Lee (2020)

Da 5 Bloods
Una scena dal trailer ufficiale di Da 5 Bloods di Spike Lee (frame da YouTube)

In un film dove l’eclettismo la fa da padrone su ogni piano, da quello tecnico a quello narrativo, il personaggio di Chadwick Boseman, seppur appaia poco, è il perno centrale di quell’opera meravigliosa che è Da 5 Bloods. Il caposquadra Norman “Stormin’ Norm” Holloway è il cuore pulsante dell’ultima fatica di Spike Lee e il vero portavoce del messaggio sociale della pellicola. Un perfetto testamento degli ideali di Boseman che con il senno di poi appare malinconico e carico di dolore.

La scelta di girare le scene di guerra in 16mm, evocando i veri filmati del Vietnam, immergono la figura dell’attore ancor di più in un’aura di Mito storico, consegnando la breve performance negli annali dei simboli afroamericani. Perché proprio di simbolo si tratta, di prototipo dell’attivista afroamericano, archetipo ideale in cui convergono tanti leader della lotta nera. Indicativa in questo senso la scelta di non ringiovanire i protagonisti nelle scene del Vietnam, che fa emergere la natura del ricordo e di come ognuno dei soldati rimembra il proprio leader donandogli per quasi tutta la durata del film un alone mistico fino all’emersione del ricordo rimosso che riconsegna la figura dell’uomo di lotta ad un piano più tragico e terreno.

Get on Up – La storia di James Brown di Tate Taylor (2014)

chadwick boseman
Chadwick Boseman è James Brown

Get On Up è un biopic frenetico, sexy, eccitante, la cui riuscita deve tantissimo al montaggio, che in un groviglio di spezzoni di vita ci restituisce il vasto mosaico dell’incredibile epopea di una delle più grandi star della musica di tutti tempi: James “The Godfather of Soul” Brown.

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Qui, siamo dinanzi alla miglior performance della carriera di Chadwick Boseman, che possiamo racchiudere in una semplice parola: irresistibile. L’attore dona un’interpretazione perfetta che ha goduto del plauso della famiglia di Brown e che ne dimostra l’ecletticità. Attore, cantante, ballerino, Boseman era tutto ciò, capace non solo di “vivacchiare” in arti diverse ma addirittura eccellere in ognuna di esse.

Nonostante la maggior parte dell’opera benefici della vera voce di James Brown, nei pochi (ma incisivi) momenti in cui la voce è quella di Boseman riscontriamo un notevole talento da parte dell’attore. Ma è nel ballo che ci rendiamo davvero conto della grandezza di ciò a cui stiamo assistendo. Boseman riesce a riportare in vita Brown con un egregio lavoro di danza frutto di mesi di matto e disperatissimo allenamento. Diamante della corona di questo egregio lavoro è la perfetta riproposizione del passo più famoso della stella del soul: la Mashed Potato.

Una prova da sogno quella di Boseman fulgido esempio della dedizione al lavoro che lo contraddistingueva e anche del coraggio di cui era pregno. Difatti, l’attore è stato a lungo indeciso sull’accettare la parte o meno, timoroso di doversi confrontare con un ruolo così complesso e difficile che avrebbe richiesto un lavoro artistico al di fuori della norma. Inoltre, il peso di Brown all’interno della storia afroamericana — esplicativa in tal senso la scena del concerto di Boston dopo la morte di Martin Luther King in cui il cantante fu capace di comunicare il proprio volere, facendosi ubbidire, a una folla di persone, giustamente, arrabbiate e sconvolte — ha caricato ancor di più il peso dell’opera.

In conclusione, con Get on Up siamo dinanzi alla completa espressione del talento di Chadwick Boseman; un talento totale, magnetico e ammaliante, proprio come la rottura della quarta parete di cui l’opera ne fa un efficace strumento al servizio dell’intimità tra protagonista e spettatore. Lasciatevi questo gioiello alla fine, per un ultimo vis a vis con un grande attore che ci ha lasciato troppo presto.

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