La Vera Storia dei Peaky Blinders | Recensione Romanzo Sperling & Kupfer

La Vera Storia di Peaky Blinders è il romanzo firmato da Carl Chinn in cui si cerca di far luce sulla temibile gang di Birmingham

La vera storia dei Peaky Blinders, copertina
Particolare della copertina de La vera storia dei Peaky Blinders edito da Sperling & Kupfer
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Peaky Blinders è uno dei titoli più amati tra le molte serie TV a disposizione, in Italia disponibile su Netflix. La storia di Thomas Shelby, interpretato magistralmente da un Cillian Murphy mai così convincente, è in realtà la storia di una famiglia e di una gang, i temibili Peaky Blinders, la cui vera storia ha cooperato a dare una certa reputazione alla città di Birmingham.

Arrivato alla quinta stagione, anche Peaky Blinders si è dovuto arrendere alla pandemia di coronavirus, per cui sono state interrotte le riprese della sesta, attesa stagione. Ma la serie firmata da Steven Knight, con un cast stellare che include anche Tom Hardy, Adrien Brody e Sam Claflin, rimane un prodotto d’altissimo livello, targato BBC, che continua ad affascinare una fetta sempre maggiore di pubblico, a livello internazionale.

Per questo il romanzo di Carl Chinn, La Vera Storia dei Peaky Blinders, edito da Sperling & Kupfer è una lettura imprescindibile per i molti fan della serie TV, che potranno in questo modo scoprire le libertà narrative che Steven Knight si è preso e quegli elementi comuni condivisi dalla Storia e dalla serie.  Se sei un fan della serie, ti ricordiamo che puoi ordinare il libro già ora da qui!

La Vera Storia dei Peaky Blinders, una lettura sorprendente

Il romanzo di Carl Chinn si apre direttamente coi ringraziamenti, pagine che di solito i lettori più svogliati lasciano andare, saltandole a pié pari. Tuttavia in La Vera Storia dei Peaky Blinders queste pagine somigliano più che altro a una piccola mappa, una mano tesa verso il lettore per guidarlo nel mondo in cui ha deciso di avventurarsi.

In queste prime pagine l’autore parla di Birmingham, della sua Birmingham, delle storie che popolavano la sua infanzia, dove al posto di re e cavalieri sentiva parlare dei Peaky Blinders, spiegando immediatamente la prima grande differenza tra la realtà e la serie televisiva: se in Peaky Blinders vediamo un Tommy Shelby tornare traumatizzato dal suo servire in Francia durante la Grande Guerra, la storia racconta dei Peaky Blinders già in attività prima dello scoppio della Prima Guerra Mondiale.

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In queste pagine, dunque, l’autore ci spiega il motivo per cui ha scritto dei Peaky Blinders, di questi piccoli criminali di strada divisi in tanti piccoli gruppi, che nascondevano lame nei berretti (da qui il nome della gang) e avevano fatto delle scommesse la loro attività secondaria. Proprio come il nonno e il padre di Carl Chinn: questo spiega che per l’autore la storia dei Peaky Blinders è in realtà una saga che ha toccato la sua famiglia.

Una premessa senz’altro necessaria per comprendere il tone of voice con cui l’autore si rivolge al lettore. Pur essendo un libro di non-fiction che incanala la Storia, utilizzando anche gli stilemi del genere biografico, La Vera Storia dei Peaky Blinders sorprende per la capacità di trascinare il lettore dentro le pagine, direttamente sulle strade di una Birmingham di inizio Novecento, dove si andava in prigione per accattonaggio e turpiloquio.

La Vera Storia dei Peaky Blinders: un mosaico ricco di informazioni e di foto

Con meno di 250 pagine, Carl Chinn riesce a creare un mosaico completo e pieno di sfumature, che fa luce su un gruppo criminale che non perde il fascino conquistato con la serie TV, ma che anzi ne guadagna altro.

Il volume è inoltre corredato da un piccolo ma non povero inserto fotografico che permette al lettore di guardare negli occhi la sindacalista Jessie Eden (vista anche nella serie BBC), ma anche le foto del nonno dell’autore, Edward Derrick, che passò la sua vita a entrare e uscire dal carcere, sin dalla tenera età.

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Il lettore si troverà così tra le mani un compendio più o meno completo, sorretto da una scrittura limpida ed estremamente scorrevole, che non sente il bisogno di salire in cattedra per dar prova delle proprie conoscenze, ma che invece si diverte nel prendere per il mano il lettore e condurlo negli angoli più bui e meno conosciuti di una storia che, a distanza di più di un secolo, continua ad affascinare. Una lettura dunque adatta per combattere la noia della quarantena, in attesa di poter vedere la nuova stagione di Peaky Blinders e sentire le note di Red Right Hand di Nick Cave and The Bad Seed riempire le nostre stanze e la nostra immaginazione. Se la recensione vi ha convinto e volete immergervi nella lettura, troverete QUI il link per l’acquisto!

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