Idiocracy: infine siamo giunti, il film è realtà

Credevate di dover aspettare il 2505 per vedere la società di Idiocracy? Poveri illusi...

Idiocracy
Terry Crews e Luke Wilson in una scena di Idiocracy
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Idiocracy: Trama

Joe Bowers, archivista militare in forze all’esercito statunitense, è un uomo totalmente mediocre, con una vita mediocre e nessun legame affettivo. Tanto è nella media (e nessuno farebbe domande se scomparisse) che viene selezionato da un ufficiale scientifico per un esperimento di criogenia. Insieme alla prostituta Rita, Joe viene ibernato per essere scongelato dopo un anno. Ma, come ci insegnano le commedie demenziali, qualcosa va storto e i due si risvegliano cinquecento anni dopo, soli e abbandonati per scoprire che il mondo è.. diventato più stupido. Il gene dell’idiozia ha preso il sopravvento sull’evoluzione umana generando una vera e propria idiocrazia in una società alla totale deriva. E qui, nel 2505, i problemi per questa strana coppia iniziano sul serio, dovendo fare i conti col fatto di essere le persone più intelligenti del pianeta.

Cast

  • Luke Wilson: Joe Bauers
  • Maya Rudolph: Rita
  • Terry Crews: Presidente Dwayne Camacho
  • Dax Shepard: Frito
  • Justin Long: Dr. Lexus

Trailer

2020: un anno da ricordare

Idiocracy
Idiocracy, una scena del film

Il 2020 sarà un anno da ricordare: incendi che hanno devastato l’Australia, la possibilità di una terza guerra mondiale a causa della tensione Iran-USA e, come se non bastasse, una pandemia globale. Senza parlare poi di quell’asteroide che è passato “vicino” (tra molte virgolette) alla Terra, le rivolte razziali che hanno quasi messo in ginocchio l’America o i casi di peste bubbonica in Mongolia. Tanto che è saltato fuori che il 2020 fosse il vero anno della fine del mondo secondo il calendario Maya.

Ma il 2020 sarà ricordato, tra le altre (funeste) cose, come il momento in cui l’umanità è riuscita a dare il meglio – o il peggio – di sé! Tra una catastrofe e l’altra, siamo stati bombardati da notizie ai limiti dell’incredibile. E per diversi motivi, questo anno tanto assurdo ci è sembrato così vagamente familiare che dopo esserci scervellati un po’ abbiamo recuperato un gioiellino (quasi) dimenticato del 2006: Idiocracy.

Mio dio ma (Idiocracy) parla di noi!

Dopo solo un’ ora e venti di film quella sensazione prima vaga è diventata più concreta e le possibili similitudini tra il futuro “distopico” ideato da Mike Judge e il nostro tempo sono davvero svariate. Coscientemente o meno, Judge è riuscito a cogliere dinamiche e meccanismi in atto che segnano una profonda deriva sociale dei nostri giorni. Seppure in modo estremamente ridicolo e parodistico, Idiocracy è la fotografia satirica di una società profondamente segnata dal divario culturale ed economico.  Basti pensare alle scene iniziali in cui vengono messi a confronto una coppia di estrazione medio-alta, istruita e benestante, che decide di non avere figli e una coppia proletaria, di scarsa istruzione che si ritrova con una squadra di calcio in casa. O ancora si pensi al peso politico di una multinazionale, inventata, come la Brawndo in grado di trasformare le abitudini alimentari della popolazione, relegando l’acqua allo spazio dei cessi.

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idiocracy rifiuti
Luke Wilson in Idiocracy

In Idiocracy Judge gioca con luoghi comuni, stereotipi  ed ideologie di classe per ricreare un mondo immaginario ma, forse ora più che mai, così reale, in cui le persone diventano ogni giorno più stupide. E questo processo è di portata così ampia, e connesso a dinamiche di cui abbiamo discusso sopra, da avere ripercussioni sul tessuto genetico dell’umanità. Ma se il film di Judge si pone sopra le parti, senza voler offrire giudizi etico-morali, non siamo altrettanto buoni noi che ci vogliamo divertire a confrontare il 2505 con questo 2020 ricco di perle. Come abbiamo detto, il 2020 sarà un anno da ricordare e non solo per tutti gli spiacevoli eventi, ma anche per il modo in cui molte persone hanno reagito.  Tant’è che se il 2020 fosse una pagina social sarebbe Ah ma non è Lercio!.

Idiocracy: 2020 o 2505?

Una pandemia globale ha fornito i presupposti ideali per generare una quantità enorme di idiozie. Materiale che sarebbe adatto ad un spin-off di Idiocracy, e chissà che qualcuno (tra i millemila documentari girati) non ci abbia già pensato. Allora ecco che noti politici italiani, cambiando bandiera con una facilità impressionante, hanno prima attaccato il governo per non aver reagito e chiuso tutto prontamente, poi sono stati tra i primi, cogliendo l’insofferenza dell’opinione pubblica, a chiedere di riaprire tutto (che manco Duccio) e, nonostante l’obbligo delle mascherine e il distanziamento sociale, hanno organizzato manifestazioni con migliaia di sostenitori. O capi di stato esteri che hanno, dapprima, sottovalutato il rischio di contagio incitando a soluzioni come “l’immunità di gregge” per poi risultare positivi al Covid-19. Per non parlare di quel noto cantante che si è detto convinto della possibilità di sconfiggere il virus, dato che l’uomo in fondo aveva già sconfitto persino i dinosauri.

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Infine siamo giunti

Mike Judge, da buon osservatore della società, coglie e traspone in Idiocracy i germi nel nostro presente in vista di un futuro negativo, neanche così tanto lontano. In cui si avverte la crisi della società dei consumi, dominata da oligarchie economiche che dominano le folle con “armi di distrazione di massa”. Neppure l’dea di un Dwayne Comacho come presidente degli USA è ormai da considera folle; ex pornodivi, cantanti, attori negli anni si sono detti pronti a scendere nell’arena politica (The Rock, Kanye West etc).

In fondo, la meritocrazia è una pratica ormai poco diffusa già nel nostro presente, lasciando spazio alla popolarità e al nepotismo. E con avvenimenti come quelli accaduti nel 2020 (ma segnali c’erano da tempo) sorge il dubbio che Idiocracy possa essere non solo una divertente e geniale commedia, ma anche una previsione sconcertante sul futuro. Moderno Nostradamus o meno, il nostro consiglio è di guardare questo surreale gioiellino di Judge.

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