Guardiani della Galassia 3, la PETA elogia il film di Gunn

La PETA ha elogiato Guardiani della Galassia 3, nuovo film Marvel diretto da James Gunn

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Attenzione: Articolo contiene spoiler su Guardiani della Galassia 3

Al cinema in questo momento trovate Guardiani della Galassia Vol. 3, ultimo film dedicato alla celebre saga diretta da James Gunn. Al centro della trama c’è la storia delle origini di Rocket Raccoon, la cui vita inizia come Soggetto 89P13, uno dei tanti animali abusati dell’Alto Evoluzionario (Chukwudi Iwuji). Con lui la lontra mutata e mutilata Lylla, il tricheco Teefs e il coniglio Floor. 

Questa scelta importante di Gunn di portare su schermo, in un film Marvel, questo tipo di violenza sugli animali, gli ha portato il plauso della PETA. L’organizzazione ha infatti onorato il regista con il suo premio “Not a Number” per “aver mostrato al pubblico che la storia delle origini di Rocket Raccoon non arriva da Knowhere: esperimenti crudeli, insensibili e a sangue freddo sugli animali sono reali e accadono ogni giorno“.

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La PETA ha definito Guardiani della Galassia Vol. 3  “un capolavoro per i diritti degli animali” per aver raffigurato il trattamento disumano dell’Alto Evoluzionario nei confronti degli animali e ha elogiato il film per aver mostrato Rocket e i Guardiani che salvano altri animali da un destino simile. 

PETA vuole che tutti sappiano che tutti possiamo fare lo stesso, semplicemente esprimendoci contro la sperimentazione animale e chiedendo che le aziende, le università e le agenzie governative passino a metodi di ricerca all’avanguardia e non sugli animali – ha affermato l’organizzazione.

Attraverso Rocket, James Gunn ha dato un volto, un nome e una personalità ai milioni di animali indifesi che attraversano i laboratori mentre parliamo – ha dichiarato Lisa Lange, Vice Presidente della PETA. PETA lo celebra come il miglior film sui diritti degli animali dell’anno perchè aiuterà il pubblico a vedere gli animali come individui e suggerirà che solo perché possiamo sperimentare su di loro non significa che dobbiamo effettivamente farlo

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