Dani California: i Red Hot Chili Peppers attraverso la storia del rock [VIDEO]

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Dal funk americano (Flea interpreta il mitico bassista Bootsy Collins) si passa al glam rock inglese, con trucco, abiti attillati e ambiguità volontaria. La figura di David Bowie emerge prepotente, così come quelle meno note dei componenti della band inglese Slade, purtuttavia tra i nomi principali del genere.

Gli anni ’70 si avviano alla fine e giunge un altro brusco cambiamento: arrivano i Sex Pistols, e con loro il punk rock. Il video diventa rozzo, vicino a una qualità amatoriale, mentre i RHCP si esprimono in boccacce e smorfie con un’esibizione di colpo energica e impertinente, come tipico della celebre band.

Si passa agli anni ’80, periodo rivisitato dal gruppo in maniera particolarmente parodistica. Passando per l’horror punk visivamente invadente dei Misfits si giunge alla tappa obbligatoria del glam metal, riproposto in maniera volutamente ridicola con pronto scimmiottamento di artisti famosi del genere come Poison e Mötley Crüe.

Siamo quasi arrivati al presente e il video giunge nella sua fase più delicata e spesso mal interpretata. Vediamo quello che è chiaramente il concerto Unplugged dei Nirvana, uno dei momenti più alti della musica anni ’90. Quando esce Dani California molti fan della band di Kurt Cobain prendono anche questa come una presa in giro e si scatena una breve polemica.

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In realtà, questo ai Nirvana è uno dei pochi autentici omaggi del video. Nirvana e Red Hot Chili Peppers erano amici, da band a band, e Cobain viene citato nel testo di Californication (“Cobain can you hear the spheres / Singin’ songs from station to station”). Entrambi i gruppi appartenevano all’ondata alt rock di inizio anni ’90 e si rispettavano a vicenda.

Inoltre, a ben guardare, sia il video che il testo della canzone non intendono fare altro se non rendere tributo alla memoria dello scomparso cantante. “Gone too fast”, andato via troppo presto, canta Kiedis, mentre vediamo una delle famose candele del concerto spegnersi. Chiaro che si tratta di Cobain, appunto.

Infine, eccoci nel presente, cioè nel 2006. I Red Hot Chili Peppers ridiventano loro stessi e, pur non avendo attraversato tutte le epoche che abbiamo visto, ma solo gli ultimi vent’anni, danno mostra comunque di una certa aura da sopravvissuti. Nel frattempo sono passati altri quindici anni, e stiamo tutti aspettando di vedere se quell’aura, attorno ai RHCP, ci sarà ancora.

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