Red Hot Chili Peppers: Hillel Slovak, il chitarrista morto di overdose [VIDEO]

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Hillel Slovak è stato co-fondatore e chitarrista dei Red Hot Chili Peppers all’inizio della carriera del gruppo

Oggi i Red Hot Chili Peppers sono una delle band più famose al mondo, ma per arrivarci hanno affrontato un lungo percorso inziato decadi fa. Hillel Slovak, nome oggi fin troppo spesso dimenticato, era il chitarrista della band agli esordi e ben prima dell’arrivo di John Frusciante (che era del resto suo ammiratore, ed è tutto dire).

Principalmente grazie a lui, fin da subito i RHCP erano riusciti a proporsi ed imporsi con uno stile autenticamente originale, che fondesse rap, funk, punk e rock in una mistura unica. Proprio l’approccio alle sei corde di Slovak, nato in Israele nel 1962, aveva trovato il giusto contributo alla formula energica esplosiva data dalla voce dell’esplosivo Anthony Kiedis e dal basso eclettico di Flea.

Insieme i tre avevano fondato i Red Hot Chili Peppers nell’estate 1983, con il batterista Jack Irons (passato poi brevemente nei Pearl Jam, negli anni ’90). E si erano conosciuti tra l’altro nella famosa Fairfax High School, la scuola frequentata da molte altre celebrità come Demi Moore o il chitarrista Slash dei Guns N’ Roses.

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Nel 1984 Slovak si era concentrato sul progetto musicale What Is This?, lasciando di fatto la band e non comparendo, purtroppo, nel loro album d’esordio uscito proprio quell’anno. Questo nonostante cinque delle canzoni (tra cui le fantastiche Get Up and Jump e Police Helicopter) fossero state scritte assieme a lui.

Nel 1985 aveva poi fatto ritorno in formazione, in tempo per registrare il loro disco più funk (prodotto del resto da George Clinton dei Parliament Funkadelic): Freaky Styley. Qui possiamo sentirlo padroneggiare diverse tecniche di chitarra con uno stile eclettico e per l’epoca visionario, che spazia tra varie visioni e s’imperna solo in parte sulla tecnica (comunque eccelsa).

Tutti tratti che un giovanissimo John Frusciante, all’epoca nemmeno maggiorenne, avrebbe poi studiato e, da fan sfegatato della band, ricalcato. Basta confrontare i metodi dei due chitarristi per capire come il vero suono caratteristico dei Red Hot Chili Peppers nasca da qui. Ne sono la prova il rock spropositato di Jungle Man, il punk rock di Catholic School Girls Rule, il funk soul di The Brothers Cup.

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