Pokémon Rosso e Blu: la leggenda della Sindrome di Lavandonia

Uno dei creepypasta più inquietanti (e falsi) nella storia dei videogiochi

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Uno dei più famosi creepypasta legati al franchise di Pokémon

Sono trascorsi venticinque anni dall’uscita di Pokémon Rosso e Blu, i primi due storici titoli nella fortunatissima saga dei mostri tascabili giapponesi. Giochi con i quali tutti siamo cresciuti e con i quali, assieme al famoso anime, abbiamo imparato a conoscere bene il mondo dei Pokémon.

Con la popolarità di questi primi due titoli era inevitabile che si sviluppassero con il tempo le leggende metropolitane del mondo dei videogiochi. Parliamo dei creepypasta. Storielle inquietanti, diffuse grazie a social e Internet, naturalmente non vere ma tremebonde e grottesche.

Quella che riportiamo qui potrebbe, già di per suo, essere disturbante abbastanza per persone dalla elevata sensibilità. Lo stesso vale per chi tenga i ricordi legati ai primi giochi di Pokémon particolarmente cari. A costoro, consigliamo vivamente di non proseguire la lettura.

Come sappiamo, Lavender Town (Lavandonia) è la città nel mondo dei primi due giochi di Pokémon che ospita la Torre Pokémon. Si tratta del celeberrimo terreno di sepoltura dei Pokémon defunti. Proprio per questa ragione, è il luogo per elezione nel quale ci si può imbattere nei Pokémon di tipo fantasma come Gastly e Haunter.

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Nella Torre si doveva vagare tra lapidi, passaggi impervi e vicoli ciechi. Il tutto in un’atmosfera inquietante ben distante dai toni spensierati e giocosi del resto del gameplay. Come se non bastasse, ad accompagnare il player in questa zona c’era la famigerata musica composta da Junichi Masuda.

Proprio all’atipicità e alla tenebrosità di questa musica, con il passare degli anni, sono stati attribuiti sempre più traumatici ricordi d’infanzia. Fino a dare luogo, all’alba degli anni ’10, ad una leggenda (assolutamente non vera) dai tratti particolarmente scioccanti. Secondo questo creepypasta, a causa della musica molti bambini si “ammalavano”. E diversi di essi si sarebbero suicidati.

Nello specifico, sempre secondo il creepypasta, circa 100 bambini giapponesi tra i 10 e 15 anni avrebbero accusato casi mal di testa o nausea nei giorni successivi alla pubblicazione di Pokémon Rosso e Verde. Nei casi più gravi, si sarebbero mutilati; o addirittura, appunto, tolti la vita in modi gratuitamente grotteschi.

Naturalmente, non c’è alcun dato per verificare questa diceria. Il creepypasta è nato del resto su 4Chan, piattaforma nota come luogo di nascita del più bieco e insensato complottismo. Negli anni screenshot fabbricati con Photoshop hanno alimentato la leggenda inserendo immagini di fantasmi o, si dice, dei Pokémon Unown, disposti sì da formare le parole: “Leave now”.

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Lo ripetiamo: tutto fintissimo e indimostrabile. C’è chi con il tempo si è divertito a speculare sulla leggenda e ad ingigantirla, ma di fatto l’unica cosa davvero inquietante della Torre Pokémon e di Lavandonia rimane proprio quella musica grottesca. Poi del resto, nelle ri-edizioni di Pokémon Rosso Fuoco e Verde Foglia per GBA, opportunamente rivisitata.