Philip Seymour Hoffman: le migliori interpretazioni

Nonostante la prematura scomparsa, Philip Seymour Hoffman rimane uno dei più talentuosi attori mai approdati ad Hollywood. Eccone cinque dimostrazioni.

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Capote di Bennett Miller, 2005

Philip Seymour Hoffman

Nonostante gli Oscar vengano spesso e volentieri assegnati in maniera assai discutibile e per meriti che esulano da quelli prettamente artistici, nel caso di Capote, la statuetta assegnata a Philip Seymour Hoffman è stata più che sacrosanta. Tratto dal libro dell’omonimo scrittore, il film diretto da Bennett Miller racconta l’uomo Truman Capote e le vicende di vita vissuta che hanno portato all’elaborazione del libro In Cold Blood.

Partendo da una rappresentazione macchiettistica, da personaggio quasi fastidioso per lo spettatore, Hoffman disvela pian piano il profondo disagio interiore di un uomo che sembra voler vivere la propria vita attraverso lo schermo letterario del dandy, ma prova un forte disagio interiore causato da una tragica vicenda che lo segnerà per sempre.

Con la propria gestualità e lo studio maniacale del personaggio, l’attore statunitense riesce a dominare la scena in ogni momento, trasmettendo in maniera sempre più chiara il contrasto ambivalente fra la propria natura narcisistica e una mal celata identificazione con il colpevole di un efferato delitto. Che prezzo ha il successo? E’ questa la domanda alla quale, solo nella sua estrema conclusione, Capote risponde in maniera inequivocabile.

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The Master di Paul Thomas Anderson, 2012

Philip Seymour Hoffman

Essere l’attore feticcio di uno dei più fini registi del nostro tempo come Paul Thomas Anderson è un’indubbia ennesima testimonianza di merito nei confronti di un attore come Philip Seymour Hoffman. Dopo aver dato prova della propria caratura interpretativa in ruoli più dimessi, in The Master Anderson affida ad Hoffman la parte di Lancaster Dodd, maestro di Freddie Quell, interpretato da uno straordinario Joaquin Phoenix.

Affetto da palesi disturbi conseguenti alla fine della Seconda guerra mondiale, Freddie è alla ricerca di una bussola che possa orientare la propria insensata vita e il caso vuole che quell’ago sia proprio Lancaster Dodd, fondatore di una setta religiosa dal nome La causa. Hoffman interpreta così uno dei ruoli di maggior fascinazione, in cui riesce perfettamente a trasmettere il quid di ogni buon santone che si rispetti.

A metà fra un severo maestro e una guida più che amichevole, spesso e volentieri morbosa, Lancaster diviene una figura fondamentale per la vita di Freddie, insinuandosi in profondità nelle parti più recondite e labili dell’animo del proprio discepolo. Nonostante gli avvenimenti, che porranno Lancaster e Freddie su un piano di contrasto, il fil rouge instaurato dal Maestro rimarrà silenziosamente una presenza ingombrante nella vita di entrambi.

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Onora il padre e la madre di Sidney Lumet, 2007

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Fra gli onori conseguiti durante la propria carriera, Hoffman ha potuto vantarsi di aver recitato da protagonista nell’ultima opera del grande maestro Sidney Lumet, Onora il padre e la madre. Nel dramma diretto da Lumet, Philip Seymour Hoffman duetta con Ethan Hawke interpretando il ruolo del fratello forte e autorevole, a dispetto di un fratello debole e in forte crisi.

Raramente come in questa pellicola, il compianto attore porta in scena un personaggio a dir poco machiavellico, per usare un improprio eufemismo, pronto a far leva sulle debolezze altrui, grazie al proprio sguardo magnetico e alle doti da ammaliatore provetto. In un climax ascendente per la gravità delle azioni commesse, Andy Henson rivela il suo sterminato cinismo, generato da complicati affetti familiari, dinnanzi ai quali egli non pone alcun freno alle proprie mire individualistiche.

Straordinario lo scioglimento seguente allo schiaffo fisico e morale del padre, che porterà alla magnifica e desolante conclusione di una spirale negativa che non conosce limiti e confini.