X Factor 2021: Riassunto e Pagelle della Prima Puntata [VIDEO]

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Credits: X Factor Italia / YouTube
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X Factor 2021 parte sotto i migliori auspici

X Factor 2021 parte con la prima live. I concorrenti sono finalmente entrati in competizione, guidati dai rispettivi giudici: Manuel Agnelli, Mika, Emma Marrone ed Hell Raton. Nella prima puntata metà degli artisti (sei su dodici) hanno presentato i loro inediti per farsi conoscere dal pubblico nella loro versione più autentica e fedele.

In due manches tutti gli artisti si sono esibiti sottoponendosi al voto del pubblico (il tradizionale televoto) con la guida dello spigliato Ludovico Tersigni. La posta in gioco è alta, più che in precedenza: il grande successo dei Maneskin rende la vittoria o anche solo la partecipazione ad X Factor un affare ben più serio che in passato.

La puntata ha regalato pochi momenti davvero memorabili, tra i quali l’esibizione dell’ospite di eccezione, Carmen Consoli (qui sopra) e un “dissing” sotterraneo e amichevole tra Emma e Mika, del quale non vediamo l’ora di cogliere il seguito. In ogni caso, il grosso è stato dedicato, com’è giusto, alle esibizioni.

Ecco l’elenco degli artisti e delle canzoni che hanno presentato. Alla fine delle due manches Tersigni ha letto i nomi dei cantanti “meno graditi”: i WESTFALIA, VERSAILLES, Bengala Fire, Vale LP, Mutonia e Karakaz. Al momento non si procede a nessuna eliminazione: giovedì prossimo i voti peseranno concretamente, nella prima puntata di X Factor 2021 dedicata alle cover.

Bengala Fire – Valencia

I Bengala Fire si presentano con un buon post-punk/garage rock molto anni ‘00 che rimanda all’energia di gruppi come The Fratellis, Franz Ferdinand e primi Killers. La formula è caratteristicamente british, come sottolineato anche da Mika in riferimento all’accento adottato dal lead singer. Come tale, può funzionare e molto bene.

8/10

Baltimora – Altro

Baltimora porta un buon cantautorato elettronico attento alla produzione nella base ma che lascia anche spazio alla sua potente voce, sicuramente la sua arma vincente. Un brano forse penalizzato da un intervallo rap un po’ sottotono, ma l’insieme è sicuramente state-of-the-art e non manca di convincere i giudici.

7.5/10

Nika Paris – Tranquille (Mon Coeur)

Nika Paris si presenta con un sottile e raffinato brano pop dalle atmosfere delicate ed eleganti. Ed è in francese, nientemeno. Non si può dire che la canzone, che ricorda vagamente Japanese Breakfast o Kelly Lee Owens, colpisca in maniera impressionante. Ma la presenza sul palco della talentuosa sedicenne non fa mancare nulla e rivela una artista, come dice Hell Raton, “nata per il palcoscenico”.

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7/10

gIANMARIA – I Suicidi

Il giovane gIANMARIA si propone con un brano rap intimista e profondo che gioca molto sulle emozioni e sulla solidità della sua voce affidata ad un flow efficace e convincente. Tuttavia, al primo ascolto la canzone non sembra andare troppo oltre la produzione media del genere. I giudici, nonostante questo, si dicono completamente convinti.

6/10

Westfalia – Goblin

Musicalmente, il brano dei WESTFALIA è il migliore o, perlomeno, di sicuro il più originale. Sentiamo quello che Mika definisce correttamente un nu jazz moderno con molte contaminazioni, tecnico ed eclettico ma anche fantasioso e colorato, con sprazzi (involontari?) dello stile eccentrico di Esperanza Spalding. In tutta la serata, sicuramente la composizione più notevole.

9/10

VERSAILLES – TRUMAN SHOW

VERSAILLES si fa subito notare con il suo peculiare stile grunge/trap. Non esattamente originale, specie nel moderno contesto emo rap (basti pensare, senza allontanarci troppo, a Lil Peep) ma sufficientemente convincente. Il cantante veste i panni di un personaggio, rispetto agli altri presenti, di una certa “rottura” e che sicuramente lo aiuterà a far presa sull’audience.

8/10

Mutonia – Rebel

I Mutonia si presentano con il più classico, rumorosissimo rock chitarristico che si possa chiedere ad un gruppo italiano e dopo poche note il paragone non può sfuggire: suonano molto come i Maneskin. Un brano, il loro inedito, che di sicuro può funzionare per l’appassionato medio del genere ma non va molto oltre l’energia intensa che si trascina dietro. La quale comunque, di per sé, non è poca.

8/10

FELLOW – Fire

FELLOW interpreta una ballad pianistica quasi completamente affidata all’atmosfera e alla sua particolare voce. Il genere che può trovare il gradimento dei fan di Ermal Meta e che ricerca l’intensità in una performance gentile e patinata. In realtà, anche se l’interpretazione è notevole, la composizione in sé non promette risvolti particolarmente entusiasmanti.

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6/10

Vale LP – Chéri

Vale LP porta sul palco tutto il suo estro giovanile in un brano onesto e biografico che sfrutta un sottile cantato rap nella strofa su base colma di bassi e un ritornello melodico ma poco d’impatto. Non è difficile ripensare a Billie Eilish, tanto per fare un paragone ovvio (e che lei probabilmente ricuserebbe). Si vedono l’ambizione e il talento, ma di sicuro la giovane cantante ha ancora molto spazio per crescere.

6.5/10

Karakaz – Useless

I Karakaz sono la terza importante proposta rock di questa edizione. Se i Bengala Fire propongono post-punk e i Mutonia un hard rock più classico, i Karakaz esprimono invece un alt rock molto anni ’90 e vicino allo stile degli Smashing Pumpkins nella loro era d’oro. L’energia e la convinzione ci sono tutte, ma è chiaro che si spera che la loro formula rock abbia molto di più da dire.

7.5/10

Erio – Amore Vero

Erio è in qualche modo già un po’ il personaggio di questa edizione, anche per via della polemica su di lui sollevata da Pierpaolo Capovilla. Il cantante si espone con estrema fragilità e una voce unica, che sono sicuramente le sue doti migliori ma che nel suo inedito si posano su tinte piuttosto incolori. Anche nel suo caso c’è da aspettarsi, con le sue capacità, ben di più.

7/10

Le Endrigo – Cose Più Grandi di Te

Le Endrigo cantano un potente rock italiano dalla forte inclinazione itpop e che suona come una via di mezzo tra i Canova e i più recenti Fast Animals and Slow Kids. La proposta sicuramente non è originale ma non bisogna scordare l’appeal che il testo, in italiano, potrebbe esercitare sul pubblico nostrano. Detto questo, tra le band Le Endrigo al momento sono quella meno convincente.

6.5/10