Zero Zero Zero, i protagonisti della serie di Stefano Sollima

Dal 14 Febbraio su Sky Atlantic arriva una delle serie più attese dell'anno: Zero Zero Zero di Stefano Sollima, ispirata al bestseller di Roberto Saviano. Scoprite con noi i protagonisti di un grande affresco corale, che si sviluppa tra Messico, Stati Uniti e Ndrangheta calabrese.

Zero Zero Zero
Frame da Zero Zero Zero, la nuova serie firmata Stefano Sollima.
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“Seguiremo una nave portacontainer dal suo punto di partenza in Messico fino alla sua destinazione in Calabria attraversando il mondo e le storie dei nostri personaggi, raccontando come il traffico di questa “merce” piuttostospeciale influenzi il mercato, l’economia mondiale e anche la nostra vita. Questa merce è la cocaina, il suo viaggio il nostro viaggio.” Stefano Sollima su Zero Zero Zero

Così Stefano Sollima ha presentato in anteprima mondiale alla Mostra del Cinema di Venezia le prime due puntate di Zero Zero Zero: una tra le novità più attese del 2020. Sollima ha lavorato anni alla serie tratta dal romanzo d’inchiesta di Roberto Saviano.

Il regista ha scelto di tradurre il linguaggio del giornalismo d’inchiesta nella struttura di un grande racconto corale, che trova la sua forma d’elezione nella serialità televisiva. Zero Zero Zero sviluppa ed espande così l’universo narrativo di Saviano, per un’esplosiva serie da 8 episodi, diretti da Stefano Sollima ma anche Janus Metz (il regista di Borg McEnroe) e Pablo Trapero (filmaker argentino, autore de Il clan e Il segreto di una famiglia).

Zero Zero Zero
Il regista Stefano Sollima con Andrea Riseborough e Dane DeHaan alla Mostra del Cinema di Venezia (Credits : Biennale di Venezia – Foto Asac)

Oltre un anno di riprese, per una serie girata in 6 lingue, attraverso 3 diversi continenti. America, Europa e Africa sono lo scenario globale di un business multimilinario.

Perché la premessa fondamentale di Zero Zero Zero è raccontare il traffico della cocaina nel mondo. E il risultato è una rappresentazione totalmente desacralizzata della coca e dei signori del narcotraffico, per sceglie piuttosto di indagare gli ingranaggi di un sistema criminale, e quel traffico che si irradia ogni giorno su scala internazionale.

Immune da ogni retorica, quella di Sollima è una serie che non si concentra né sul giudizio né sul consumo. Piuttosto, sceglie di raccontare la cocaina in modo decisamente prosaico, come il più grande business al mondo. Un sistema che sa rinnovare costantemente i suoi ingranaggi, e comprende molti player, dal piccolo spacciatore ai cartelli messicani; dai più rispettabili imprenditori statunitensi alle cosche mafiose nostrane.

Il team degli sceneggiatori vede tra gli headwriters Leonardo Fasoli, già al fianco di Sollima per Gomorra – La Serie, e Mauricio Katz, autore di The Savage Detectives, prima serie HBO in lingua spagnola.

Nel prossimo articolo del nostro Speciale Zero Zero Zero analizzeremo nel dettaglio la sceneggiatura e la sua costruzione. Ma prima, vogliamo presentarvi tutti i personaggi principali di questo grande affresco corale, e gli attori protagonisti di questo stupefacente cast internazionale.

Zero Zero Zero: gli USA e la Famiglia Lynwood

Il versante americano di Zero Zero Zero è affidato alla famiglia Lynwood, che trova dei grandissimi interpreti in Gabriel Byrne e nei giovani talenti Andrea Riseborough e Dane De Haan.

Attraverso la Famiglia Lynwood, la serie rappresenta un intero mondo sommerso. Ovvero, quella zona grigia dove un business perfettamente legale incontra il narcotraffico. Edward Lynwwod è un affermato imprenditore del settore navale. Apparentemente, ha saputo mantenere negli anni un’impresa solida e fiorente. Ma la verità è che quei convogli nascondono spesso ingenti carichi di cocaina, nascosti abilmente nelle stive. É così che il prodotto più richiesto al mondo lascia ogni giorno il Messico, per raggiungere ogni angolo del globo terrestre.

Il personaggio di Gabriel Byrne, Edward Lynwood, è essenziale per descrivere il viaggio della cocaina nel mondo. Le sue navi e la sua complicità sono indispensabili, per costruire quell’invisibile ponte criminale, che nella serie collegherà i cartelli messicani alla ‘Ndrangheta calabrese.

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Andrea Riseborough

Se Edward Lynwood è una figura chiave nella serie Zero Zero Zero, anche più importante sarà il ruolo di sua figlia Emma. Andrea Riseborough è l’immagine di un’imprenditrice volitiva, che per tutta la vita ha osservato, studiato e assorbito il talento imprenditoriale del padre. La donna ha sempre saputo che, un giorno, il timone dell’azienda sarebbe passato a lei. Eppure, non aveva minimamente compreso quanto la fortuna di famiglia fosse indissolubilmente legata al crimine, la cocaina e il business internazionale del narcotraffico.

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Nel giro di poche ore, Emma Lynwood scoprirà invece la vera natura della sua ricchezza, le ombre che si agitano nella storia della sa famiglia. E nel giro di poche ore, oltre a vedere disintegrate le sue certezze, scoprirà chi sono i suoi veri padroni. Ma soprattutto, quant’è pericoloso pensare di imporsi, e trattare con gli emissari dei cartelli del Messico.

Per interpretare Emma, Stefano Sollima ha scelto Andrea Riseborough, un’affermata attrice britannica. Il successo in Inghilterra arriva già nei primi anni 2000, con Happy Go Lucky di Mike Leigh, ma soprattutto le serie Magicians e We Want Sex. La notorietà internazionale arriva con 2 capolavori del cinema contemporaneo, Birdman di Alejandro González Iñárritu e Animali notturni di Tom Ford. Andrea Riseborough conferma poi tutto il suo talento nel film La battaglia dei sessi, poi nella quarta stagione della serie Black Mirror, tra le protagoniste dell’episodio Crocodile.

E se Emma Lynwood, in Zero Zero Zero rappresenta l’immagine della figlia prediletta, scelta da Edward per tenere le redini del business, la famiglia Lynwood comprende anche una figura fragile e tormentata. Chris Lynwood, infatti, è l’esatto opposto di sua sorella. L’adolescente problematico, la pecora nera, che ha cercato inutilmente per una vita l’approvazione e la stima de padre.

Chris si rivelerà una figura imprevedibile, capace di innescare una serie esplosiva di reazioni a catena. Tra l’altro, Gabriel Byrne e Dane De Haan avevano già avuti modo d’incontrarsi alla serie In treatment. Dopo questa prova, il ragazzo si confermerà un interprete dallo spiccato talento drammatico, incline a interpretare personaggi tormentati, che esprimano conflitti profondi.

Dane De Haam si farà notare nella serie True Blood, poi nel film Come un tuono, al fianco di Ryan Gosling, ma anche in Giovani ribelli – Kill your darlings di Daniel Radcliffe. E certo, vi ricorderete di lui nella parte di Harry Osborn per The Amazing Spider-Man 2 – Il potere di Electro.  

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Quanto a Gabriel Byrne, l’indimenticabile protagonista de I soliti sospetti non ha forse bisogno di presentazioni. Il suo personaggio attraversa la serie come un fulmine, innescando un plot-twist fondamentale. É lui il grande protagonista della prima puntata, in onda su Sky Atlantic il prossimo 14 Febbraio. Ma se Gabriel Byrne risulterà forse l’attore più noto al pubblico italiano, anche il resto di questo grandissimo cast riserva delle personalità da scoprire.

54932 ZEROZEROZERO Gabriel Byrne and Andrea Riseborough Credits Patti Perret
Gabriel Byrne

Zero Zero Zero, la prima serie italiana a raccontare la Ndrangheta calabrese

Lasciate le coste degli Stati Uniti, Zero Zero Zero procede a rappresentare la malavita calabrese. Patriarca e boss assoluto della cosca è Don Minu La Piana, interpretato da Adriano Chiaramida.

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Adriano Chiaramida

Classe 1941, Chiaramida è un attore livornese che può vantare una storia di lungo corso nello spettacolo italiano. Dopo l’esordio negli anni ’60, partecipa a commedie del calibro de I Picari di Mario Monicelli, ma si dedicherà soprattutto al piccolo schermo, con una speciale attenzione alle storie di mafia. Nella carriera di Adriano Chiaramida troviamo Il commissario Montalbano, Le mani dentro la città e Squadra Antimafia. Ma il suo ruolo più importante sarà proprio quello in Romanzo criminale – La Serie di Stefano Sollima. 

Dopo quasi 10 anni, Sollima torna a scegliere Adriani Chiaramida per un ruolo chiave in questo nuovo progetto. Un boss che ha gli occhi ciechi ma spietati, la violenza e quella volontà inamovibile che appartengono a un Padrino d’altri tempi.

Ma la leadership di Don Minu è insidiata dalle ambizioni delle nuove leve. Per questo, il boss decide di riaffermare il suo potere attraverso un’operazione epocale, capace di azzerare i dissidi interni, restaurare la paura e il rispetto che sente di aver perduto. L’operazione prevede naturalmente l’acquisto di un impressionante carico di cocaina, quel carico che è il trait d’union tra i 3 emisferi narrativi di Zero Zero Zero.

Don Minu La Piana ha vissuto anni in stato di latitanza, nascosto in un bunker dell’Aspromonte. Quell’esistenza sotterranea, senza mai esporsi alla luce del sole, gli ha praticamente portato via la vista. L’età avanzata e gli evidenti problemi fisici sono la scusa perfetta perché dei giovani intraprendenti ordiscano le loro trame, mirando a spodestare per sempre il vecchio boss.

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Inizia così nella Famiglia La Piana una guerra senza quartiere, che attraversa l’intera prima stagione: la prima grande serie italiana a rappresentare il microcosmo della ‘Ndrangheta e la malavita calabrese.

Al fianco di Adriano Chiaramida, troveremo un giovane attore siciliano: Giuseppe De Domenico, già interprete del docufilm su Paolo Borsellino, Adesso tocca a me, e del film di Valeria Golino Euforia.

Giuseppe De Domenico interpreta Stefano La Piana, uno dei nipoti di Don Minu. La sua storia è quella di un ragazzo che ha provato a sottrarsi dall’ambiente della malavita, lasciando la Calabria per studiare all’estero.

Ma non ha scelto una formazione cosmopolita per sottrarsi a un destino segnato, quello di ogni membro delle famiglie di mafia. Al contrario, gli anni trascorsi in un conteso lontanissimi dai rituali della ‘Ndrangheta, sono stati fondamentali per apprendere nuove strategie criminali.

Ora, Stefano La Piana vuole rivendicare il suo ruolo nell’organizzazione di famiglia, arrivando perfino a insinuare la leadership di Don Minu. Da notare che la Ndrangheta calabrese, rispetto a Camorra e Cosa Nostra, detiene uno strano primato. Ovvero, non risultare praticamente mai rappresentata dal grande schermo, né attraverso un immaginario cinematografico.

Tra le pochissime opere che vedano protagonista questa costola fondamentale nella Storia del crimine organizzato, troveremo solo Tutti i soldi del mondo di Ridley Scott e la serie Getty di Danny Boyle, che in compenso si rivolgono in modo specifico alla storia del rapimento di John Paul Getty III. Tra le molte qualità dirompenti della serie Zero Zero Zero, troveremo allora la capacità di arrivare al cuore della ‘Ndrangheta e i suoi rituali, raccontando il viaggio della cocaina nel mondo.

Il Messico di Zero Zero Zero, tra cartelli della coca e soldati corrotti

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Harold Torres

Oltre alle compagnie americane compromesse col narcotraffico, e le diverse generazioni che lottano per l’egemonia nella ‘Ndrangheta calabrese, Zero Zero Zero rappresenta naturalmente il Messico, dove il business multimilionario della cocaina genera una spirale di violenza apparentemente senza fine.

Questa violenza, che permea ogi strato della società messicana, ha il volto di Harold Torres. Il suo nome forse vi suonerà nuovo, ma dopo aver visto anche solo una puntata della serie, state certi che non riuscirete più a dimenticarlo.

Il suo personaggio prende il nome di Manuel Contreas, un soldato dell’esercito messicano. Manuel ha scelto la via della corruzione e non conosce pietà né scrupoli, mentre svolge svariate missioni al soldo dei cartelli della droga.

L’avidità sfrenata, i modi spietati e brutali di quello che in teoria è un rappresentante dell’ordine costituito, si riveleranno fondamentali per l’evoluzione della serie. La figura di Harold Torres diventa la chiave di volta per raccontare quel Messico che è l’origine del narcotraffico.

E fin dalla prima puntata, Harold sarà protagonista di alcune tra le sequenze più intense, spettacolari e disturbanti della serie, girate da Pablo Trapero, Janus metz e il nostro Stefano Sollima, che esprime alla massima potenza quel linguaggio moderno e pervasivo, che abbiamo già amato in Romanzo criminale, Suburra, Gomorra e nel film Soldado. Per tutte le informazioni sulla serie e sulle grandi novità Sky, vi consigliamo di consultare il sito ufficiale!

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