“Tonino Accolla professionalmente era molto esigente. E anche umanamente. É stato faticosissimo. […] Lui mi ha aiutato naturalmente tantissimo, perché è tutto farina del suo sacco, perché lui ha tirato fuori tutto questo. Forse doveva agire in quel modo per tirarlo fuori, però… mi ha massacrata. Mi ha massacrata, e lui anche umanamente era una persona faticosa, nel senso che lui era molto incentrato su se stesso, e quindi aveva i suoi ritmi, i suoi tempi, che non coincidevano con quelli di una bambina di quindici anni che andava a scuola.”
Con queste parole Valentina Mari ha voluto ricordare la figura di Tonino Accolla, con il quale ha lavorato al doppiaggio di Leon. Difficile immaginarlo così, per un ragazzino che è cresciuto ascoltando la sua voce uscire dalla bocca di Homer Simpson, Eddie Murphy o ancheJim Carrey in Ace Ventura. Un uomo duro, ma che ha messo nel suo lavoro tutta la passione e l’energia che aveva in corpo. Non a caso, Tonino Accolla è diventato l’iconica figura di doppiatore che tutti noi conosciamo.
Dotato di un timbro particolarissimo ed inconfondibile, Accolla ha prestato la sua voce ad innumerevoli personaggi, in maniera versatile e camaleontica. Ma Tonino, come vogliamo affettuosamente chiamarlo, non si è limitato a doppiare quei personaggi, lui vi ha infuso qualcosa che li ha resi vivi, in un certo senso. O meglio, lo storico doppiatore è riuscito a dare un carattere, una personalità ai suoi personaggi, legando la propria voce alle loro figure. Per cui, ci dispiace per Massimo Lopez ma Homer Simpson non è più lo stesso dopo la morte di Tonino.
Quello di Homer, in particolare, non è stato semplicemente un personaggio da doppiare. La storia tra Tonino e il capofamiglia Simpson è iniziata nel 1991, anno della prima messa in onda in Italia della serie animata. Una storia durata 23 stagioni fino alla scomparsa del doppiatore. Proprio Accolla è riuscito a donare una certa personalità al personaggio, che per noi, generazione cresciuta a pane e Simpson, è diventata inconfondibile.
Tonino Accolla non è stato semplicemente il doppiatore di Homer Simpson, anzi. Accolla è stato un grande direttore di doppiaggio, ed è stato lui a rendere celebre in Italia la serie di Matt Groening, riuscendo ad adattare battute e forme verbali al pubblico nostrano, perché avessero senso, perché fossero divertenti. Non solo doppiaggio, Accolla è stato anche un grande attore di teatro, e forse proprio la formazione teatrale gli ha permesso di diventare, innanzitutto, un grande attore e poi anche un grande doppiatore.
L’attività di doppiatore iniziò nel 1979, lavorando tra l’altro alla versione italiana di Apocalypse Now. Successivamente entrò nella società Gruppo Trenta, dove iniziò la sua ascesa nel mondo del doppiaggio. Nel Gruppo Trenta, Tonino Accolla ha prestato, ed è diventato la voce italiana, di tantissimi volti noti, tra cui Tom Hanks, Kenneth Branagh e Mickey Rourke. L’attività da doppiatore è stata portata avanti con grande professionalità, carisma e capacità di adattamento fino alla morte, avvenuta nel 2009 a seguito di una malattia.
Nel 2014 l’Associazione Rinascimento Culturale Archimedeo di Siracusa ha voluto istituire il premio Tonino Accolla in suo onore. Questo articolo è il nostro modo, seppure nel nostro piccolo, di omaggiare e celebrare una delle figure più iconiche della nostra infanzia, il MI-TI-CO Tonino Accolla.