Il Re Leone è un plagio enorme, ecco la storia di Kimba [VIDEO]

In questi giorni è al cinema Il Re Leone: ma forse non tutti sanno che uno dei film più amati della Disney somiglia in modo sospetto a un anime giapponese

IL RE LEONE
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Il Re Leone è uno dei film animati più amati della Disney. Sin dal suo debutto nel 1994, la storia di Simba ha commosso un numero crescente di spettatori che, in questi giorni, stanno tornando in sala per il film in CGI firmato da Jon Favreau.

Nel corso degli anni Il Re Leone è diventato un punto fermo nell’immaginario collettivo, diventando anche un famoso musical di Broadway e il suo villain, Scar, tra i più affascinanti di sempre.

Ma questo immenso successo è in qualche modo intaccato da una diatriba forse poco conosciuta, ma che va avanti ormai da molti anni. La diatriba che collegherebbe Il Re Leone all’anime Kimba, il leone bianco.

Procediamo con ordine.

Il Re Leone arrivò al cinema dopo La Sirenetta, La Bella e la Bestia e Aladdin: tutte pellicole che si basavano su favole note in tutto il mondo e la cui ispirazione era, dunque, chiara. The Lion King, ad una prima occhiata, sembrava invece voler portare in scena una rilettura della tragedia shakespeariana dell’Amleto, con un fratricidio e un giovane principe richiamato a riportare ordine in un regno corrotto.

Ma in realtà la parentela più forte che Il Re Leone ha è con l’anime giapponese Kimba, il leone bianco, andato in onda sin dai primi anni ’60 e basato su un manga di Osamu Tezuka.

Una parentela che fu negata sin dall’inizio, tanto che la Disney rilasciò anche delle dichiarazioni, asserendo che coloro che avevano lavorato a Il Re Leone non avevano alcuna conoscenza dell’anime di Tezuka. Anche il co-regista della pellicola del 1994, Rob Minkoff, dichiarò: francamente non ho familiarità con questa serie. Inoltre Minkoff aggiunse che il suo collega Roger Allers venne a sapere della diatriba mentre si stava recando in Giappone per promuovere il film, dando dunque per scontato che non avesse conoscenza della storia di Kimba, principe che portò sul piccolo schermo la vita nella natura africana.

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Affermazione, questa, che risulta difficile da credere. Roger Allers, infatti, aveva lavorato per buona parte degli anni ’80 proprio in Giappone, in un’epoca in cui non solo Kimba, il leone bianco era decisamente conosciuto, ma anche in cui l’animatore Tezuka era universalmente riconosciuto come la versione giapponese di Walt Disney.

In una recente intervista Allers è tornato a parlare della questione, sottolineando che sebbene comprenda la rabbia degli animatori che pensano che il loro lavoro sia stato rubato senza alcun tipo di riconoscimento intellettuale, di certo non può cambiare i fatti. E i fatti, secondo lui, sono quelli che lo vedevano all’oscuro di questa storia.

Ma la diatriba è così accesa, sebbene sotterranea, da aver portato animatori e fan di Kimba a firmare numerose petizioni. L’attore Matthew Broderick, che doppiava Simba nel cartone animato, asserì persino di essere stato confuso all’inizio del suo lavoro di doppiaggio: pensavo si trattasse di Kimba, che era un leone bianco all’interno di un cartone che vedevo da bambino.

Sebbene Il Re Leone si focalizzi sul rapporto all’interno del branco e Kimba, invece, dia molta importanza al rapporto tra animali e uomini – argomento che sembra sempre attuale, soprattutto oggi con gli incendi in Amazzonia – ci sono davvero moltissime similitudini, anche visive. Dall’idea del leone che si affaccia su una piattaforma rocciosa, uguale a quella della Rupe dei Re, ai nomi dei protagonisti, che sono davvero molto simili. Troviamo le iene in entrambi i prodotti, un uccello saggio e anche in Kimba c’è un villain con la criniera scura e una ferita all’occhio, proprio come l’amato Scar de Il Re Leone.

Con il passare degli anni e le sempre maggiori evidenze di parentela tra le storie dei due leoni, anche la posizione della Disney è cambiata. Se, come abbiamo detto poco più sopra, all’inizio lo studios aveva detto che nessuno che avesse lavorato al film era a conoscenza dell’anime giapponese, in interviste più recenti le affermazioni ufficiali sottolineano che, forse, alcuni animatori che hanno lavorato nelle retrovie della realizzazione de Il Re Leone potevano aver visto Kimba, il leone bianco.

Tuttavia il produttore de Il Re Leone ha continuato a dire che Kimba, il leone bianco non fu mai preso in considerazione e che la storia di Simba è una rivisitazione di Bambi con l’aggiunta di sfumature legate all’Amleto di William Shakespeare.

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Ancora una volta, però, queste affermazioni sembrano essere smentite dagli stessi animatori del film. Ad esempio, nel 1997, Mark Kausler, che ha lavorato alla storia de Il Re Leone, affermò di aver visto Kimba quando era un bambino, sebbene poi abbia confermato l’idea che il progetto era teso a qualcosa che somigliasse più a Bambi, ma con vibrazioni africane.

La diatriba, negli anni, è diventata talmente nota nel mondo dell’animazione, da essersi ritagliato un riferimento anche all’interno di un episodio dei Simpson, quando Lisa deve affrontare la morte di Gengive Sanguinanti. Dalle nuvole prendono forma volti più o meno noti (tra cui anche Darth Vader di Star Wars) e si sente la frase: Devi vendicare la mia morte Kimba…ehm, volevo dire Simba.

Ad ogni modo, proprio nel 1994, Takayuki Matsutani, allora presidente della compagnia di Osamu Tezuka (nel frattempo morto nel 1989) dichiarò che non era impensabile trattare le somiglianze tra i due prodotti come una mera coincidenza, dovuta soprattutto al fatto che tanto Il Re Leone quanto Kimba, il leone bianco avevano a che fare con lo stesso animale e con una storia che si sviluppava su un territorio simile. Inoltre Matsutani disse che anche se fosse stato vero che Il Re Leone avesse preso spunto da Kimba, Tezuka ne sarebbe stato solo molto felice. E, alla fine dei conti, sia Il Re Leone che Kimba, il leone bianco hanno vinto la battaglia più dura: quella del tempo.

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