J. Robert Oppenheimer: cosa significa la J. nel nome dello scienziato?

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Ve lo siete mai chiesto? Perché J. Robert Oppenheimer si chiamava così?

Conosciamo tutti il nome e il cognome di Oppenheimer, lo scienziato che fu il principale coordinatore del Progetto Manhattan e, in quanto tale, considerato oggi il padre della Bomba Atomica. Di lui si sa tutto già da decenni e infinite sono le leggende che lo circondano, dalla sua relazione con Jean Tatlock alla famosa frase: “Sono diventato morte, distruttore di mondi”.

La curiosità attorno a questa figura si è moltiplicata con il successo del biopic a lui dedicato da Christopher Nolan, con un Cillian Murphy da Oscar nella parte del protagonista. Ma ci sono diverse cose su di lui che ancora non sono note al grande pubblico, trattasi sia pure di curiosità minori.

Per esempio: per cosa sta la J. nel suo nome? A parte il fatto che ci viene da pensare a tante altre famose J. in nomi celebri, come quella di Michael J. Fox o, nella fiction, di Homer J. Simpson (nel cui caso, dopo varie peripezie, si scopre che la lettera sta semplicemente per “Jay”, un secondo nome uguale all’iniziale).

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Molti pensano che la J. di Oppenheimer non significhi nulla, ma in realtà non è così. Pare infatti che la lettera gli fu assegnata come primo nome e all’ultimo momento dal padre, Julius, seguendo una tradizione della famiglia. Infatti sul suo certificato di nascita si legge “Julius Robert Oppenheimer”.

Non ci sarebbe nulla di eclatante in questo, se non fosse che per quanto concerne le tradizioni delle famiglie ebraiche europee (il padre era nativo della Prussia) è inusuale dare a un nascituro il nome di un parente ancora in vita, preferendo in questa pratica omaggiare piuttosto i defunti.

In ogni caso, Oppenheimer non ha mai dato grande peso a questa tradizione, tant’è che nel corso della sua vita era noto da tutti e veniva sempre menzionato semplicemente come Robert, come se la J. del suo nome non esistesse. Un altro sintomo di grandezza, o di megalomania? O due facce della stessa medaglia?

Fonte: Oppenheimer, Kai Bird, Martin J. Sherwin, Garzanti editore

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