Quando Freddie Mercury dovette confessare ai Queen di avere l’AIDS

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Freddie Mercury dal vivo con i Queen al Live Aid, nel 1985. Credits: Remastered Memories / YouTube
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Come fu che Freddie Mercury disse ai compagni di band della sua malattia? Un grande peso che il cantante si portò sulle spalle da solo per anni

Freddie Mercury non ha parlato ai suoi compagni di band della diagnosi circa l’AIDS, di cui soffriva, per due anni. Sembra che non si premurò di informarli della sua condizione fino a ciò che avvenne durante una cena a Montreux nel maggio 1989. Le circostanze le ha poi raccontate l’attore Jim Hutton.

“Qualcuno al tavolo aveva il raffreddore e la conversazione si è spostata sulla ‘maledizione’ di cui soffre chi è della malato. È stato allora che Freddie, che ancora sembrava stare piuttosto bene, si è arrotolato su il pantalone destro e ha alzato la gamba sul tavolo per far vedere agli altri la dolorosa ferita aperta [dovuta all’HIV] sul lato della gamba”.

“‘Pensate di avere problemi’, disse loro. ‘Guardate questo’. Poi, così come aveva menzionato la cosa, Freddie ha lasciato da parte l’argomento.” Sulla faccenda si è espresso Brian May: “In qualche modo lo avevamo appreso da molto tempo, molto, molto gradualmente, perché i segni hanno cominciato a manifestarsi [poco a poco]”.

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“E un giorno ha semplicemente detto: ‘Guardate, probabilmente avete capito con cosa sto lottando. Ho questa cosa, e per quanto ne so non c’è cura e mi rimane solo un certo tempo. Voglio avere questa conversazione, voglio che la vita continui esattamente com’è, voglio fare dischi, non voglio che nessuno lo sappia, non voglio che nessuno ne parli da questo punto in avanti, e basta”.

“Lui sapeva che annunciandolo la sua vita sarebbe diventata un circo e gli sarebbe stato impedito di svolgere il suo lavoro, che era fare musica. Voleva che fosse come sempre fino alla fine.” Il batterista, Roger Taylor, ha aggiunto: “Sapevamo che era terribilmente malato; in realtà era solo una conferma di quello che avevamo sospettato”.

“Ma sentire effettivamente quelle parole è stato terribile. Per molto tempo abbiamo cercato di convincerci che fosse altro.” Ha aggiunto May: “Non ha mai chiesto simpatia a nessun altro. Era una persona molto forte e gli piaceva sempre essere padrone del suo destino. Non c’era dramma, non c’erano lacrime nei suoi occhi”.

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