La Casa di Carta Corea è sottovalutata: 5 motivi per vederla

La Casa di Carta Corea ha avuto la sfortuna di nascere dopo l'originale ma semplicemente guardandola si possono notare moltissimi pregi che la rendono più che ben fatta

La Casa di Carta Corea
I membri della banda della versione coreana del La Casa di Carta
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Pochi giorni fa è stata pubblicata su Netflix la seconda parte del La Casa di Carta Corea ma la piattaforma, considerando i risultati non troppo soddisfacenti ottenuti in precedenza dalle prime sei puntate, non l’ha pubblicizzata molto e tanti spettatori non sanno tutt’ora che sia
uscita.

Effettivamente le prime puntate avevano alcune criticità che hanno portato ad un allentamento degli spettatori, come per esempio la somiglianza troppo netta, nei momenti chiave, alla serie originale,.

Oggi però, vedendo il prodotto concluso e per intero, possiamo affermare che La Casa di Carta Corea è una serie estremamente sottovalutata e che tutti dovrebbero recuperare. Siamo quindi qui per mostrarvi 5 motivi per vederla al più presto.

La Casa di Carta Corea: così si fa un remake

Una delle critiche che sono state portate alla serie, ovviamente principalmente dopo la visione dei soli primi sei episodi, è quella sul suo essere una semplice copia, anche uscita male secondo i più affezionati, de La Casa di Carta originale. Pur comprendendo questa possibile sensazione iniziale, alla luce di una visione completa della serie possiamo affermare l’esatto contrario.

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La Casa di Carta Corea è un esempio lampante di come si dovrebbe girare un remake. Si potrebbe discutere sul fatto che questo fosse necessario o meno, ma dal punto di vista tecnico e contenutistico è un remake ben realizzato da tutti i punti di vista.

Infatti, pur riprendendo molto dall’originale, soprattutto se si parla di personaggi e trama di fondo, la serie, che ha un contesto tutto suo ed estremamente interessante, prende un’autonoma direzione, con molti colpi di scena inediti e inaspettati. La serie parte da una base comune ma la ricontestualizza, dandole una chiave di lettura nuova e perfettamente coerente.

Quella leggera utopia che piace tanto agli spettatori

Il punto forte della serie è senza alcun dubbio la sua ambientazione, estremamente diversa dall’originale, così come la sua collocazione temporale. La Casa di Carta Corea, infatti, non solo è appunto ambientata in Corea, con tutte le conseguenti peculiarità del caso, ma è anche collocata in futuro prossimo in cui è stato avviato un processo di unificazione delle due Coree.

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Questo semplice espediente è già di per sé sufficiente per dare alla serie una possibilità anche perché dopo un rallentamento nella parte centrale, in cui passa in secondo piano, questo aspetto torna fondamentale sul finale, viene approfondito e diventa la chiave per la conclusione della serie.

Tutto questo per dire che la serie non è semplicemente una Casa di Carta ambientata in Corea, di cui comunque vengono piacevolmente mostrati vari usi e costumi. Ad essere determinante e a renderla differente rispetto all’originale è il contesto, soprattutto sociopolitico, in cui si svolge la vicenda.