Presentato al Toronto Film Festival, dove ha vinto il premio del pubblico, e ora in anteprima europea alla Festa del Cinema di Roma Belfast di Kenneth Branagh, ritratto della capitale nord-irlandese all’inizio degli anni ’60, vista attraverso gli occhi di un bambino, che poi non sono che gli occhi dello stesso Branagh.
Ineluttabilmente le aspettative erano alte, giร che da tempo si parlava di Belfast come uno dei titoli di punta di quest’edizione, nonchรฉ uno dei grandi favoriti per gli Oscar 2022. Eppure, dopo la visione, non possiamo che confermare. Insieme a C’mon C’mon di Mike Mills si tratta di un’opera struggente, capace di raccontare un altro cinema, lontanissimo dalla massa dei prodotti di consumo.
Belfast possiede in effetti la grazia di un film fuori dal tempo, che in fondo nasce giร classico. Sarebbe davvero stupefacente non vedere presto la sua candidatura agli Oscar, per altro con altissime possibilitร di vittoria nelle categorie Miglior film, Miglior regia o Migliore sceneggiatura originale.
Belfast: Trama
Buddy (Jude Hill) ha nove anni e vive a Belfast, capitale dell’Irlanda del Nord, mentre l’Ulster inizia a sperimentare violente tensioni e scontri sempre piรน frequenti tra protestanti e cattolici, polizia, filo-britannici e secessionisti.
Il bambino รจ stato praticamente cresciuto da sua madre (Caitrรญona Balfe) mentre il suo papร (Jamie Dornan) lavora come manovale in Inghilterra, cercando di tornare il piรน spesso possibile. Buddy poi รจ legatissimo ai suoi nonni (Judie Dench e Ciarรกn Hinds), persone umili e incredibilmente dignitose, che non hanno mai avuto un bagno in casa, ma conoscono la generositร , l’amore e il sense humour.
Per quanto non capisca esattamente perchรฉ cattolici e protestanti, perfino quelli che hanno sempre vissuto nella stessa strada, abbiamo iniziato a lanciare molotov o erigere barricate. Sa perรฒ che suo padre, protestante, non intende partecipare agli scontri nรฉ finanziare la falange armata.
Intuisce che la sua famiglia abbia dei debiti, ma come sua madre trova inconcepibile l’idea di vivere in un posto che non sia Belfast. Presto perรฒ dovranno prendere tutti insieme la piรน difficile tra le decisioni, scegliendo tra la cittร che รจ la loro casa e un futuro diverso a Londra.
Belfast: Recensione in anteprima

Non sarร forse un caso che tre dei migliori film presentati in anteprima alla Festa del Cinema di Roma 2021 siano girati in bianco e nero. Forse in contrasto con le derive piรน commerciali del cinema d’intrattenimento. Forse guardando ancora alla purezza, l’ardore e la curiositร della cinematografia sperimentale degli anni ’60.
In realtร , queste tre opere scelgono di declinare il bianco e nero in chiave profondamente diversa. Passing di Rebecca Hall sceglie un bianco e nero fortemente contrastato. C’mon C’mon di Mike Mills al contrario esalta tutte le sfumature dei grigi di un bianco e nero morbido, contemporaneo. Idealmente al centro c’รจ infine Kenneth Branagh, che sembra cercare l’aura di un classico hollywoodiano.
Il film si apre su una magnifica veduta aerea del porto di Belfast. Poi le immagini scivolano magicamente nel bianco e nero e cosรฌ lungo il viale dei ricordi, mentre la memoria personale del regista bambino si tramuta in un racconto che ha insieme l’incanto della fiaba e la veritร del racconto di formazione.
La prospettiva di Buddy non si limita alla scelta di posizionare la macchina da presa ad altezza bambino. Lo sguardo bambino rivela piuttosto l’insensatezza della violenza, l’impossibilitร di accettare la povertร e la prospettiva di una vera e propria guerra civile come le ragioni per abbandonare la sua cittร , la sua vita, quella compagna di scuola di cui รจ follemente innamorato.
Dopo essersi affermato negli anni ’90 per le sue reinterpretazioni di William Shakespeare (da Enrico IV de 1989 a Come vi piace del 2006, passando per il grande Hamlet del 1996) e il successo dei suoi adattamenti da Agatha Christie, nonchรฉ super villain interpretato per Christopher Nolan in Tenet, Branagh firma il suo film piรน intimo e insieme un autentico classico contemporaneo.
Un film che commuove senza indulgere sui tasti del melodramma nรฉ dei sentimenti epidermici, attraverso la bellezza dell’immagine e della scrittura, dell’incredibile interpretazione del cast al completo, partendo dal piccolo Jude Hill, mentre da spettatori sembriamo ritrovare lo stesso stupore e la meraviglia di Buddy che ama il Cinema e il grande schermo.
Non stupisce che un grande attore come Branagh possegga una speciale sensibilitร nella direzione degli attori. Il resto รจ opera dell’inarrivabile Dame Judi Dench, della star di Outlander Caitrรญona Balfe e perfino di Jamie Dornan, che possiamo forse considerare definitivamente riscattato dall’infelice parentesi come Christian Grey dalle Cinquanta sfumature.
Si parlerร presto di candidature agli Oscar per Belfast? Restiamo in ascolto.
Belfast: Il cast
Jude Hill: Buddy
Jamie Dornan: Papร
Judi Dench: Nonna
Caitrรญona Balfe: Mamma
Ciarรกn Hinds: Nonno