Top 10 Musica Italiana: i migliori album del 2020

Top 10 Musica Italiana
Credits: Wikipedia / Cristiano Godano - Bruno Pecchioli / Lucio Corsi - Diego.notfound / Francesco Bianconi - Papzadsl / Brunori Sas - Dario Brunori
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L’anno è stato difficile, ma la produzione musicale (con fatica) è andata avanti

Il 2020 è stato un anno catastrofico sotto moltissimi aspetti che non staremo qui a ricordare. Consoliamoci con il fatto che siamo finalmente giunti alla conclusione e, come ogni fine anno che si rispetti, possiamo tirare le somme sulla musica dell’anno appena trascorso. Per quel che riguarda il panorama discografico nostrano, il 2020 è stato un anno meno ricco di sorprese rispetto all’anno precedente. Qualche scintilla positiva si è vista, ma complessivamente è stato un anno mediocre per la musica italiana.

I vari lockdown, il triste stop alle esibizioni dal vivo e ai teatri sicuramente non hanno avuto un impatto positivo sulla musica e sulla cultura italiana in generale. Con l’auspicio che il 2021 ci riservi qualche soddisfazione in più, non solo dal punto di vista artistico, andiamo a vedere quali sono stati gli album del 2020 che meritano di essere ascoltati e riascoltati anche nei prossimi mesi.

La fatidica domanda è ogni anno la stessa: quali sono stati i migliori album italiani del 2020? La risposta a tale quesito dipende da molteplici fattori. La soggettività e i gusti musicali influenzano inevitabilmente ogni forma di classifica. Abbiamo però cercato di raccogliere in una top 10 gli album che secondo noi meritano l’ascolto. Si tratta di musica italiana moderna che ha accompagnato questo 2020 cercando di non lasciare troppo soli gli amanti della musica nostrana.

Come in ogni top 10 che si rispetti sono spesso gli esclusi a fare più rumore di chi viene citato. Dunque anticipiamo subito alcuni grandi esclusi dalla classifica che hanno pubblicato lavori in questo 2020 che potrebbero meritare attenzione: Subsonica, Boosta, Ghemon, Frah Quintale, Pinguini Tattici Nucleari, Calibro 35, Giovanni Truppi, Edda e Marok, Edoardo Bennato e Renato Zero.

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Partiamo dunque con i nostri ascolti del 2020 e ripercorriamo questo anno difficile attraverso la musica italiana.

10. Cosa faremo da grandi? – Lucio Corsi

Apriamo la top 10 con un giovane promettente cantautore che ha già avuto modo di affermarsi con diversi successi. Lucio Corsi continua a crescere e Cosa faremo da grandi? ne è la prova. Ne avevamo già parlato al momento dell’uscita del disco, Lucio ha talento e originalità. Nove pezzi che mescolano ottime melodie con testi fantasiosi e immagini suggestive. Non sono molti i cantautori capaci di raccontare storie con la sua delicatezza e il suo acume. Oltre alla title track, brani del calibro di Trieste, Freccia Bianca e la divertente Senza Titolo meritano sicuramente un ascolto.

9. Dente – Dente

Come previsto, Dente ammicca all’itpop di “calcuttiana” memoria, ma il risultato non è poi così malvagio. L’album omonimo Dente conferma la qualità dimostrata dal cantautore nei suoi quasi quindici anni di carriera. Gli arrangiamenti sono un mix di nostalgia anni Ottanta e itpop anni Dieci del Duemila. I testi non perdono l’efficacia comunicativa e la spontaneità che hanno contraddistinto i lavori precedenti. Un buon disco da ascoltare senza pregiudizi sull’indie e le sue moderne mutazioni. Ascolti vivamente consigliati: Sarà la musica e Non cambio mai.

8. Ipergigante – Voina

Meno rinomati, ma degni di un posto in classifica 2020, inseriamo anche i Voina. La band di Lanciano pubblica un nuovo lavoro di cui è sconsigliato l’ascolto nei momenti tristi. Il disco è cupo, ma convincente. Ipergigante è un lavoro intimo, dove si mettono a nudo debolezze e una distanza dal mondo circostanze che si fa sempre più difficile da colmare. Dai riferimenti manga (Death Note) di Shinigami sino alle più radiofoniche Luna Park e MDMA, i Voina abbassano un po’ il volume, ma riescono a colpire dritto al cuore.

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7. Venti – Giorgio Canali e Rossofuoco

Dalla paura e dalla confusione di un anno drammatico, possono nascere opere riflessive e pure. È il caso del grande Giorgio Canali che dal trambusto e dall’isolamento di marzo trova l’ispirazione per costruire un lungo album intitolato Venti. 20 sono le canzoni dell’album, nelle quali è riconoscibile l’impronta del poeta cantautore e dei suoi Rossofuoco. I pezzi sono davvero interessanti ed è difficile selezionare qualche consiglio. Se dovessimo scegliere tre ascolti da portare su un’isola deserta prenderemmo Eravamo noi, Morire perché e Tre grammi e qualcosa per litro.

6. Mi ero perso il cuore – Cristiano Godano

Cristiano Godano pubblica un album solista nel quale è forte il suo stile, tipicamente espresso nei lavori con i Marlene Kuntz. I 13 brani di Mi ero perso il cuore sono una bomba emotiva che analizza l’animo umano e i demoni che lo turbano quotidianamente. Un disco introspettivo e complesso che merita un ascolto attento e approfondito. Gli accompagnamenti acustici alimentano questo senso di connessione intima che si crea tra chi ascolta e Cristiano. Ascolti da non perdere: La mia vincita, Ti voglio dire, Sei sempre qui con me e, per chi sente la mancanza dei Marlene, Panico.