Gorillaz – Song Machine, Season One: Strange Timez [RECENSIONE]

Il nuovo disco dei Gorillaz tiene fede alla nomea del gruppo, ma è in grado di fare poco altro

Gorillaz
Credits: Gorillaz / YouTube
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La recensione del nuovissimo album dei Gorillaz, nonché “prima stagione” della serue Song Machine

Finalmente, dopo mesi, possiamo ascoltare per intero il nuovo, atteso album dei Gorillaz. Song Machine è il nome della “serie”, anche streaming (consistente in vari videoclip) di cui questo album rappresenta la prima “stagione”. Non sappiamo fino a che punto il progetto sia destinato a durare. Per ora è iniziato.

E diciamolo subito: non è iniziato benissimo. Questa prima uscita di Song Machine contiene ben 17 canzoni, cosa che normalmente non mancherebbe di fare la gioia di ogni fan dei Gorillaz. Forse è così anche in questo caso, ma dopo un lungo ascolto noi non siamo esattamente gioiosi.

Se infatti, da una parte, artisticamente il disco è riuscito, interessante, sfaccettato e sperimentale, dall’altra manca… di mordente. Non c’è alcuna canzone particolarmente coinvolgente. Nessuna Feel Good Inc., tanto per capirci. Invece, ci sono una serie di momenti che si avvicendano con incostanza e, un po’ sembra, a casaccio.

Gorillaz feat. Slowthai & Slaves – Momentary Bliss, 2020

Gli ospiti sono assolutamente di levatura, niente da dire: Beck, St. Vincent, JPEGMafia, Slaves, Fatoumata Diawara, Robert Smith, Peter Hook e chi più ne ha più ne metta. Ma il punto è anche un po’ questo: quasi nessuno di costoro porta al disco un contributo davvero significativo.

Sembra che abbiano partecipato più per caso, un po’ perché ce n’era l’opportunità. Che poi è forse il motivo stesso per cui il disco è stato realizzato: fare buon uso di svariate occasioni di collaborazioni. Che va sempre bene. Ma in questo caso, si sente chiaramente che si è fatto molto per uscirne con poco.

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Intendiamoci, parliamo sempre dei Gorillaz, non di un gruppo amatoriale qualsiasi. Le produzioni sono raffinate, eclettiche, fantasiose e si risolvono in uno stile R&B di livello e che mostra il fatto suo. Ma, di nuovo, sembra che si sarebbe potuto fare molto di più, visto anche il “cast” di questa prima stagione della “serie”.

Gorillaz feat. Fatoumata Diawara – Désolé, 2020

Ascoltando questo album, insomma, sembra un po’ di risentire Humanz (2017), un altro lavoro dei Gorillaz poco riuscito e dai toni simili. Un disco che forse non era necessario, ma la cui pubblicazione si è resa magari urgente per via della pandemia. O era tutto preparato fin da prima, fin da febbraio?

Vogliamo tutti bene a Damon Albarn, ma per quanto queste (sia pur belle) canzoni dei Gorillaz ci abbiano tenuto adeguatamente compagnia in questo 2020 così difficile, forse in questo caso specifico le sue energie creative sarebbero state meglio impiegate altrove. Per esempio, la buttiamo lì, in una reunion con i Blur.

D’altra parte i Gorillaz sono attivi da ormai vent’anni e ci sta che la loro musica non suoni più fresca ed entusiasmante (per non dire “nuova”) come un tempo. Passati definitivamente sembrano essere i tempi di Demon Days (2005) e la momentanea ripresa con The Now Now (2018) non sembra aver fatto granché bene.

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Gorillaz feat. Elton John & 6LACK – The Pink Phantom, 2020

Di certo Song Machine, Season 1: Strange Timez (o chiamiamolo solo Strange Timez, a questo punto) non è da buttare via e dopo molteplici ascolti può regalare molti momenti interessanti. Ma d’impatto dice poco o niente: sa di lavoro scolastico, che esibisce una parata di nomi per fermarsi più o meno lì.

Ciò nonostante non possiamo purtroppo parlare del miglior album del 2020. Non possiamo nemmeno parlare di uno dei migliori. Anche l’eccessiva lunghezza dell’ascolto, dopo un po’, non gioca a favore dell’insieme musicale presentato e rende anzi più difficile apprezzare le avvenenti sfumature intese per le tracce.

In conclusione, nessun passo avanti per i Gorillaz. Ma, certo, neppure un passo indietro. Diciamo che sono un po’ rimasti fermi e del resto non c’è nulla di male, in un’annata nella quale si è praticamente fermato tutto. Ma ci riserviamo comunque di sperare che la “stagione 2” di Song Machine porti risultati migliori.

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