Quella volta che i White Stripes suonarono una nota sola

Uno degli show più strani di sempre, detentore di un bizzarro record

White Stripes
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Pochi secondi per il (quasi) concerto più breve della storia: la trovata fuori di testa dei signori White

L’appellativo “fuori di testa” , nel mondo della musica, non te lo regala nessuno: devi sudartelo, con spirito di sacrificio e trovate che nessuno avrebbe il coraggio di mettere in atto.
I White Stripes hanno ottime probabilità di guadagnarsi questo titolo, proprio grazie all‘assurda storia di cui vogliamo raccontarvi oggi: la storia di quello che è stato, per poco meno di tre anni, il concerto più corto della storia, e che ha visto sul palco proprio Jack e Meg White.

Di concerti strani, nella storia, ne sono stati tenuti molti: da quello degli Who nel 1967, quando Keith Moon fece esplodere la sua batteria, a quelli dell’icona punk GG Allin, che si cospargeva di sangue e feci. Spingendosi ancora più in là, troviamo le rievocazioni rituali dei gruppi black metal, come il famigerato Live in Leipzig dei Mayhem del 1998 o il folle piano di fuga dalla concert hall degli Einstürzende Neubauten a Londra nel 1984.
Ma un concerto di una nota sola, ancora non era venuto in mente a nessuno.

Il 16 luglio 2007, i White Stripes sono a St. John’s in Newfoundland, in Canada. In quella stessa città, quella sera, avrebbero dovuto suonare un “vero” concerto. Perchè il concerto di cui parliamo, il più corto della storia, non è minuziosamente organizzato da mesi: è un concerto a sorpresa.
Quel pomeriggio i White Stripes sono davanti alla folla già in fila per il loro show serale, scendono dall’auto, e decidono di salire sul palco prima del soundcheck. Imbracciata la chitarra e impugnate le bacchette, i due signori White si guardano, e un secondo dopo è tutto finito. Jack suona una sola nota, un Do#, mentre Meg dà un colpo sul crash. Stop.

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Il video dell’esibizione

I White Stripes, senza deludere i loro fan, riescono a stabilire un record. Almeno per un po’.

La difficoltà nel tenere un concerto della durata di pochi secondi sta nell‘evitare il linciaggio da parte del pubblico, che non ha certo pagato un biglietto e atteso ore in fila solo per vedere te che sali sul palco, suoni una sola stramaledetta nota e scendi giù. La band rossa a strisce bianche, invece, non ha deluso nessuno, tenendo comunque la sera stessa il concerto per cui i fan erano lì; ma grazie alla geniale trovata del “concerto prima del concerto” è riuscita a stabilire un record. Più o meno.

I White Stripes furono accreditati come detentori del record per il “concerto più corto del mondo” nell’edizione del Libro del Guinnes dei Primati nel 2009; da quel momento, centinaia di band hanno provato ad insidiare il primato dei signori White, che è stato però annullato il 16 maggio 2012.
La spiegazione dei redattori del volume è arrivata poco dopo: hanno infatti dichiarato di aver eliminato la possibilità di stabilire record riguardanti la minor lunghezza possibile per una poesia, una canzone, una esibizione; e il motivo di questa decisione è l’impossibilità di giudicare oggettivamente la brevità di ognuna di queste cose “per la stessa natura della competizione, che banalizza l’attività dovendola rendere il più corta possibile”.

White Stripes
I White Stripes dal vivo

La polemica di White è stata spenta sul nascere, con un piccolo premio di consolazione

I giudici hanno augurato ai White Stripes di riuscire a stabilire un nuovo record per figurare nelle prossime edizioni del libro, dichiarandosi grandissimi fan della band punk blues e sperando che riescano a ritagliarsi la gloria che meritano.

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Questa è la storia di come due eterni ragazzini di Detroit si sono guadagnati un posto nella storia, che sia scritta o meno su di un libro. “Ci stavamo annoiando”, ha dichiarato White, “e poi ci è venuta l’idea: un concerto prima del concerto, di una sola nota; il più breve del mondo“.
Non a tutti è concesso essere chiamati “fuori di testa”, ma i White Stripes sicuramente se lo meritano. Good game per Jack e Meg, ora aspettiamo il prossimo record!

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