PFM Canta De André Anniversary – Report del live in memoria di Faber

Abbiamo assistito al concerto della PFM al Teatro Massimo di Pescara il 4 Aprile 2019. Lo show proposto dalla band di spalla di Faber ha esaltato generazioni di giovani e di nostalgici, soddisfacendo a pieno anche i palati più fini.

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La PFM rievoca lo storico tour del 1979 con De André.

A quarant’anni dal fortunatissimo tour e a vent’anni dalla scomparsa di Fabrizio De André, la PFM porta in tantissimi teatri italiani uno show davvero prelibato. Partita il 9 marzo a Salsomaggiore Terme, questa lunga tournée è passata da Pescara il 4 aprile, dove abbiamo avuto occasione di assistere al concerto grazie all’interesse dell’ufficio stampa della band, la GDG Press.

Così la Premiata Forneria ha deciso di eclissarsi, tornando ad essere la band di spalla di Faber. Come un tuffo indietro nel tempo, a quei live passati alla storia. Una vera e propria evocazione ed omaggio a Fabrizio De André e PFM in concerto. Il concerto si apre con Bocca di rosa, snodandosi poi attraverso gli immortali La guerra di Piero e Un giudice, negli arrangiamenti sublimi che conosciamo bene da quei live e dal disco che ne uscì.

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La PFM non è però mancata a ribadire il suo animo musicale.

La vena prog rock che ha reso famosa la band nel mondo e che tanto stupì la critica quando fu asservita alle delicate ballate di Faber non tarda a manifestarsi. In realtà la presenza dell’infaticabile Lucio Fabbri al violino e le intromissioni della fisarmonica parlano già parlano di un gusto e una sensibilità a cui “I Quelli” ci hanno ben abituato. In Giugno ’73 però Patrick Djivas imbraccia l’armamentario pesante, per firmare un’introduzione di basso da brividi, più ampia di quella storica del ’79.

Questa transizione su linguaggi più impegnati ci ha portato direttamente al cuore dello show. Altri 9 anni indietro, fino al 1970, quando la PFM era, per l’appunto, conosciuta con il nome I Quelli. La band partecipa a La buona novella, il terzo lavoro discografico di Faber. Mettendo in musica i vangeli apocrifi, De André ha tracciato la sua personalissima visione della rivoluzione cristiana. Altrettanto personale è la nuova veste con cui la PFM ha presentato una selezione dal disco. Una nuova architettura musicale, insieme rispettosa dell’originale e innovativa, introdotta da un bellissimo preludio estremamente progressive basato su Universo e Terra.

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Franz Di Cioccio non è De André.

E lui lo sa bene. La sua vocalità, vibrante e precisa, non scade nell’imitazione, e mantiene sempre la sua originalità senza per questo sostituirsi al ricordo di Faber. Tanto che, un po’ per riprendersi dalla lunga sequenza della Novella, un po’ per creare un momento ancor più evocativo, sostituisce Roberto Gualdi alla batteria per un momento veramente magico. De André sembra essere lì sul palco con loro quando parte la sua voce a cappella mentre intona La canzone di Marinella. Il voice-over di Faber è accompagnato live dalla band, in una parentesi davvero struggente ed emozionante.

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Le lacrime lasciano subito spazio alla festa. Zirichiltaggia e Volta la carta, nella sua storica versione, tornano a far danzare il pubblico. Pubblico variegato, ma sempre ugualmente attento o festoso a seconda dell’atmosfera evocata dai musicisti. Pubblico che esplode tutto insieme in un applauso roboante al primo assolo di Amico fragile, che chiude il concerto, e che è di nuovo incontenibile quando esplode per celebrare le mani in fiamme di Marco Sfogli, che ha sfoggiato un fraseggio davvero mondiale.

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Pochi encore, ma buoni.

Il pescatore, immancabile e necessaria conclusione nella celebre versione live, e un outro in cui la PFM ha omaggiato la propria carriera. Una grande jam su È festa e un accenno alla leggendaria Impressioni di settembre. Sul chorus di quello che può essere considerato l’inno della band il concerto si chiude. Il modo in cui la band ha lasciato al margine la sua musica conferma l’intenzione originale dello show, che ha omaggiato in maniera quasi religiosa Faber.

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La PFM si è così confermata non solo come una pietra angolare della storia del rock italiano, ma come una realtà musicale ancora oggi validissima. Il loro spettacolo merita di essere visto e sentito, e la sobrietà scenica con cui offrono la loro ricchezza musicale e la loro testimonianza speciale rafforza il valore dell’evento. Tanti pezzi di storia che continuano a vivere oggi. Il loro tour prosegue ancora in moltissime città italiane, e culminerà il 29 luglio nella data conclusiva dell’Arena di Verona, in cui sarà presente anche Cristiano De André.

SETLIST


Bocca di rosa
La guerra di Piero
Andrea
Un giudice
Rimini
Giugno ’73


LA BUONA NOVELLA:
Intro su “Universo e Terra
L’infanzia di Maria (in tre sezioni)
Il sogno di Maria (in due sezioni)
Maria nella bottega del falegname
Il testamento di Tito


La canzone di Marinella (Voice Over di De André con accompagnamento live della band)

Zirichiltaggia
Volta la carta
Amico fragile


ENCORE
Il pescatore
Jam su È festa
Outro sul chorus di Impressioni di settembre

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