Fallout e Westworld: i Western apocalittici di Jonathan Nolan e Lisa Joy a confronto

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L’amore di Jonathan Nolan per i western fino alla fine del mondo, declinata in tutte le varianti possibili.

In Fallout e Westworld, fra western fittizi, o al contrario fin troppo reali, si dipanano le storie di due eroine, Lucy e Dolores, un’umana e un androide che cercheranno risposte e figure paterne scomparse, una avventurandosi fuori dal suo mondo protetto, l’altra fuggendo dal suo mondo programmato, e così fra labirinti mentali e teste mozzate da consegnare, uomini in nero e Ghoul, scopriranno parecchio su sè stesse e il mondo che le circonda, e se il libero arbitrio bisogna conquistarlo rischiando la vita, altrettanto bisogna fare per la verità.

Tutto il mondo è un videogioco se hai la console giusta

Fallout

Fallout è una serie uscita recentemente nell’aprile 2024, tratta da una serie di videogiochi, mentre Westworld, serie del 2016 da quattro stagioni (qui cinque motivi per vederla) È un videogioco, dove gli NPC non sanno di essere tali.

Entrambe le serie hanno un’ambientazione western, solo che una è un “realistico “ritratto del selvaggio West, mentre l’altro lo è diventato, un selvaggio west, a causa di un’apocalisse atomica.

E soprattutto, cosa più più importante, entrambe le serie sono di Jonathan Nolan (no non Christopher, quello è il fratello) e di sua moglie Lisa Joy.

Westworld è un mondo costruito a misura di cliente ricco (e quindi, pagante) al cui interno è possibile mettere in atto ogni nefandezza è possibile ai danni degli androidi definiti “residenti”, e cristallizzati in un eterno Western (ma non solo) con tutti gli stereotipi e i cliché del genere.

Un mondo dove, soprattutto alla fine (violenta, come le gioie) il fittizio si ribella al reale, sovvertendolo.

Fallout è il suo contrario, un futuro in cui i ricchi sopravvissuti all’apocalisse atomica vivono in vari bunker (chiamati Vault), a tutti gli effetti dei mondi sotterranei.

Gli abitanti di questi bunker sono bloccati in una caverna platonica moderna, ignari della realtà che sta sopra di loro, ovvero una superficie abitata da Ghoul, scarafaggi giganteschi, sette feudali, un mondo in cui arrivare vivi a fine giornata è già una vittoria.

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Per chi viaggia in direzione ostinata e contraria

westworld a tema western

Ma anche i mondi perfetti e programmati a prova di anomalia hanno le loro crepe, possono essere dei residenti che hanno ricordato le loro “vite passate” come la Dolores di Westworld, o la Lucy di Fallout che vuole uscire “fuori” per cercare il padre, e così per un motivo o per l’altro, queste anomalie vogliono scoprire cosa c’è oltre delle invisibili colonne d’Ercole a loro, apparentemente, precluse.

Se Lucy si troverà di fronte un mondo anarchico, in cui vige la legge del più forte, una vera e propria frontiera americana ma senza indiani né cowboy, al contrario Dolores, dal suo ordinario mondo scandito dalla casa in campagna del padre, dall’amato Teddy e i desideri di fuga e felicità, si ritroverà (per sua scelta) in una realtà tecnologica e protetta in cui i residenti sono solo androidi privati del libero arbitrio, e il suo mondo “perfetto” si rivelerà d’un tratto solo una menzogna.

Se il “risveglio” di Dolores passa dallinterno (inteso come ricerca interiore attraverso i sogni/ricordi guidati dalla ricerca esterna a partire dal labirinto, elemento ricorrente e archetipico) alla fine si ritroverà fuori, nel mondo reale.

Al contrario, invece, il cambiamento di Lucy avverrà all’esterno per merito dell’uscita dal Vault e alla fine della serie possiamo trovare un’altra Lucy, temprata dalle avversità e dalla consapevolezza, pronta a cominciare la vera avventura(quello dei Lucy è un classico viaggio dell’eroe, le cui otto puntate della prima stagione servono a preparare la protagonista – e noi spettatori – a ciò che verrà successivamente (qui spiegazione del finale della serie)

Ombre e memorie di un Paradiso perduto

5 motivi per vedere Westworld4 1

Sia per Lucy che per Dolores vi saranno delle figure ricorrenti e importanti lungo questo percorso, due alleati/nemici: l’uomo in nero/William (Ed Harris), e il Ghoul di Walton Goggins, che fra le altre cose ha recitato in due western di Quentin Tarantino, ovvero The Hateful Eight e Django Unchained (e fra violenza splatter e grottesca, dialoghi assurdi e surreali, qualcosa di Tarantino in Fallout si ritrova).

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Se il Ghoul di Fallout si serve di Lucy come merce di scambio prima, e alleato/guida poi, l’uomo in nero di Ed Harris è letteralmente un’ Ombra che, come un fantasma umano e mortale, “infesta” Westworld, vittima dell’ossessione di riuscire a superare tutti i livelli del gioco creato dal Robert Ford di Anthony Hopkins.

Anche il Ghoul di Fallout si aggira, come un fantasma del passato vecchio di duecento anni (in un certo senso incarna la Memoria del mondo pre-bomba atomica, avendola vissuta in prima persona) per la Zona contaminata, alla ricerca di fiale (e non solo) per non trasformarsi in quei Ghoul/zombie affamati di carne umana che infestano la superficie.

Buona apocalisse a tutti!

Fallout

Se hai i soldi puoi fare tutto, anche scatenare la fine del mondo per tornaconto personali ed economici, e dopotutto i Vault, i bunker antiatomici, devono pur vendersi in qualche modo eliminando la concorrenza, poco importa se il prezzo è l’apocalisse nucleare…tanto gli esseri umani che contano davvero hanno acquistato un posto privilegiato nei prestigiosi (e costosi) Vault, gli altri, chi non ha le capacità economiche, non sono degni della sopravvivenza.

Un’idea, quella dell’apocalisse, che verrà presa a una tavola rotonda di magnati della tecnologia, in cui si avrà la possibilità ascoltare discorsi surreali e a tratti assurdamente grotteschi che ricordano quelli del capolavoro di Stanley Kubrick: Il dottor Stranamore – Ovvero come ho imparato a non preoccuparmi e ad amare la bomba.

E se al posto dei politici si mettessero i membri della Vault-tec, invece delle caverne (in cui riprodursi per poi risalire una volta cessati gli effetti delle radiazioni) avessimo i Vault, eccovi Fallout, un ideologico e irreverente sequel del capolavoro di Kubrick.

In alternativa, per dimenticarsi dell’imminente fine del mondo (non necessariamente per la bomba atomica, può avvenire anche solo per l’intelligenza artificiale che controlla la vita delle persone), ci si si può benissimo rifugiarsi in un parco giochi per adulti e giocare ai cowboy e agli indiani… attenzione però alle anomalie.

E voi che ne pensate?

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