Fallout: il mondo della serie, spiegato

Fallout
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Perché in Fallout i televisori sono in bianco e nero? Che cosa sono i Vault? Quando è scoppiata la guerra atomica? Ecco tutto quello che c’è da sapere per capire il mondo della serie tv

Il mondo atompunk di Fallout

Come avrete notato, nella serie di Fallout (basata sui videogiochi dello stesso titolo) molte cose non tornano. Lo si vede già dall’inizio, quando ci accorgiamo che anche il mondo pre-apocalittico non somiglia affatto al nostro. Come mai? Presto detto: perché Fallout si ambienta in un universo alternativo.

Atompunk è la parola da usare: in questo mondo le promesse dell’era atomica nell’immediato secondo dopoguerra hanno dato vita negli Stati Uniti a una società diversa, una specie di infinita estensione dell’ottuso ottimismo anni ’50 che, dopo un secolo e mezzo, ha portato a una guerra totale con le potenze dell’est e alla distruzione della civiltà.

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La fine del capitalismo

Nella lore della serie, il conflitto atomico scoppia nel 2077 dopo diverse altre guerre per il possesso delle risorse energetiche. I Vault vengono costruiti come rifugi per le persone più abbienti, ma hanno in realtà anche altri scopi ben più inquietanti. La responsabilità del capitalismo e delle grandi aziende in tutto ciò che succede non viene ignorata.

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La tecnologia e l’estetica della serie sono influenzate da una sottile e continua critica alla civiltà del consumo, in una estrema corruzione dei più cinici idealismi occidentali. Nel pre-guerra, per esempio, scorgiamo l’ombra del maccartismo e della paura dei “comunisti”, mentre nel dopo-guerra vigono cinismo, violenza, nichilismo, opportunismo e discriminazione. L’ovvia e inevitabile evoluzione di quel sistema.

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Un eterno conflitto

Duecento anni dopo la guerra, durata ovviamente solo poche ore, gran parte degli Stati Uniti è radioattiva. Questo porta alla nascita di animali e mostri mutanti e anche dei ghoul, umani che lentamente si trasformano in letali non-morti. Mentre parte degli americani rimane nei Vault in attesa di poter “ripopolare” il mondo, il resto seguita a darsi battaglia in una infinita guerra tra fazioni.

Tra queste la Fratellanza d’Acciaio, sorta da una branca dell’esercito degli Stati Uniti; la New California Republic (NCR), un neonato tentativo democratico; e la misteriosa Enclave, che accoglie scienziati e ricercatori. Tutt’altro che un mondo ideale, ma l’ennesima versione di una realtà decisa da continua violenza e morte, e con molti pericoli in più.

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Vince chi ha di più

Sia nei videogiochi che nella serie l’ironia amara su questa versione estremizzata del capitalismo è palese e passa per motivi come la Nuka-Cola, parodia di sappiamo quale prodotto, o nei continui messaggi ottimisti del Vault Boy, che vediamo stampati ovunque. Il mondo sembra essersi fermato a quell’era di ingenuo idealismo pre-guerra, di cui conserva ora però solo le rovine.

Ma i “valori” rimangono gli stessi. Vince chi ha di più e chi più accumula, chi possiede le risorse e si impossessa del potere. Persino, s’è trovata una nuova valuta per far rivivere il capitalismo: i tappi di bottiglia. Insomma: nonostante gli errori del passato, sembra che quanto è successo sia destinato prima o poi a ripetersi. Una civiltà condannata a un eterno loop di auto-distruzione?

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