I Soliti Sospetti, le curiosità sul film di Bryan Singer con Kevin Spacey

Tutte le curiosità su uno dei migliori thriller del XX Secolo, I Soliti Sospetti. Un piccolo capolavoro da Oscar.

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In un mondo fatto di iperboli, si potrebbe pensare ad una delle più classiche esagerazioni, se si definisse I Soliti Sospetti come uno tra i migliori thriller del XX secolo. Tuttavia, non è questo il caso. A conferma di ciò, l’ambita statuetta per la miglior sceneggiatura consegnata a Christopher McQuarrie nella cerimonia del 1996.

Alla regia troviamo l’ottimo Bryan Singer a dirigere un cast corale d’eccezione per un film che lascia incollati allo schermo per tutta la sua durata. Un perfetto amalgamo di script e interpretazioni. E come tutti i film, anche questa perla del crime trova un mondo fatto di curiosità. Veri e propri dietro le quinte che rendono I Soliti Sospetti un film ancora più geniale.

Da Baudelaire a Casablanca: il citazionismo de I Soliti Sospetti

Chiunque abbia visto Casablanca avrà sicuramente colto l’omaggio di Singer al grandissimo film di Curtiz. Infatti, per i meno attenti, il titolo del film riprende una battuta del capitano Loius Renault, “Fermate i soliti sospetti!“. Queste parole rimasero impresse nella storia, come molte altre di Casablanca, al punto che molti anni dopo Singer lesse un breve racconto sulla rivista Spy intitolato proprio The Usual Suspect.

Rimanendo sul cinema, ma spostandoci di un ventennio rispetto a Casablanca, ecco arrivare anche il più classico dei parallelismi. Stavolta però con un film nostrano, firmato Mario Camerini. Il titolo è Crimen e vede protagonista un fantastico duo formato da Vittorio Gassman e Alberto Sordi. Basta vedere il frame in questione per trovare l’evidente analogia. Un’immagine che non ha bisogno di altre parole.

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Spostandoci invece sulla carta stampata, mai parole migliori furono scritte per descrivere l’abilità di Keyser Soze nel suo costante vivere nell’ombra. Creatività e genio con firma di Charles Baudelaire, il poeta e scrittore decadentista che mise nero su bianco una delle più famose massime sul diavolo. A dar voce a queste parole spetta proprio a Kevin Spacey, Richard Verbal nel film.

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“La beffa più grande che il diavolo abbia mai fatto è stata convincere il mondo che lui non esiste”

Un cast da Oscar nonostante un pesante No

Spicca sicuramente l’interpretazione di Kevin Spacey, una prova attoriale talmente convincente che i giurati dell’Academy decisero di premiarla con il premio Oscar. A dir poco sacrosanto, aggiungiamo noi. Non tutti sapranno però che l’interrogatorio a Verbal avrebbe dovuto condurlo Al Pacino. Tuttavia, l’attore italo-americano, declinò l’offerta poiché impegnato in altri progetti. Chissà come sarebbero stati quei dialoghi tra Spacey e Pacino. Non lo sapremo mai.

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Kevin Spacey però consigliò a Singer di scritturare Benicio Del Toro a tutti i costi per il film. A differenza di Pacino, Del Toro accettò trovando anche il consenso della produzione. Non sapendo però che avrebbe creato qualche problema maleodorante sul set.

Flatulenze da record e senza sospetti

Tutti si ricorderanno del particolare interrogatorio a cui viene sottoposto proprio Fenster. Ebbene, Bryan Singer aveva preteso massima serietà sul set, proprio per rendere la scena molto intensa. Tuttavia, dopo molteplici ciak, la suddetta serietà non voleva proprio far parte della sequenza. Il che obbligò Singer a cambiare i piani in corso d’opera e selezionare il ciak più divertente. Il motivo? È presto detto.

Kevin Pollak ha infatti svelato che nessuno riusciva a rimanere serio a causa di un problema di meteorismo che affliggeva Benicio Del Toro. L’attore infatti, “del cul fece trombettaper ben dodici volte consecutive. E le risate dell’intera troupe accompagnavano il rumoreggio intestinale di Del Toro.

Keyser Soze, breve storia del miglior personaggio de I Soliti Sospetti

L’intero film ruota intorno ad una domanda ben precisa: chi è Keyser Soze? Ebbene, al di fuori del regista, dello sceneggiatore e dell’attore, nessun altro aveva idea di chi fosse questo fantomatico e oscuro personaggio. Al punto da scoprirlo solamente dopo l’anteprima del film, cosa che fece andare su tutte le furie Gabriel Byrne, convinto di essere lui Keyser Soze.

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Un colpo di scena in tutto e per tutto, ma anche per tutti. Un colpo di scena che, secondo la classifica IMDb, si trova al primo posto tra i migliori di sempre, precedendo altri film come Il Sesto Senso, La Moglie del Soldato e Testimone D’Accusa.

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Tornando alla domanda delle domande, una risposta molto particolare la diede proprio Kevin Spacey durante la sua premiazione. Un breve discorso che andò ben oltre le aspettative.

“Questa è una domanda che mi viene fatta spesso e sono sempre stato molto criptico riguardo la mia risposta, stasera però vi dirò chi è Keyser Söze per me. È la persona che coordina le azioni, che aleggia su di noi, che ci dà vita e respiro; per me Keyser Söze è Bryan Singer, il regista di questo film”

Continuando sul grande Kevin Spacey, l’attore si preparò in maniera meticolosa per interpretare il suo Richard Verbal. Il personaggio era stato pensato come un uomo affetto da paresi cerebrale. Per questo motivo, Spacey, si incollò il dito medio e l’anulare, proprio per restituire perfettamente l’idea di disabilità. E non finisce qui.

Prima dell’inizio de I Soliti Sospetti, Kevin Spacey si consultò con parecchi neurologi per capire alla perfezione questo tipo di disabilità affinché riuscisse ad entrare a pieno nel personaggio. E per dare ancora più colore, rilesse il copione per ben due volte.

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