Tim Burton: quando venne cacciato da Disney per via dei suoi lavori “creepy” [VIDEO]

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Del 1984 è invece il famoso Frankenweenie, con Shelley Duvall e Sofia Coppola, che riprende la storia del dottor Victor Frankenstein ma la trasforma in quella di un teenager e del suo cane (zombie anche questo). Entrambi distribuiti da Disney, questi film hanno avuto un buon successo e sono a tutt’oggi considerati dei cult, pure se non messi per forza in relazione con la filmografia del regista.

Tuttavia, per la Disney dell’epoca l’opera di Burton era fin troppo dark e estrema, lontana dal pubblico di minori che si tentava di coinvolgere con una mentalità appartenente ancora a decadi prima. Ragion per cui nel 1984 Burton è stato cacciato, con l’accusa di spendere il budget della casa d’animazione per produrre film inadatti e perciò alla lunga percepiti come non proficui.

Il resto lo sappiamo: nel 1988 ha diretto Beetlejuice, gioiellino dark comedy che lo ha segnalato come regista emergente unico nella sua generazione, iniziando nel frattempo una cospicua collaborazione musicale con Danny Elfman degli Oingo Boingo. E nel 1989 è arrivato ovviamente Batman, il film della consacrazione.

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Sono passati quarant’anni da quei primi atipici film malvisti da Disney e oggi nessuno dubita che nel realizzarli Tim Burton si dimostrò un visionario e un autentico alternativo, sfidando convenzioni e regole. Ma è anche perché è stato allora cacciato da Disney che è diventato quello che conosciamo oggi: se fosse rimasto, ora sarebbe lo stesso?

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