Hector Salamanca: l’indimenticabile villain silenzioso di Breaking Bad

Condividi l'articolo

Infatti è stato proprio lui a uccidere Max Arciniega, il compagno e partner in affari di Gus, brutalmente e di fronte a lui. Un chiaro esempio della condotta di un criminale che non guarda in faccia a nessuno e non si ferma davanti a nulla. Lo testimonia la sua fine: tradotto in una bomba umana, negli schemi machiavellici di Walt, al fine di eliminare lo stesso Fring.

Hector rappresenta il classico criminale “vecchio stampo” messicano, duro e violento, forte e insensibile, quasi inumano nella sua assenza di moralità. In questo rappresenta un gradino fondamentale nella scala di villain che Walt e Jesse si trovano ad affrontare, uno peggiore dell’altro, da Domingo a Tuco e fino allo stesso Gus e oltre.

Quando se lo trovano davanti per la prima volta, pur nel deserto e in una situazione tesa e comica insieme (con Tuco completamente fatto di anfetamina, incapace di capire quel che succede) Walt e Jesse scorgono in lui, e non nel nipote, un miraggio di quel che si troveranno di fronte se continueranno a seguire la strada che hanno intrapreso.

LEGGI ANCHE:  Breaking Bad in realtà virtuale: ecco il nuovo progetto di Gilligan

Il suo scampanellio suona come una maledizione, una furia atavica che viene da un mondo criminale ormai morente ma che, assieme a lui, rifiuta di scomparire se non “col botto”. Hector rimane perciò, assieme a Gus, Tuco e Todd, uno dei nemici e criminali più memorabili della serie più memorabile di sempre. Ed è tutto dire.

Continuate a seguirci su LaScimmiaPensa