Hector Salamanca: l’indimenticabile villain silenzioso di Breaking Bad

Hector
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Lo sappiamo: senza Hector si può dire tranquillamente che Breaking Bad non sarebbe la stessa cosa

La prima volta che vediamo Hector Salamanca in Breaking Bad, quando Walt e Jesse vengono rapiti da Tuco e portati nel deserto in una baracca con lo zio, non abbiamo idea di chi sia. Né di quanto possa essere pericoloso. Non abbiamo idea che si tratta di un boss del cartello Messicano, né che abbiamo di fronte un nemico giurato di Gus Fring.

E il fatto che sia diversamente abile, costretto sulla sedia a rotelle e incapace di esprimersi se non con il suo famoso campanello, porta Walt a sottovalutarlo. Grave errore: Hector lo vede mettere la ricina nel pranzo di Tuco, nel tentativo di avvelenarlo, e getta il piatto in terra. In seguito, solo con i suoi scampanellii, è in grado di mettere in guardia il nipote sulle intenzioni di Walt.

Un personaggio temibile e spietato, la cui backstory (raccontata grandemente in Better Call Saul) ci presenta come anche sadico, capace di una violenza senza limiti e incapace di provare pietà. In un’altra scena di BrBa lo vediamo quasi letteralmente annegare uno dei due gemelli per insegnare all’altro la disciplina, motivo per cui da adulti li vediamo entrambi così “rigidi” e altrettanto letali.

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In BCS scopriamo come ha avuto l’incidente (non casuale) che lo ha costretto in sedia a rotelle e che ha provocato il suo mutismo, nonché l’origine del suo famoso campanello, donato dal nipote Lalo (quello più simile a lui). Ma mentre sempre nella serie con Saul scorgiamo le radici della contesa con Gus, è in BrBa che ci viene narrato quel che ha fatto a Fring.

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