Tarantino: “Ho un dono per le scene di tensione”

Intervistato da El Pais, Quentin Tarantino ha parlato della sua capacità di girare scene di tensione nei suoi film

bastardi senza gloria
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Quentin Tarantino ha uno stile registico unico e inconfondibile specie se si parla di scene di tensione. Parlando con El Pais, il grande cineasta di Knoxville ha rivelato quale, secondo lui, sia la migliore sequenza di questo tipo che abbia mai girato.

Quello della fattoria all’inizio di Bastardi senza gloria. Con l’ufficiale nazista Hans Landa che parla con il proprietario della fattoria, che nasconde gli ebrei nella sua cantina

Continuando, il regista ha parlato della sua abilità nel creare tensione, affermando:

Non so come spiegarlo. Ho un talento per questo… è facile per me creare quelle situazioni in cui i personaggi iniziano a parlare e le cose vanno al loro posto e c’è un climax. Si lancia una palla agli attori e loro la afferrano

Recentemente  Quentin Tarantino ha annunciato di aver terminato la sceneggiatura del suo decimo film, The Movie Critic, pellicola che si svolgerà nel 1977 in una delle ere più importanti della sua crescita cinematografica. Parlando col giornale francese France Inter in occasione della presentazione a Parigi del suo libro Cinema Speculation, il regista di Pulp Fiction, ha ribadito la sua insofferenza nei confronti della situazione del cinema attuale.

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Credo che nel cinema sia così, a Hollywood è ciclico, va e viene. Secondo me le cose cambieranno, in meglio. Non dico di buttare via tutto: si potrebbe dire che in un decennio che si considera un deserto creativo, ci sono ancora alcuni film che sfondano il soffitto di vetro, che non sono conformi alla norma. Questo li rende ancora più preziosi

Il cineasta ha costantemente promesso di smettere di fare film a 60 anni, un’età che ha appena raggiunto. Nel corso della stessa intervista ha confermato che “il suo prossimo film sarà sicuramente il suo ultimo film per il cinema”.

Dopo, farò libri, serie TV, opere teatrali… Ma al cinema getterò la spugna.

Che ne pensate?

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