Giannini: “A Hollywood una stella, Venezia neanche un gatto”

In un video messaggio inviato al Filming Italy - Los Angeles 2023, Giancarlo Giannini ha commentato la sua futura stella sulla Walk of Fame

Giancarlo Giannini
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Il prossimo 6 marzo Giancarlo Giannini riceverà una stella sulla walk of fame di Hollywood. Sarà il sediceismo italiano ad essere insignito di questo onore accanto a leggende della nostra storia come Gina Lollobrigida, Bernardo Bertolucci o Ennio Morricone. Per l’occasione, nella serata finale del il Filming Italy – Los Angeles 2023 in scena dal 28 febbraio al 3 marzo nella città degli Angeli, sarà proiettata una maratona di film con protagonista il grande attore che riceverà anche il Filming Italy Los Angeles Lifetime Achievement Award e il Creativity Award da parte dell’Istituto Italiano di Cultura.

In questa atmosfera festosa Giannini ha voluto tuttavia togliersi un sassolino dalla scarpa in un videomessaggio inviato in occasione dell’apertura della manifestazione.

A Hollywood mi danno questa stella, a differenza di Venezia dove non mi hanno dato neanche un gatto nero – ha detto l’attore. Sono intimidito dal ricevere la stella a Hollywood. Sono stato tante volte in America, portando i miei film anche con Llina Wermuller. Abbiamo avuto un buon successo. Io ho avuto una nomination all’Oscar per Pasqualino Settebellezze, ma la stella penso sia più importante. Io così sono per il pubblico una star per sempre

Recentemente Giancarlo Giannini ha rilasciato un’intervista a Il Corriere della Sera durante la quale ha parlato dell’attore che ha amato maggiormente doppiare, ovvero sia Jack Nicholson.

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Jack Nicholson è quello che più mi ha impressionato. L’ho doppiato non so quante volte, a volte bloccavo il doppiaggio dall’incanto con cui lo guardavo. E’ uno imprevedibile, folle, l’ho detto altre volte, con lui entri in un mondo parallelo. Un amico è Dustin Hoffman, ogni tanto ci mettiamo a parlare al telefono della decadenza del cinema, ma i talenti anche da noi non mancano: Toni Servillo, Paolo Sorrentino… Mi sono divertito con i miei due 007, ho inventato da zero il mio agente segreto, ma leggendo il copione non capivo se ero con James Bond o contro, produttore e regista mi dissero che dovevano ancora decidere. Con l’America è sempre stato un rapporto di amore e distacco. Dopo “Pasqualino settebellezze”, a me e Lina [Wertmüller ndr] volevano tutti incontrarci

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