Giancarlo Giannini si racconta: “Jack Nicholson mi incantava”

Parlando con Il Corriere della Sera, Giancarlo Giannini ha ricordato il suo lavoro come doppiatore di Jack Nicholson

giancarlo giannini, jack nicholson
Condividi l'articolo

Giancarlo Giannini è uno dei più grandi attori e doppiatori che il nostro cinema abbia mai partorito. Voci di alcuni dei più grandi volti della storia del cinema, ha una carriera ormai decennale alle spalle e dunque ha deciso di raccontarsi in un’intervista a Il Corriere della Sera. Parlando di chi sia l’attore che maggiormente lo ha impressionato doppiandolo, la risposta è stata facile: Jack Nicholson.

Jack Nicholson è quello che più mi ha impressionato. L’ho doppiato non so quante volte, a volte bloccavo il doppiaggio dall’incanto con cui lo guardavo. E’ uno imprevedibile, folle, l’ho detto altre volte, con lui entri in un mondo parallelo. Un amico è Dustin Hoffman, ogni tanto ci mettiamo a parlare al telefono della decadenza del cinema, ma i talenti anche da noi non mancano: Toni Servillo, Paolo Sorrentino… Mi sono divertito con i miei due 007, ho inventato da zero il mio agente segreto, ma leggendo il copione non capivo se ero con James Bond o contro, produttore e regista mi dissero che dovevano ancora decidere. Con l’America è sempre stato un rapporto di amore e distacco. Dopo “Pasqualino settebellezze”, a me e Lina [Wertmüller ndr] volevano tutti incontrarci

Parlando della Wertmüller, recentemente scomparsa, Giannini ha detto:

LEGGI ANCHE:  Batman Forever: Williams rifiutò il ruolo dell'Enigmista a causa di Nicholson

Mi ha regalato ironia, libertà, leggerezza, la felicità di fare questo mestiere anche se non ho mai avuto il sacro fuoco dell’attore. Aveva una visione grottesca della vita. E con Mariangela Melato, la sua grazia, intelligenza, intensità, ho passato i miei più importanti momenti di cinema

L’attore ha infine ricordato i grandi attori con cui ha lavorato, citando in particolar modo Vittorio Gassman.

Li ho visti morire tutti. A volte, quando vengo fermato per strada e magari qualcuno riconosce il volto ma non gli viene il mio nome, e mi scambia per Gassman, Mastroianni, Tognazzi, Manfredi, faccio l’autografo al posto loro. Il nostro primo film insieme [con Gassman ndr], nel 1987, fu “I picari”. Aveva un’umanità straordinaria, fragile, dolcissimo, mi aveva preso come confidente, mi parlava della sua depressione, è come se avessi la luce spenta, diceva. Aveva paura della solitudine. Lo assecondavo quando si rattristava. Aveva una memoria straordinaria, una volta gli confessai che non sapevo la parte e mi rispose: basto io per tutti e due. E mi sul set mi suggerì le battute come un ventriloquo

Che ne pensate di queste parole di Giancarlo Giannini?

LEGGI ANCHE:  Qualcuno Volò sul Nido del Cuculo: la commovente scena della partita inventata [VIDEO]