Qualcuno Volò sul Nido del Cuculo: la commovente scena della partita inventata [VIDEO]

Cuculo
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Una delle scene più belle della storia del cinema, questa in Qualcuno Volò sul Nido del Cuculo: Jack Nicholson nel suo ruolo migliore

Il film

Qualcuno Volò sul Nido del Cuculo è il celebre film di Miloš Forman del 1975, basato sull’opera teatrale omonima di Ken Kesey del 1962. Nel cast, oltre allo straripante Jack Nicholson in uno dei suoi ruoli più noti, ci sono Brad Dourif, Danny DeVito e Christopher Lloyd, tutti ancora attori poco noti, e naturalmente Louise Fletcher nel ruolo dell’infermiera Ratched.

Ambientato in un manicomio all’inizio degli anni ’60, il film segue il percorso nella struttura di Randle McMurphy, condannato per stupro ma che si finge insano di mente per evitare la galera. Fin da subito cerca di fare del suo meglio per godersi la “vacanza”, ma l’ambiente ostile e alienante rischia di renderlo veramente pazzo.

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L’infermiera Ratched

Uno dei più famosi “cattivi” nella storia del cinema, se tale la si vuol definire: Mildred Ratched è l’infermiera a capo della struttura e decide di sedute di terapia, somministrazione di farmaci, punizioni e interventi delle guardie, libertà di movimento dei pazienti e di praticamente tutto quel che avviene nel manicomio.

La sua autorità è messa in discussione da McMurphy, un po’ per via del suo carattere intemperante e incontrollabile, un po’ perché genuinamente, confrontandosi con gli altri pazienti della struttura, non riesce a capire come dovrebbero guarire o migliorare in un contesto del genere.

La partita

Un esempio è questa famosissima scena, davvero commovente. Dopo aver chiesto all’infermiera di poter accendere la tv con votazione a maggioranza, che viene ignorata (nonostante il raro intervento del silenzioso Grande Capo), McMurphy decide di scatenare la sua immaginazione e prende a improvvisare una telecronaca del match, a schermo spento.

Tutti i pazienti, di solito persi nel loro isolamento mentale, si risvegliano come per miracolo e si uniscono al tifo con entusiasmo. Segno che basterebbe davvero poco per farli “tornare in vita”. Ma i metodi di McMurphy ovviamente non vengono approvati, e l’infermiera Ratched li ritiene aggressivi e dannosi.

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Felicità e salute mentale

McMurphy è un personaggio che si gode la vita, non si ferma davanti a nulla e si getta nelle situazioni. Per lui i problemi hanno soluzioni facili ma non vale lo stesso per tutti. Perciò il suo spirito libero si scontra con la rigidità istituzionale dell’infermiera, che decide infine per un terrificante elettroshock risolutivo (pratica realmente utilizzata all’epoca), con i tragici risultati che sappiamo.

Mac cerca di “liberare” i suoi compagni pazienti, laddove molti di loro hanno chiesto di propria sponte di stare nel manicomio. Eppure, le sue azioni dimostrano che il confine tra malattia e serenità mentale davvero consiste soltanto nel varcare quella sottile linea che separa ciascuno di noi dalla propria felicità, e che chiunque può oltrepassarla anche da solo. Un messaggio importante, oggi più che mai.

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