Boris 4: piccoli errori e dettagli nascosti nella serie

Guardando la serie Boris con attenzione è possibile scovare dettagli ed errori che ad una prima visione possono facilmente sfuggire

boris 4
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Boris è una serie che tutti abbiamo amato, chi fin dal primo momento, chi solo recuperandola in seguito. Boris è quanto di più autentico si sia visto nella televisione italiana dell’ultimo ventennio.

Con il suo non avere peli sulla lingua e con la sua satira dissacrante che non guarda in faccia nessuno, la serie non solo è entrata nel cuore degli spettatori ma li ha anche fatti riflettere su una realtà che, seppur in maniera meno esagerata di quanto ci viene mostrato, esiste ed è all’ordine del giorno nel mondo della televisione e dello streaming.

La quarta stagione di Boris, incentrata proprio sulle nuove piattaforme, non è da meno e riesce a pieno nel suo intento di sottolineare
tutto ciò che rimane nell’ombra relativamente alla realizzazione di una serie tv.

E come tutte le serie rispettabili, anche Boris è ricca di piccoli dettagli nascosti e non esente da errori che adesso andremo ad individuare!

La carta di credito di Duccio

Durante il primo episodio della quarta parte, nel momento in cui, durante il funerale di Itala, Renè nomina Duccio facendo riferimento al suo tipico e ormai immortale pensare ci viene mostrato quest’ultimo con una carta di credito. In questa serie la cura del dettaglio è massima e infatti non ci stupisce vedere una carta di credito proprio a nome Duccio Patanè.

Il dettaglio nascosto sta però nella data di scadenza ovvero novembre 2031. Questa piccola informazione, considerando che generalmente le carte di credito hanno valenza per cinque anni, ci dimostra che la serie è ambientata alcuni anni nel futuro rispetto ai giorni nostri.

Boris 4 Carta di Credito

L’easter egg del Dottor Zingler

Sempre durante la scena del funerale di Itala, Renè, leggendo la sua lettera, fa riferimento ad una puntata di Occhi del Cuore, la serie girata all’interno della stessa Boris, dicendo che l’amore vince su tutto come precedentemente affermato dal Dottor Corelli nella seconda stagione, episodio 9, minuto 12.

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Il dettaglio curioso sta nel fatto che se si cerca questo minutaggio ed episodio ma all’interno della seconda stagione di Boris stesso, si finirà nel bel mezzo della scena del Dottor Zingler, senza dubbio una delle scene più iconiche e divertenti di tutta la serie.

L’orologio di Cristina

Nonostante la cura che Boris 4 ripone anche nella scenografia e nei costumi, abbiamo notato un piccolo dettaglio che stona rispetto a questa maniacale attenzione. Nella scena in cui appare Cristina, nonostante sia ambienta circa 2000 anni fa, lei indossa un orologio che pur essendo dorato non passa inosservato e non ha senso che sia presente in quella scena.

Gli orologi da polso, infatti, sono nati nel 1810. Non possiamo sapere se questo sia effettivamente un errore o sia stato approfondito in altre scene poi in seguito tagliate al montaggio.

Cristina mostra un orologio che non dovrebbe esserci

La sala Umberto Eco

Parlando dei tre iconici sceneggiatori interni a Boris, ad un certo punto ci viene detto che la loro sala più formale, quella che non usano per lavorare ma solo per le call, l’hanno chiamata sala Umberto Eco.

Questa è una palese citazione a Boris il Film e al momento in cui i tre, dopo una discussione con René sull’utilizzo e la coniugazione del termine bisognare dicono che chiederanno delucidazioni direttamente ad Umberto Eco.

Il ciak sbagliato

Un altro piccolo errore, questa volta sicuramente non voluto, lo si ha durante la scena di Ponzio Pilato. Quando, dopo vari tentativi, si arriva al ciak finale, il cosiddetto ciakkista dice nitidamente che la scena in questione è la 142 quando in realtà si tratta della 642, come si può leggere sul ciak e come anche viene detto in maniera corretta nelle scene precedenti.

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Boris 4 Errore Ciak

La sacra password del WiFi

Ancora una volta, in questo dettaglio che appare solamente per una piccola frazione di secondo, possiamo vedere la cura e l’attenzione dei creatori di Boris anche nelle piccole perle nascoste per lo spettatore.

Tenendo presente che in questa stagione si gira una serie sulla vita di Gesù, all’interno della Roulotte di Duccio, possiamo notare un piccolo foglio, appeso al muro, con su scritta la password del WiFi. Ovviamente, per rimanere in tema, quest’ultima non può che essere Gesu.01

Boris 4 WiFi

La Locura non tramonta mai

Parlando di scene iconiche, senza dubbio, forse quella più famosa di tutta Boris la si trova nella terza stagione quando viene fatto da uno degli sceneggiatori, quello che in questa stagione finale capiamo essere ispirato a Mattia Torre, un discorso incredibile sulla Locura.

Riassumendo in poche parole, la Locura è quel pizzico di pazzia spesso anche no sense che gli spettatori hanno bisogno di trovare e di vedere quando guardano la televisione.

Tutta la scena finale del ballo di Renè, totalmente folle sia nella sua realizzazione che nelle conseguenze che genera, è una chiara citazione a quella Locura introdotta nella terza stagione e tanto necessaria per lo spettatore.

Al Capone

Dopo le citazioni alle stagioni precedenti e quelle ad altre serie tv, non manca una citazione molto interessante ad un film capolavoro degli anni 80 ovvero Gli Intoccabili. René, arrabbiandosi con Stanis sul finale di stagione gli urla di essere solo chiacchiere e facce basite e nel mentre viene anche trattenuto fisicamente.

Il riferimento, ancora una volta, è chiarissimo ed è alla scena in cui Robert De Niro, nei panni di Al Capone, viene dichiarato colpevole, urlando al protagonista di essere solo chiacchiere e distintivo.