Dahmer, Instagram blocca l’hasthag relativo al serial killer

Instagram ha deciso di bloccare l'hashtag relativo a Jeffrey Dahmer, serial killer portato recentemente in scena da Evan Peters

dahmer
Condividi l'articolo

Con l’arrivo su Netflix di Mostro – La storia di Jeffrey Dahmer, serie di Ryan Murphy che racconta le atrocità commesse da quello che è divenuto noto come il Il cannibale di Milwaukee (qui la nostra recensione) il nome e crimini di questo spietato assassino sono tornate in auge e sono divenute note anche a persone che non avevano idea di chi il killer fosse. Sui social dunque è impazzato l’hasthag relativo che Instagram ha tuttavia deciso di bloccare. Questo perchè, come si legge sul social, I post per #jeffreydahmer sono stati limitati perché la community ha segnalato alcuni contenuti che potrebbero non soddisfare le Linee guida della community di Instagram

Sebbene non sappiamo quale contenuto in particolare abbia causato offese, non è poi così sorprendente data la natura stessa dei crimini di Dahmer. Nel corso della serie ci vengono infatti mostrate in modo dettagliato le atrocità commesse dal killer, cosa che portato alla creazione di post social sicuramente difficili da sopportare.

LEGGI ANCHE:  Dahmer, Ryan Murphy rompe il silenzio sulle critiche

Per rendersi conto dell’impatto tremendo che le azioni di Dahmer hanno avuto, basta ascoltare le parole dello stesso Evan Peters che recentemente ha parlato di come abbia fatto a entrare nella parte che ha definito come una delle cose più difficili della sua carriera.

Ryan [Murphy] mi ha inviato le sceneggiature e poi mi ha chiamato e ha detto: “Dahmer è interessante perchè è quasi dispiaciuto e ha sensi di colpa e una sorta di confusione su ciò che è successo. Non ha un sorriso affascinante e malizioso, è docile, distaccato e quasi dissociato da quello che ha fatto”.

Ho guardato la sua intervista e poi ho letto le biografie. Ho anche ascoltato l’audio di quello che sembra uno psicologo o un detective che lo intervista mentre sta in qualche modo raccontando quello che ha passato, e il modo in cui parla è molto schietto e normale. È stato così sbalorditivo che tutto sia successo che ci è sembrato davvero importante essere rispettosi delle vittime, delle famiglie delle vittime cercando di raccontare la storia nel modo più autentico possibile.

Che ne pensate?

LEGGI ANCHE:  Dahmer: scioccanti vere prove mostrate nel documentario