Gangsta’s Paradise: la storia e il significato del celebre successo di Coolio [VIDEO]

Coolio
Condividi l'articolo

Coolio è diventato famosissimo nel 1995 grazie a questa canzone. Ve la ricordate? Parliamo della famosa Gangsta’s Paradise

Coolio rimarrà per sempre famoso nella storia della musica e del rap come una delle tante meteore del genere. Il particolare ad una canzone nello specifico l’artista appena scomparso lega il suo nome: parliamo ovviamente di Gangsta’s Paradise, celebre brano del 1995 colonna sonora del film (oggi dimenticato) Dangerous Minds – Pensieri Pericolosi.

Prima della pubblicazione del singolo Coolio era già riuscito a farsi notare nel 1994 con la canzone Fantastic Voyage, tratta dal suo primo album, It Takes a Thief. Il rapper era celebre in questo periodo come figura discosta dalla serietà e dall’importanza del gangsta rap, verso il quale adottava un approccio spesso leggero e umoristico.

Con l’uscita del singolo e della colonna sonora del film è diventato famosissimo e specialmente grazie a MTV, che mandava il video della canzone in heavy rotation. Nel video (qui sotto), diretto da Antoine Fuqua, vediamo anche Michelle Pfeiffer come co-star, in quanto già protagonista del film sopra citato.

La prima cosa da dire della canzone e quella che tutti sanno è che si tratta in realtà di una specie di mezza cover di Pastime Paradise, celebre brano di Stevie Wonder risalente all’album capolavoro Songs in the Key of Life, del 1976. Lo stesso cantante ha dato a Coolio il permesso di utilizzare la sua canzone come base.

Il giro di accordi strutturato attorno alla ripetizione ritmata di hit orchestrali viene associato ad una moderna base hip-hop, essenziale e cruda, che a sua volta fa da commento alle tematiche affrontate nel testo. Il ritornello è affidato alla voce originale di Wonder, così come anche una piccola variazione.

S’è detto che inizialmente la canzone conteneva, come praticamente ogni brano rap che si rispetti, diverse profanità. Ma dato che la cosa non era particolarmente gradita a Wonder, Coolio ha cambiato il testo facendo di Gangsta’s Paradise uno dei pochi successi rap veramente “puliti” a livello lirico. E da questo punto di vista, come suggerisce il titolo, il brano affronta di petto il tema della vita di strada.

Rivelatrice per esempio una strofa come: “Death ain’t nothin’ but a heartbeat away / I’m livin’ life, do or die, what can I say / I’m 23 now, but will I live to see 24? / The way things is going, I don’t know“. “La morte è a solo un battito di cuore da qui / Vivo la vita, fai o muori, che posso dire / Ho 23 anni ora ma vivrò fino a 24? / Per come vanno le cose, non lo so”.

Sappiamo che il periodo è critico per la comunità afro-americana e specie nelle grandi città, dove i giovani sono schiacciati tra droga, brutalità poliziesca e guerre tra gang. Coolio veniva da Compton, a Los Angeles, lo stesso quartiere che ispirava i primi brani gangsta dei N.W.A. e che vedrà poi crescere un poeta della strada come Kendrick Lamar.

L’approccio di Coolio a queste problematiche è comunque immensamente maturo e anche filosofico: “Power and the money, money and the power / Minute after minute, hour after hour / Everybody’s runnin’, but half of them ain’t lookin’ / It’s goin’ on in the kitchen, but I don’t know what’s cookin'”.

Cioè: “Potere e soldi, soldi e potere / Minuto dopo minuto, ora dopo ora / Tutti quanti corrono ma metà di loro non guardano / Sta succedendo in cucina ma non so cosa bolle in pentola”. Nel complesso il brano riflette tutte le tensioni e le contraddizioni complesse della vita da “gangsta”, con una amara lucidità che nel rap raramente si è poi ritrovata a questi livelli.

Continuate a seguirci su LaScimmiaSente