God Save the Queen è una delle più celebri canzoni della storia del punk e del rock. E sì, si riferiva anche alla scomparsa sovrana, la Regina Elisabetta II
Un brano di protesta, ma che allo stesso tempo in qualche modo rimarca la grande influenza che la Regina Elisabetta II, appena scomparsa, aveva ed ha avuto anche nel mondo dell’arte. La canzone dei Sex Pistols, che ovviamente voleva essere una presa in giro in stile punk dell’inno nazionale inglese e della devozione alla monarchia, rimarca involontariamente proprio questo.
Il brano, pubblicato come secondo singolo nella breve storia della band (il primo era Anarchy in the U.K., tutto dire) fu un successo eclatante. Tanto che, secondo la leggenda, arrivò alla posizione numero uno nella classifica di vendite in Regno Unito, ma il conseguimento venne censurato sì che in quel periodo ufficialmente le chart inglesi non avevano un singolo in prima posizione.
“God save the Queen The fascist regime They made you a moron Potential H-bomb God save the Queen She ain’t no human being There is no future In England’s dreaming“
“Dio salvi la regina Il regime fascista Ti hanno reso uno stupido Potenziale bomba H Dio salvi la regina Non è un essere umano Non c’è futuro Nel sogno inglese”
Cominciamo subito con un diretto attacco all’aristocrazia, alla casa regnante e alle istituzioni. Ai “potenti”, in pratica, bersaglio privilegiato dei brani di protesta dell’epoca. Su tutto regna la sempreverde paura della guerra atomica, di fronte alla quale non si può che sposare un arrabbiato nichilismo espresso nel famoso motto già citato “no future”.
In ogni caso come possiamo vedere i Sex Pistols si guardano bene dall’attaccare la regina direttamente, dipingendola più come una vittima del sistema che criticano e al quale imputano i veri problemi del mondo. La seconda strofa infatti si concentra piuttosto sullo strapotere del dio denaro e su tutte le ipocrisie e i crimini che, anche in UK, vengono commessi nel suo nome.
Il brano si chiude in un trionfo di nichilismo che intende, in realtà , incitare a una reazione e far affermare che le cose non stanno così, o perlomeno non devono necessariamente. Quella dei Sex Pistols non è insomma una canzone bruciante e semplicemente distruttiva come si potrebbe pensare, quanto piuttosto un grido d’allarme lancinante e pungente, urlato per risvegliare le coscienze.
“God save the Queen ‘Cause tourists are money And our figurehead Is not what she seems Oh, God save history God save your mad parade Oh, Lord, God have mercy All crimes are paid“
“When there’s no future how can there be sin? We’re the flowers in the dustbin And we’re the poison in your human machine We’re the future, your future“
“Quando non c’è futuro come ci può essere il peccato? Noi siamo i fiori nella pattumiera Siamo il veleno nella vostra macchina umana Siamo il futuro, il vostro futuro”