Sex Pistols, John Lydon se ne esce dopo quarantacinque anni: “L’anarchia è una pessima idea”

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“Mettiamo le cose in chiaro: io non sono un anarchico” – John Lydon dei Sex Pistols nel 2022

All’improvviso il buon vecchio Johnny Rotten, al secolo John Lydon, storico cantante dei Sex Pistols, se ne esce con una dichiarazione che stupirà i più fedeli fan della band. “L’anarchia è un’idea terribile”. Ovviamente viene subito in mente Anarchy in the U.K., forse la più famosa canzone punk rock di sempre.

Ecco la posizione di Lydon, che, ricordiamo, tra le altre cose recentemente si è detto anche un sostenitore di Donald Trump. “Mettiamo le cose in chiaro. Io non sono un anarchico. E mi stupisce che ci siano siti, siti anarchici .org, completamente fondati dalla mano corporativa e che lo stesso dichiarano di essere fuori dalla tempesta di merda”.

“Ed è pretenzioso, e lo fanno nel disegnare le Dr. Martens, furbi piccoli zainetti e passamontagna ben fatti”. Non è finita perché nel medesimo intervento Lydon dice: “Dio salvi la regina. Ne ha dovute passare tante. Non ho alcuna animosità nei confronti della famiglia reale, non l’ho mai avuta”.

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In realtà, per quanto queste parole possano sembrare fuori contesto, Lydon sostiene dei punti intelligenti. Per esempio è vero che l’ideale di anarchia è ormai commercializzato e svenduto sotto forma di svariati prodotti, così come quello di ribellione anti-sistema. E per quanto concerne la regina spiega: “Mi infastidice l’istituizione [del regno] e l’assunto che debba pagare io. Ecco dove traccio la linea”.

Volendo spingerci poi oltre, chi conosce bene i Sex Pistols sa che le loro storiche canzoni intendevano essere fondamentalmente provocazioni senza alcuna presa di posizione politica effettiva alla base, come avveniva invece per esempio nel caso dei Clash. E sia Anarchy in the U.K. che God Save the Queen (richiamata naturalmente qui dalle parole sulla regina) intendevano più attaccare che altro.

Infatti per esempio nel testo di Anarchy in the U.K. ci sono anche liriche come “I wanna destroy the passerby”, “Voglio distruggere il passante“: un’aggressività insensata e di fatto irreale, che intende scuotere l’opinione pubblica più che associarsi a un programma politico. E l’opinione pubblica, oggi come ieri, come vediamo il vecchio Johnny Rotten continua a scuoterla.

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Fonte: NME

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