Sanremo 2022 inizia come il grande spettacolo che dovrebbe essere, ma tra i primi concorrenti spiccano davvero in pochi
Sanremo 2022 si apre con un Amadeus che, finalmente, dà il benvenuto ad un pubblico finalmente tornato a riempire il Teatro Ariston. Che, contro ogni difficoltà, appare nella sua veste “classica” e tradizionale, mascherine e termometri a parte. La competizione riprende quindi con la terza conduzione di fila per Fiorello.
Sul palco i momenti migliori extra-gara sono quelli affidati all’infallibile Fiorello, al ritorno trionfale dei Maneskin e ai ricordi dei giganti del cinema e dell’arte portati da Ornella Muti. Un altro momento interessante è stato quello in cui Fabio Rovazzi ed Orietta Berti hanno accolto Colapesce e Dimartino per una singolare esibizione, sulla nave, della loro famosa Musica Leggerissima.
Per quanto riguarda la competizione vera e propria, tra i primi dodici cantanti non sono emerse esattamente troppe canzoni memorabili. Il brano de La Rappresentante di Lista spicca tra tutti, mentre proposte perlomeno interessanti vengono da Dargen D’Amico, Rkomi e Giusy Ferreri.
Un po’ una delusione l’esibizione di Achille Lauro, che l’anno scorso aveva coinvolto in maniera davvero spettacolare e quest’anno, invece, si presenta per ora davvero sottotono. Anche il brano di Mahmood e Blanco, se pur tranquillamente papabile per la vittoria, non risalta in modo particolare. Ecco i nostri voti per le canzoni della prima serata.
La serata inizia alla grande con Achille Lauro che, a petto nudo e sfoggiando orgogliosamente i tatuaggi, si lancia in un pop rock dagli accenti gospel che, come ormai c’è da aspettarsi da lui, è “ribelle” solo all’apparenza. La canzone non è incisiva come altri suoi vecchi successi ma il ritornello c’è e a ricantarla di sicuro può restare in testa.
Voto: 7
Yuman – Ora e Qui
Yuman si presenta con un bel brano R&B ritmato che richiama lo stile di Ghemon e si fa ascoltare piacevolmente soprattuto nel ritornello. Una canzone colorata, di certo non originale, ma ben piazzata se si pensa che si tratta dell’esordio sul palco dell’Ariston per il giovane artista.
Voto. 6.5
Noemi – Ti Amo Non lo So Dire
Noemi si presenta al Festival per l’ennesima volta, ma lo fa comunque bene appoggiando la propria inconfondibile voce su un brano scritto dalla coppia Mahmood/Dardust. L’occasione è buona e l’arrangiamento è interessante, ma l’occasione sembra un po’ sprecata. Il brano è eccellente ma non incisivo e conquista difficilmente.
Gianni Morandi è… sempre lui, Gianni Morandi. Come definirlo? Sul palco è sempre sé stesso, cinquant’anni fa come oggi. Infallibile, con un pezzo ballabile, d’altri tempi ma molto cantabile. Un brano che di certo non intende affacciarsi sulla modernità; ma d’altra parte, non serve dirlo: Gianni non ne ha bisogno.
Voto: 7.5
La Rappresentante di Lista – Ciao Ciao
La Rappresentante di Lista non deludono come una delle proposte indubbiamente di qualità di questa edizione. Il duo si presenta con un bel brano disco funk stile fine anni ’70 e che molto richiama la provocatorietà di Donatella Rettore. Il ritmo c’è, il testo è intrigante e Veronica Lucchesi è più carismatica che mai. Subito tra i pezzi migliori.
Voto: 8
Michele Bravi – Inverno dei Fiori
Michele Bravi si propone con una canzone dai toni bassi e che sale in un climax da ballad emozionante ed emotiva: un po’ un classico di Sanremo. Come personaggio ha un buon impatto ma la canzone convince davvero poco e sa di occasione mancata. Un lento fin troppo… bè, lento.