I cantanti di Skillet e All That Remains difendono Trump

Anche i cantanti di Skillet e All That Remains, due storici gruppi rock, si schierano vicino a Donald Trump

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Credits: 60 Minutes / YouTube
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I cantanti dei due storici gruppi esprimono entrambi posizioni a sostegno di Donald Trump

Si allargano le file di coloro che, nella musica rock più o meno recente, si dicono sostenitori o almeno “simpatizzanti” di Donald Trump. Già abbiamo parlato di John Dolmayan, difensore a spada tratta del presidente fino ai fatti di Capitol Hill. E in quella stessa ressa hanno trovato posto Ariel Pink e Jon Schaffer degli Iced Earth.

Ora altri due storici frontmen del rock decennale accorrono in sostegno di The Donald, condannando la sua espulsione da Twitter con la preoccupazione di una “limitazione della libertà di espressione”. Lo stesso “alibi” espresso in questi mesi da molti negazionisti, seguaci di QAnon e, appunto, dagli assalitori del Campidoglio.

Phil Labonte, cantante degli All That Remains, scrive: “Ci sono diverse piattaforme di social media che, mentre io scrivo questo, compiono purghe di voci libertarie e conservatrici, incluso il presidente Donald J. Trump. […] La messa a tacere di ogni voce, anche quelle che esprimono opinioni davvero aborrenti, è più una minaccia per il nostro paese di quelle stesse opinioni”.

“Se Twitter ha il potere di censurare il Presidente, che cosa significa?”

Sulla stessa linea anche John Cooper, frontman degli Skillet: “Se Twitter ha il potere di censurare il Presidente, che cosa significa? Penso che questo sia ciò per cui la gente sta impazzendo. […] L’idea è che se sei conservatore allora significa che supporti la violenza, che sei respinsabile della violenza”.

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Trovate le due dichiarazioni dei cantanti per esteso nel tweet qui sopra e nel video qui sotto. Entrambi affermano di non essere seguaci di Trump ma di essere preoccupati, appunto, dal ban operato da Twitter ai suoi danni in seguito ai fatti di Washington. Temono conseguenze ben peggiori.

Questo, beninteso, tenendo presente che tutti e due hanno per anni espresso posizioni vicine alla destra conservatrice. Sappiamo che il tema della libertà di espressione, negli Stati Uniti come un po’ ovunque, è sempre estremamente delicato da affrontare e complesso da approfondire. I due musicisti, in questo, hanno perlomeno detto la loro in maniera esauriente.

Fonte: Consequence of Sound

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