Spider-Man: Tutti i film dal peggiore al migliore |Classifica

I film dedicati a Spider-Man si sono moltiplicati negli ultimi anni. Così abbiamo deciso di stilare una classifica per dirvi quale secondo noi è il migliore

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Spider-Man è sicuramente il supereroe Marvel più amato al mondo. Nato dalle geniali menti di Stan Lee e di Steve Ditko nel lontano 1962, Spidey è diventato una vera e propria icona pop e commerciale da cui è stato tratto di tutto: montagne di fumetti, giocattoli, videogiochi, cartoni animati e, ovviamente film. Tralasciando le magnifiche trasposizioni vintage quasi amatoriali create su Peter Parker, esistono tre filoni cinematografici moderni nei quali cambiano attori, registi e trame. Dunque ci siamo chiesti, qual è il miglior film su Spider-Man e perché?

Spider-Man nella settima arte

Come detto abbiamo preso in considerazione solamente i tre filoni filmici moderni. Partendo dalla trilogia diretta da Sam Raimi con protagonista Tobey Maguire, passando per i due film del franchise Amazing che vedevano Andrew Garfield vestire il costume rosso e blu dell’Uomo Ragno fino ad arrivare ai tre film appartenenti all’MCU con protagonista Tom Holland. A questa lista sono stati aggiunto Spider-Man: Un nuovo universo e Spider-Man: Across the Spider-Verse film di animazione datati rispettivamente 2018 e 2023.

10. The Amazing Spider-Man 2 – Il potere di Electro, Marc Webb, 2014

The Amazing Spider-Man 2

Questo è un film sbagliato già dal punto di vista concettuale. Se il primo capitolo della rinascita dell’Uomo Ragno aveva segnato un deciso cambio di rotta rispetto alla trilogia di Raimi, a questo secondo film si chiedeva di dare nuova linfa ad un brand che si stava assopendo. Tuttavia scegliere come unico villain del film un nemico non facente parte degli avversari più celebri di Spider-Man ha messo tutto il progetto decisamente in salita. Electro, interpretato da un seppur ottimo Jamie Foxx, non ha il carisma né il fascino per tenere un film sulle proprie spalle e il redivivo Harry Osborn, che solo nella parte finale del lungometraggio diviene il Green Goblin, è decisamente troppo piatto e monocorde per tenere alta l’adrenalina del film. Tutte le due ore abbondanti dell’opera viaggiano stancamente verso un finale scontato e anche mal messo in scena.

Max, la forma umana di Electro, diviene nemico di Spider-Man senza un reale motivo, cosa che non permette allo spettatore di empatizzare con lui in nessuna accezione possibile. La storia d’amore tra Peter e Gwen non ha la forza emotiva di quella tra il protagonista ed MJ della prima trilogia, nonostante voglia essere il fulcro intorno al quale tutta la trama ruota. L’ultima scena, paradossalmente una delle migliori dell’intera pellicola, ci mostra come ci fosse la volontà di creare anche un terzo capitolo della saga. Idea morta nella culla a causa del pessimo riscontro avuto da questo film. Lento, noioso, scontato, banale con pochissimi alti, tra i quali la buonissima colonna sonora, e moltissimi bassi tra i quali la brutta performance di Andrew Garfield, mai realmente coinvolgente. Occasione sprecata, senz’altro.

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9. Spider-Man 3, Sam Raimi, 2007

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Questo capitolo è sicuramente quello che avrebbe dovuto maggiormente esaltare le caratteristiche registiche di Raimi, uno dei maestri del cinema horror di intrattenimento, vista la presenza di Venom, violento e spietato arci nemico di Spider-Man. Tuttavia in questo film ogni cosa sembra essere quasi lasciata al caso. Venom non diviene lo spietato mostro che dovrebbe essere ma anzi, la sua figura risulta spesso banale e scontata. Nella sequenza nella quale il simbionte invece attacca il corpo di Peter, Raimi posiziona una delle scene più imbarazzanti della sua intera filmografia, quella dei balletti per le strade di New York di Spider-Man, oramai totalmente sotto il controllo dell’alieno. Una di quelle cose inspiegabili che non si rifanno assolutamente al cinema brillante e innovativo del regista del Michigan.

Tuttavia il film prende decisamente la strada sbagliata volendo coinvolgere diversi villain al fianco di Venom. L‘Uomo Sabbia, personaggio rivelazione del film titolare di una buona e struggente sottotrama e il giovane Goblin interpretato da James Franco, che vuole vendicarsi della morte del padre, ma che agisce in maniera contorta e complessa per poi redimersi nello scontato finale non fanno altro che rendere la trama confusa, poco fluida e dare ancor meno peso a Venom, che dovrebbe essere il vero villain della pellicola.

Il costume nero di Spider-Man è una delusione (sembra l’originale verniciato di nero) ed è lontano dalle bellissime tavole originali che lo ritraggono. Neanche gli effetti visivi convincono. Tanto splendidi quelli dei primi due capitoli, quanto terribili quelli di questo terzo che fallisce anche con le coreografie aeree banali e poco ispirate. Un finale di saga che Spider-Man non meritava, poco ma sicuro.

8. The Amazing Spider-Man, Marc Webb, 2012

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Dopo l’insuccesso di Spider-Man 3, la saga firmata da Sam Raimi non troverà mai il suo quarto capitolo. Il film, infatti, delude la critica, ricevendo aspre recensioni dalla maggior parte della stampa specializzata. In compenso, gli incassi raccontano una verità diversa. Al botteghino Spider-Man 3 registra un successo anche più stupefacente dei precedenti capitoli. Ennesima dimostrazione che perfino brutto Spider-Man, per i fan sparsi nel mondo, resta comunque un titolo di richiamo.

Quest’evidenza induce i producer di Marvel Studios e Columbia Pictures a prendere una decisione drastica: azzerare l’esperienza della prima trilogia, per procedere ad un totale reboot della saga. L’opera si basa sulla nuova sceneggiatura di James Vanderbild. La regia è affidata a Marc Webb, mentre la scelta del nuovo Uomo Ragno cade su Andrew Garfield, forte del recente successo di The Social Network di David Fincher.

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Nel 2012 arriva così The Amazing Spider-Man: nuova origin story, che riavvolge il nastro e riparte letteralmente dal principio. Ritroveremo così Peter Parker, adolescente e nerd assoluto, cresciuto senza genitori, ma legato ai suoi zii da un affetto profondissimo. E al posto di MJ, The Amazing Spider-Man sceglie di raccontare l’incontro con Gwen Stacy, prima vera fidanzata di Peter, interpretata da Emma Stone.

Il film di Marc Webb cerca di differenziarsi dalla trilogia di Sam Raimi partendo proprio dall’estetica. La fotografia cerca un’approccio più oscuro, meno spensierato. In generale, l’atmosfera si fa più malinconica i tempi sono dilatati, con il regista che riduce le sequenze smaccatamente action, in favore di un maggiore approfondimento psicologico.

Purtroppo, più che rarefatto, l’incedere del film risulterà incredibilmente lento. Per la maggior parte degli spettatori, The Amazing Spider-Man rimane un capitolo anonimo, privo di emozione e mordente. L’unico momento di rilievo resta il cameo di Stan Lee, stavolta nelle vesti di un adorabile vecchio bibliotecario.

A cura di Marta Zoe Poretti

7. Spider-Man: Far From Home, Jon Watts, 2019

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Spider-Man Far From Home

Il secondo capitolo targato MCU dell’Uomo Ragno si rivela, come il primo, una frizzante action comedy adolescenziale. Tom Holland continua a trovarsi a proprio agio nei panni di un Peter Parker agli esordi, giovane, intelligente e inesperto e in Far From Home si rivela ancora vincente la scelta di affidare il ruolo di villain ad attori di alto profilo. il Mysterio di Jake Gyllenhaal è un cattivo tormentato e ambiguo che evita abilmente il rischio di apparire un eccentrico criminale da quattro soldi dedito alla teatralità e ai colori sgargianti.

Un film divertente e serrato che dà una buona prova di computer grafica realizzando una delle scene di lotta più riuscite dell’MCU. La distruzione di Venezia, città già visitata da Spidey nelle storie cartacee, è credibile e avvincente e riesce a valorizzare il film donandogli una scena memorabile da ricordare.

Pertanto, Spider-Man: Far From Home è un buon capitolo di transizione del supereroe e un solido tassello su cui poggiare il futuro del personaggio centrale del periodo post Iron Man.

A cura di Luca Varriale