Bastardi senza gloria: 10 curiosità sul capolavoro di Tarantino

In occasione dei 10 anni di Bastardi senza gloria, rendiamo omaggio a una delle sue opere più amate con alcuni aneddoti riguardanti il film.

bastardi senza gloria
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“Questo potrebbe essere il mio capolavoro”

Sembra dire a se stesso Tarantino nel finale del film, riconoscendo in Bastardi senza gloria (stasera alle 21:04 su Canale 20) uno dei suoi lavori migliori. La sceneggiatura è il punto di forza di questo film, ricco di alcuni tra i migliori personaggi mai partoriti dalla mente di Quentin. Ad arricchire la scrittura diversi assi che l’autore ha calato per l’occasione. Notevole dal punto di vista registico, e infarcito di citazioni ad alcune tra le opere più amate da Tarantino, come ad esempio quelle evidenti a Fight Club.

Tralasciando per una volta le analisi più tecniche, che sviscerano di un film i motivi più profondi della sua bellezza, abbiamo selezionato le curiosità migliori sull’ambizioso progetto che fu Bastardi senza gloria.

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1. Un capolavoro sì, ma estremamente travagliato.

Tarantino scrisse Bastardi senza gloria nel 1998, continuando a rimuginare sulla sceneggiatura per più di 10 anni. Nel mentre si dedicò al suo contributo in Sin City e Grindhouse, nonché al fortunatissimo dittico di Kill Bill. Il copione di Bastardi senza gloria, di ben 166 pagine, stava per subire la stessa sorte di quest’ultimo. Ulteriori rimaneggiamenti hanno permesso di far entrare tutto il materiale in un’unica pellicola, senza la necessità di un secondo capitolo. Finora. Approfondire alcune delle tante sotto-trame del film, secondo alcuni fan, non sarebbe un’idea così malvagia.

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2. “Au revoir, Di Caprio!”

Pare che tra i primi attori a cui fu proposto il ruolo poliedrico (e poliglotta) dello spietato colonnello Hans Landa fu Leonardo Di Caprio. Quest’ultimo rifiutò, facendo piombare il casting nel caos. La leggenda, ormai, vuole che Christoph Waltz si presentò per il provino quando Tarantino era sull’orlo della disperazione, sul punto di abbandonare il progetto. Waltz è quindi passato alla storia non solo per la miriade di riconoscimenti ottenuti per la sua memorabile performance, ma anche per aver letteralmente salvato la produzione. Grazie Christoph, e grazie anche a Di Caprio, a posteriori, per aver lasciato al corso del destino l’incontro epocale tra Tarantino e Waltz.

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3. Il cameo di Tarantino

Il regista ci ha abituato a vederlo nei suoi film, spesso impegnato in veri e propri ruoli, più che in comparse. Le iene, Pulp Fiction e Grindhouse hanno ben più che un cantuccio riservato al regista. In linea con Jackie Brown invece, in questo caso Tarantino si è limitato ad un piccolo cameo. Infatti è lui il primo soldato tedesco al quale i Bastardi strappano lo scalpo.

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4. Da Inglorious Bastards a Inglourious Basterds

Bastardi senza gloria è legato da una precisa rete di omaggi al cinema italiano. Tarantino ha a lungo dissimulato sul titolo sgrammaticato. Tempo dopo ammise di aver incontrato Enzo Castellari e di aver rivisto insieme a lui Quel maledetto treno blindato, sua pellicola del 1978. Il film, molto apprezzato da Tarantino, uscì nella sua versione anglofona con il titolo di Inglorious Bastards, ed è quindi ad esso che Bastardi senza gloria si ispira.

Anche lo pseudonimo italiano di Aldo Raine, Enzo Gorlomi, richiama il vero nome di Castellari, all’anagrafe Enzo Girolami. Il regista italiano, che in Bastardi senza gloria recita un piccolo cameo, avrebbe poi ricambiato l’omaggio nel 2010 con Caribbean Basterds.

5. La censura in Germania

Ovviamente c’era da aspettarselo, ma fortunatamente del film non intaccò che la reclame pubblicitaria. Infatti la censura non penalizzò la versione del film approvata dal regista, ma ne modificò solo il poster. La legge in Germania prevede la censura di ogni simbolo che faccia riferimento al nazismo. La prima “O” in Inglourious Basterds era appunto una svastica, che nella versione tedesca fu sostituita da un proiettile.

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