Salvini vs. Rap: l’assurdo dissing tra un ministro e un genere musicale

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“Il dissing viene creato da un artista/crew che vuole prevalere, offendere o sfidare un altro artista/crew”

Questa definizione (fonte Wikipedia) è perfetta per descrivere le pubbliche diatribe tra rapper italiani e internazionali. Ma cosa succede quando a voler prevalere, offendere e sfidare gli artisti è un Ministro della Repubblica?

Facciamo una premessa: in questo articolo cercheremo di stare, nei limiti del possibile, alla larga dall’esprimere giudizi politici. Proveremo piuttosto a comprendere le ragioni dello scontro tra il ministro dell’interno Matteo Salvini e alcuni dei più celebri rapper italiani.

Oltre a Salmo, di cui abbiamo parlato qui, sono molti i rapper che hanno recentemente manifestato il proprio dissenso nei confronti delle politiche della Lega. Tra i nomi più conosciuti troviamo: Gemitaiz, 99Posse, Willie Peyote, Frankie HI-NRG, Piotta, J Ax, Ghali e Caparezza.

Non mancano all’appello nemmeno gli artisti pop, con Fiorella Mannoia, Ermal Meta, Nina Zilli e Francesca Michielin.

Se è normale che i musicisti, come altri esponenti del mondo dello spettacolo, possano esprimere il proprio pensiero politico durante le performance o sui social network, ben più insolite sono le risposte di Matteo Salvini. Il leader della Lega non ha peli sulla lingua e sui social media non nasconde la propria rabbia nei confronti dei musicisti in disaccordo con il suo pensiero.

“Non puoi stare con Salvini e ascoltare hip hop.
Strappa le mie magliette, brucia i CD
Oppure cambia la tua idea del ca…”

Salmo

“Se state con Salvini STRAPPATE le mie magliette e BRUCIATE i miei CD.”
Lo dice il rapper SALMO.
Mamma mia che tristezza, apri la mente, fratello!

Tweet di Matteo Salvini 9/11/2018

Salmo

Perché Matteo Salvini replica sempre alle critiche dei rapper?

La prima possibile motivazione è semplice, Salvini (attenzione spoiler in arrivo…) ha una squadra di social media manager, Luca Morisi in primis, e una precisa strategia di comunicazione, con uno stile caratterizzato dalla risposta pronta e schietta alle critiche, con la pubblica presa in giro dell’avversario.

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La seconda ragione è ancora più chiara: questo tipo di comunicazione in Italia oggi funziona. Può sembrare triste o patetico, ma il litigio pubblico in stile talk show fa ancora ascolti stratosferici. Alla gente piacciono lo scontro, la voce alta e gli insulti. Se pochi anni fa il campo di battaglia era il mondo televisivo, oggi i VIP si attaccano su Facebook e Twitter.

Lo scontro con i rapper non è mancato nemmeno in occasione della tragedia estiva del crollo del ponte di Genova, quando un selfie ai funerali di Stato lasciò perplesso Frankie HI-NRG. Il rapper ha twittato:

“I selfie, ai funerali di Stato. I selfie”.

La risposta di Matteo Salvini non si è fatta attendere molto, definendolo “un rapper cretino”.

Lo sfogo più aggressivo nei confronti del titolare del Viminale è stata un’uscita di Gemitaiz, alla quale lo staff di Salvini ha immediatamente risposto.

“Salvini ti auguro il peggio, SE MUORI facciamo una festa”.
Parola del rapper Gemitaiz, ma chi è ‘sto fenomeno? Che problemi ha, secondo voi???

Tweet di Matteo Salvini 14/06/2018

Lui non ci sarà

Le frasi forti di Salmo e Gemitaiz sono valse loro anche l’inclusione nella campagna promozionale salviniana della reunion di Piazza del Popolo a Roma dell’8 dicembre 2018. Le foto dei due rapper sono infatti state pubblicate con l’#LuiNonCiSarà come slogan, per sottolineare la loro assenza alla manifestazione. I rapper si uniscono alla lista dei “nemici pubblici” della Lega: Fabio Fazio, Asia Argento, Monti, Saviano, Renzi, Macron, Boldrini, Corona, ecc.

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Lo scontro con i rapper (e non solo) non si limita al mondo social. Matteo Salvini, tra una birra e un salame nostrano, tra una foto a petto nudo e una canzone di Vasco, è sempre in giro per l’Italia. Si potrebbe dire che quello che Salvini ha fatto (e continua a fare) negli ultimi mesi sia un vero e proprio live tour.

Durante queste date non ha risparmiato critiche dal palco ai suoi detrattori musicisti. L’esempio più noto è quello del comizio in cui Salvini facendosi beffa delle critiche ricevute dagli “sconosciuti” Ghali, Nina Zilli e Gemitaiz, cita quest’ultimo commentando così: “Chi caz… è Gemitaiz?”

Giungiamo dunque alla terza motivazione che potrebbe giustificare l’atteggiamento duro del ministro nei confronti dei rapper…

Salvini è (o vorrebbe essere) una popstar!

Sembra una battuta, ma molti se ne sono accorti da tempo, la politica di Matteo Salvini si alimenta come il successo pop. Tutto ciò che dice o fa pubblicamente ha l’obiettivo di fare scalpore e ottenere consensi. I contenuti proposti vengono lanciati sui social e monitorati per comprendere cosa “funziona” e cosa no. Le reazioni dei fan vengono controllate e studiate dallo staff per le future modifiche alla strategia. Salvini si fa i selfie in giro per il Paese. Salvini si esalta quando le piazze urlano il suo nome. I video che raccontano le manifestazioni della Lega vengono montati ad arte, con tanto di musichetta trionfante all’ingresso del “Capitano”, come fossero cofanetti di un concerto al Wembley Stadium…

Possiamo dunque considerare questo insolito dissing come una strana pagina dell’eterno scontro tra pop e rap?

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