Il punto più alto nell’arte del maestro Hitchcock: una scena di Psycho che è rimasta nella storia e che colpisce ancora nel profondo tutti noi
1960: Alfred Hitchcock sta girando con una troupe televisiva il suo capolavoro assoluto: Psycho. Un film apparentemente umile e semplice rispetto al grande dispiego di mezzi e alle superstar che popolano gli altri suoi lavori. Eppure, è proprio qui che fa centro: il thriller/horror si rivela rivoluzionario e innovativo proprio per via della sua semplicità e della sua capacità di traumatizzare tutti.
Le tematiche Freudiane si accompagnano ad una licenziosità coraggiosamente osé che sfiora tabù, sessuali e non, esplora desideri sopiti e repressi e naviga nella psiche di un individuo in particolare: Norman Bates. Un vortice di sottili viaggi mentali che si intersecano unendo paura, erotismo, sensi di colpa. Hitchcock al quadrato.

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