Alfred Hitchcock – Le Migliori Citazioni sul Cinema del Maestro del brivido

Il 29 Aprile del 1980 moriva a Los Angeles il Maestro del brivido, Alfred Hitchcock. Ecco le sue migliori citazioni sul Cinema, l'arte della suspense e della paura.

Alfred Hitchcock
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Il 29 Aprile del 1980 moriva nella sua amata Los Angeles Sir Alfred Joseph Hitchcock, noto anche come Hitchcock, Hitch o il Maestro del brivido. Era nato 80 anni prima, il 13 Agosto del 1899 a Londra.

A capodanno del 1980 aveva ricevuto dalla Regina Elisabetta in persona il titolo di Baronetto. Scelta a suo modo bizzarra, già che Hitchcock aveva lasciato l’Inghilterra nel lontano 1940, quando aveva raggiunto Hollywood e inaugurato ufficialmente la cosiddetta “seconda fase” della sua carriera.

Nato praticamente all’alba del ‘900, tra il 1925 al 1929 Hitch ha realizzato 9 film muti. Aveva quindi sperimentato il passaggio epocale al sonoro, trovando in America, a Los Angeles, le condizioni ideali per mettere a punto la sua visione del Cinema, definendo la più classica forma del Thriller e della Spy story.

Non vogliamo però parlarvi del Mac Guffin o dell’Effetto Vertigo, analizzare quelle mirabili invenzioni (che si tratti di nuovi dispositivi drammaturgici o delle intuizioni rivoluzionarie nel suo linguaggio audiovisivo) che definiscono ora il Giallo moderno e l’idea stessa di Suspense al Cinema.

Hitchcock è tra i registi che meglio hanno saputo interpretare il proprio tempo, comprendere le infinite possibilità di un’arte giovane, che iniziava appena a definire sé stessa, uscendo dal tracciato della tradizione teatrale e letteraria per sperimentare nuove tecniche, nuove tecnologie.

Nel passaggio dall’era del muto al sonoro, dal bianco e nero al colore, fino alla folgorante intuizione che anche la televisione, le serie televisive potessero presentare scenari nuovi e inesplorati, Hitchcock ha vissuto prima come un pioniere, un regista di frontiera, poi come un autore che è già un classico.

Profondamente consapevole del proprio carisma, dell’aura del mito vivente, ostentando il proprio narcisismo senza remore, insieme a quell’inconfondibile, inesorabile auto-ironia, Hitch ha saputo anche farsi beffe della critica, tradizionalmente fredda con chi sa mietere tanti successi.

Non esiste saggio né approfondimento storico che possa superare le parole dello stesso Hitchcock, fine esegeta di sé stesso, nonché brillante teorico del Cinema. Abbiamo scelto allora di proporvi una selezione delle sue citazioni.

Alcune sono molto note, altre decisamente meno celebri, eppure sembrano fotografare il Cinema nella sua essenza. Nel 1962 Francois Truffaut, giovane cineasta d’avanguardia, che si divide tra l’attività critica per i Cahiers du Cinéma e le sperimentazioni della Nouvelle Vague, intervista il maestro ponendogli 500 domande.

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Quella lunga intervista, che diventa in pratica un’epico viaggio nella vita e l’opera del regista, nonché un compendio delle sue osservazioni sull’arte cinematografica, nel 1966 diventa un libro: Il cinema secondo Hitchcock.

Nel 1980, dopo la morte del maestro, Truffaut aggiungerà nuovi aneddoti su quell’avventura. E nel 1984, alla prematura scomparsa dello stesso Francois Truffaut, uscirà il libro nella sua versione definitiva.

L’edizione italiana de Il cinema secondo Hitchcock oggi è edita da Il saggiatore. E qualunque cinefilo che si rispetti, perfino nell’era dell’Internet, troverà in quelle pagine qualche incredibile, assoluta rivelazione.

“Il cinema non è un pezzo di vita, è un pezzo di torta.”

(Alfred Hitchcock)

Le migliori citazioni di Alfred Hitchcock

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Nel corso della sua lunga carriera il regista ha diretto oltre 50 film, oltre alla mitica serie televisiva “Alfred Hitchcock Presenta”, guadagnando il titolo di indiscusso “Maestro del brivido”.

“Il dramma è la vita con le parti noiose tagliate.”

Non c’è terrore nell’esplosione, solo nella sua anticipazione.

“C’è qualcosa di più importante della logica: l’immaginazione.”

Devi dare gli spettatori piacere, lo stesso piacere di chi si sveglia da un incubo.

“I film muti erano la più pura espressione del Cinema.”

Sono un regista molto caratterizzato. Se pure girassi Cenerentola, la gente cercherebbe un cadavere nella carrozza.

“Sono molto sensibile. Una parola tagliente, detta bruscamente da una persona, specie se mi è vicina, mi fa male per giorni.

“So che siamo umani, siamo stimolati da questo genere di emozioni, chiamiamole anche negative, ma solo quando facciamo piazza pulita di tutte queste cose, e vediamo davanti a noi una strada libera, allora stiamo creando qualcosa; ecco, è questa la mia massima idea di felicità.”

“Nel documentario il materiale è stato creato da Dio. Nei film di fiction invece il regista è Dio, colui che deve creare la vita.”

“Basta gettare uno sguardo sul mondo per comprendere che l’orrore è semplicemente la realtà.”

“Io alla televisione sono arrivato per ultimo; alcuni sostenevano perfino che aspettavo che lo schermo diventasse largo e lungo abbastanza da starci dentro comodamente anch’io (accusa che respingo nella maniera più categorica).”

“Sono terrorizzato dalle uova, peggio che terrorizzato, mi disgustano. (…) Il sangue è gioioso, rosso. Il tuorlo d’uovo invece è giallo, rivoltante. Non lo assaggerò mai.”

“Non ho niente contro i gangster, capitemi. Alcuni dei più deliziosi delitti sono stati compiuti appunto da criminali di professione. Tuttavia, in linea di massima, il lavoro più interessante, anche in questo campo, è svolto da dilettanti.”(…)

“Dilettanti molto dotati, ma sempre dilettanti. È gente che fa il proprio lavoro con dignità, buon gusto e originalità, e con quel pizzico di di senso del grottesco che in queste cose è come il lievito.”

“La vendetta è dolce e non fa ingrassare.”

“Diciamolo chiaramente: gli attori sono un male necessario.”

“Il dialogo dovrebbe essere semplicemente un suono fra gli altri suoni, solo qualcosa che esce dalla bocca delle persone, mentre i loro occhi raccontano la storia in termini visivi.”

“In un buon film il sonoro potrebbe sparire e il pubblico avrebbe comunque un’idea chiara di cosa stava succedendo.”

“Quei registi che non sanno essere semplici non riescono ad avere controllo del tempo che è loro concesso, si agitano disordinatamente intorno a dei problemi astratti e le loro vaghe inquietudini impediscono loro di concentrarsi su preoccupazioni precise, come un cattivo oratore che perde la testa perché si sta ad ascoltare mentre parla e perde il filo del discorso.”

“Siamo logici: se si vuole analizzare tutto e costruire tutto in termini di plausibilità e verosimiglianza, nessuna sceneggiatura che si basi sulla finzione resisterebbe a una simile analisi; a questo punto non resterebbe che una cosa da fare, i documentari.”

“Credo sia una grande soddisfazione per noi utilizzare l’arte cinematografica per creare una emozione di massa. E con Psycho ci siamo riusciti. Non è un messaggio che ha incuriosito il pubblico. Non è una grande interpretazione che l’ha sconvolto. Non è un romanzo molto apprezzato che l’ha avvinto.”

“Quello che ha commosso il pubblico è il film puro.”