Luchè contro Salmo, il dissing che va avanti del 2019

Luchè e Salmo sono nel pieno di una battaglia nel panormana rap italiano da oramai 4 anni. Ecco cosa sta succedendo

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Corriamo veloci fino a una settimana fa, quando Salmo ha pubblicato la sua Red Bull 64 Bars dissando apertamento Luchè e dicendo:

L’inferno lo conosco bene, ci tornerei per farci un mese, una vita di promesse spese, drin… squilla il telefono inglese.

Poco dopo l’uscita di questo brano, Salmo aveva anche spiegato la sua posizione parlando con GQ.

Il rap è pieno di punchline. Quella parte del telefono inglese è una cosa a prova di stupido. In quella barra non c’è nessun insulto, la gente sentirà quella cosa e penserà che adesso si riapre la faida. Ma non è così. Nel rap, quando fai freestyle, intrattieni, fai le punchline, se avessi voluto insultare avrei detto un’altra roba. Però invece che stare lì a rompere le palle ci gioco su, è una cosa scherzosa. Non penso che si offenderà, si farà una risata anche lui

Ma, evidentemente, non è stao così. Perchè ecco che arriviamo a ieri e all’Estate di Merda 2 d Luchè dove il dissing a Salmo è palese e evidente.

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Nel pezzo, tra le altre cose, il rapper sostiene che Salmo è stato costretto a regalare 10 mila biglietti per cercare di riempire San Siro, dice che quando ha sentito Il cielo nella stanza ho rivalutato Plaza, che è l’antifiga travestito da anticristo, da Russell Crowe sei diventato Pio e Amedeo, che imbarazzo quel tuffo nella piscina di Sanremo, sei un italiano medio, hai avuto il tuo momento poi la trap vi ha finiti, non sopravvivete ai trend perché non siete veri artisti, tu sei fra quelli che fa i soldi e diventa fascista.

Subito dopo l’uscita di questa canzone Salmo ha pubblicato una foto su Instagram ritraendo un microfono. Siamo dunque in attesa del prossimo capitolo di questo dissing.

Che ne pensate?

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