I 10 peggiori remake Live Action Disney

Dopo l'uscita de La Sirenetta 2023 (e tutte le relative polemiche) abbiamo pensato di guardare indietro nel tempo e ripensare i 10 peggiori Remake Live Action Disney dagli anni '90 ad oggi. Ecco la nostra classifica.

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2.Peter Pan & Wendy di David Lowery (2023)

Peter Pan Wendy
@The Walt Disney Pictures

Sempre sul podio dei 3 peggiori remake Live Action Disney, per quanto ovviamente queste classifiche siano sempre arbitrarie, non potevamo che pensare al recentissimo disastro di Peter Pan & Wendy (qui la nostra recensione).

Il film è uscito direttamente sulla piattaforma Disney Plus lo scorso 28 aprile e risulta attualmente come la peggiore debacle mai registrata da un Live Action Disney, con una percentuale del 13% di recensioni positive su Rotten Tomatoes. Il regista David Lowery, dopo prove stupefacenti come The Old Man and The Gun (2018), firma così un’opera tanto insipida da confermare i peggiori pregiudizi.

Su tutti, l’idea che le industrie Disney tendano a imporre le proprie scelte e privare registi e autori della personalità, lo stile e l’anima. Il remake dell’omonimo Classico Disney del 1953, tratto dall’opera teatrale Peter Pan. Il bambino che non voleva crescere di J. M. Barrie del 1904, diventa poi il bersaglio di tutti i nemici della cancel culture e in linea generale del politicamente corretto.

Una posizione, quella riassunta dalla formula politically correct, che non deve essere necessariamente ridotta alla sola Destra repubblicana statunitense, ma riguarda già da decenni anche critici e intellettuali che non apprezzano l’ipocrisia, il moralismo e soprattutto le forzature, le scelte operate per ragioni essenzialmente commerciali, ammantate da una presunta profondità ideologica, politica e civile.

In parole povere i due giovani protagonisti, Alexander Molony ed Ever Anderson, figlia di Milla Jovovich e Paul Anderson, non si rivelano purtroppo all’altezza delle aspettative. La modella e attivista afro-americana Yara Shahidi, selezionata come nuova Trilli, finisce paradossalmente relegata in un ruolo che non le consente di esprimere il suo talento.

E su tutto, nonostante l’esplicita volontà di mostrare un cast multietnico e fortemente inclusivo, il remake cade proprio sull’idea di disinnescare ogni elemento romantico, ogni elemento che possa vagamente essere ricondotto alla violenza e la morte, privando la fiaba della sua morfologia e annientando così il senso ma anche la bellezza dell’originale.

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Basti pensare che scompare il coccodrillo, nemico giurato di Capitan Uncino, la sua minaccia costante e l’ombra incombente della sua ferocia, mentre al villain interpretato da Jude Law resta l’incombenza di riscattare un film intero. Un impegno troppo gravoso perfino per una performance così eccellente, per quanto il suo volto, i dialoghi che lo vedono protagonista, restino gli unici highlight di Peter Pan & Wendy.

Per capire se si tratta in assoluto del peggior remake Live Action Disney, forse avremmo ancora bisogno dell’obiettività garantita solo dal distacco storico. Per questo, per la numero 1, abbiamo puntato su un disastro così totale che travalica perfino il confine col sublime.

1.L’apprendista stregone di Jon Turteltaub (2010)

l'apprendista stregone
@The Walt Disney Pictures

A distanza di qualche anno, pensare che L’apprendista stregone di Jon Turteltaub nel 2010 potesse essere proposto come un remake e al contempo uno spin-off Live Action di un segmento narrativo di Fantasia fa perfino sorridere. Stabilire quale sia in assoluto il miglior film d’animazione mai prodotto da Walt Disney in effetti è difficilissimo, anzi forse impossibile, data la quantità e la diversità dei fattori da tenere in conto.

Eppure, anche senza enucleare le argomentazioni nel dettaglio, noi siamo pronti a scommettere che questo titolo è Fantasia, Classico Disney del 1940 composto da 8 segmenti, ciascuno associato a un’opera cardine nella Storia della Musica Classica, dalla Toccata e fuga in Re minore di Johann Sebastian Bach alla Sinfonia n. 6 detta Pastorale di Ludwig Van Beethoven.

L’apprendista stregone, sottotitolato scherzo sinfonico, era un poema sinfonico composto nel 1897 dal francese Paul Dukas. Per rilanciare la figura di Mickey Mouse, noto dalle nostre parti come Topolino, Walt Disney immagina così un nuovo adattamento del racconto omonimo, originariamente scritto da Johann Wolfgang von Goethe.

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Solo per suggerire la complessità dell’opera, basta dire che il regista del segmento, James Algar, assegna all’animatore Preston Blair la scena di Topolino nel 1938. Quindi, ciascuno dei 700 professionisti che erano parte del cast tecnico di Fantasia ricevette un riassunto del racconto di Goethe, per poi compilare un questionario di 20 domande, perché suggerissero idee, movimenti, azioni che sarebbero poi confluite ne L’apprendista stregone.

Quanto al film del 2010 con Nicolas Cage, Monica Bellucci e Jay Baruchel, dopo pochi minuti è già chiaro quanto la relazione con Fantasia sia del tutto pretestuosa, e nel personaggio protagonista non resti più nulla del Classico Disney. Meno che mai è possibile rintracciare nel Live Action la benché minima traccia degli elementi distintivi di Fantasia, che si parli del linguaggio audiovisivo, dell’immagine o della CGI.

Nella contorta trama del film c’è solo e soltanto l’eco del successo planetario della saga Harry Potter, evocato e scopiazzato in ogni modo possibile, oltre il confine del lecito e soprattutto del ridicolo. E il risultato è un mappazzone fantasy innestato sulla più prevedibile trama action, pronto a tentare maldestramente qualche incursione nel romance e la comedy.

Esistono comunque almeno due tipologie di estimatori riservate a questo film. I fan più devoti del mito vivente Nic Cage e i cultori dell’orrido, già che il film può comunque rientrare in qualche modo nella macro-categoria dello stracult. E in realtà ne esiste anche una terza, quella della Famiglia Disney, pronta ad accogliere vedere e forse perfino amare tutto. Ma questa è un’altra storia. Una storia che prosegue da esattamente 100 anni, e che pure non ci stanchiamo mai di ascoltare.