Recensione Frozen II – Il segreto di Arendelle è finalmente svelato

"Frozen II" arriverà nei cinema italiani il 27 novembre e "Il Segreto di Arendelle" sarà finalmente svelato. Ecco la nostra recensione in anteprima.

Frozen II recensione
Frozen II - Il segreto di Arendelle arriva il 27 novembre!
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Dopo sei anni Il segreto di Arendelle è stato finalmente svelato: l’attesa per Frozen II sta per finire

Il primo capitolo di Frozen arrivò nei cinema nel 2013 facendo innamorare milioni di spettatori di tutte le età con i suoi buffi e iconici protagonisti. Due amorevoli sorelle, un affascinante montanaro con la sua renna e un pupazzo di neve che ama i caldi abbracci. Questi gli ingredienti della ricetta perfetta, premiata con due Oscar e un record incredibile: Frozen divenne il film d’animazione con il più alto incasso globale di sempre, battuto solo quest’anno da Il Re Leone. Sei anni dopo la Disney è pronta a battere il suo stesso record con il secondo capitolo del film… Frozen IIIl segreto di Arendelle sarà all’altezza delle aspettative?

Ogni lieto fine nasconde un’oscura verità, qual è il segreto di Arendelle?

Frozen – Il Regno di Ghiaccio terminava con il classico “vissero tutti felici e contenti“. Ma solo nelle favole questo è possibile. La vita reale ha continuamente nuove difficoltà in serbo e Frozen è sì una favola, ma è una favola molto più moderna di quelle a cui siamo abituati. Elsa non è una semplice principessa: è dotata di poteri magici difficili da accettare che la rendono diversa dagli altri, più forte ma allo stesso tempo più vulnerabile. La capacità di trasformare le cose in ghiaccio è anche un pericolo per le persone che la circondano, pericolo che ha costretto i genitori a isolarla dalla vita del regno per anni.

Solo di recente Elsa ha imparato a controllare la propria magia e l’ha finalmente rivelata al mondo intero, imparando lei stessa ad accettarla e ad amarsi per quella che è. Questo le ha permesso anche di riavvicinarsi all’amata sorella Anna, personaggio fiabesco molto più tradizionale: Anna è un’inguaribile ottimista, piena di vita ed entusiasmo. Per essere felice le basta avere accanto la propria famiglia, quella cosa che «non cambia mai» come ci dice una delle prime canzoni del film. Per Elsa invece, questo non basta…

Frozen II recensione

La storia di Frozen II si svolge tre anni dopo il primo film. Una strana inquietudine turba le giornate di Elsa. Una vecchia melodia risuona nella sua mente e la riporta a ricordi lontani. È il dolcissimo suono della ninna nanna che la defunta madre cantava a lei e Anna prima di dormire. Ma non si tratta solo di un ricordo. Elsa sente un richiamo che nessun altro percepisce, una voce che la invita a scavare nel proprio passato per scoprire la verità riguardo alla sua identità. Perché è nata con dei poteri magici? C’è un legame tra la sua magia e la morte dei genitori?

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«Il film è incentrato sulla lotta per trovare il proprio posto nel mondo, fare la cosa giusta e compiere tutto ciò che è necessario per diventare adulti» . Come confermano le parole della regista Jennifer Lee, Frozen II è un film più maturo del precedente. Oggetto della trama è proprio il percorso di maturazione di due sorelle, la ricerca e l’amore della verità, a costo di compromettere la serenità raggiunta. Quando Elsa deciderà di seguire la voce per ottenere risposte infatti, metterà a rischio non solo la sicurezza del regno ma anche la propria vita e quella della sorella. Anna deciderà di affiancarla e, insieme a un sempre più innamorato Kristoff, la accompagnerà attraverso mari oscuri e foreste incantate.

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Al trio di personaggi umani è affiancata, ovviamente, l’adorabile coppia Olaf-Sven, il pupazzo di neve animato e la renna, fedeli compagni dei nostri protagonisti. In Frozen II il personaggio di Olaf raggiunge una complessità psicologica straordinaria, che offre numerosi spunti di riflessione. Anche lui è cresciuto, ha imparato a leggere e, come qualsiasi bambino, è pieno di domande. Ma le sue sono domande piuttosto complesse per un “bambino” di tre anni e offrono un’utile chiave di lettura per il film.

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«Come affrontate voi la sempre crescente complessità di pensiero che comporta la maturità?», «Chi sapeva che gli uomini hanno sei volte più probabilità di essere colpiti da un fulmine rispetto alle donne? E chi sapeva che l’acqua possiede una memoria?». Queste sono solo alcune delle riflessioni messe in bocca al pupazzo di neve… Con la sua inesauribile curiosità, Olaf si rivelerà un aiutante prezioso per Elsa e la sua missione.

Meno risate, più riflessione

La profondità degli argomenti trattati non deve far pensare a un film serio e noioso. Frozen II è divertente (quasi) quanto il precedente. L’allegria e la leggerezza che avevano stregato il pubblico ritornano, ma forse, in modo meno iconico e potente. I momenti dedicati alla riflessione sono aumentati e i dialoghi sono più raffinati, così come il vasto numero di riferimenti e citazioni che lo rendono piacevolmente fruibile anche per un pubblico più adulto.

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Il primo, inconfondibile riferimento è letterario. Il topos della selva presente in Dante, Ariosto e Tasso, dopo aver influenzato letteratura, cinema e pittura, si trova persino in Frozen. Il primo ostacolo che Elsa e la sua famiglia devono superare per scoprire la verità, è una foresta incantata. «Non so se avete mai sentito parlare di foreste incantate, ma si tratta di luoghi dove avvengono trasformazioni», afferma la regista Lee, «che vi piaccia o no. I rapporti vengono messi alla prova. Ogni cosa che credevate di sapere si dimostrerà sbagliata. Alcuni poteri che in passato sembrano troppo forti, ora potrebbero non esserlo abbastanza. È facile perdersi».

La foresta incantata, è avvolta da una misteriosa coltre di nebbia, nella quale vivono intrappolati i soldati di Arendelle e i northuldri, le due fazioni opposte nella leggendaria battaglia alla quale anche il padre di Elsa e Anna aveva preso parte. I colori della foresta non sono più quelli freddi e invernali che avevano caratterizzato e reso celebre il primo film. Dal Regno di ghiaccio siamo passati alla foresta autunnale: il tema principale del film, il cambiamento, è reso anche visivamente con i vivaci colori dell’autunno e l’effetto è incredibile.

Frozen II: inno (musicale) al cambiamento

Non è solo col senso della vista che siamo chiamati a cogliere il cambiamento nella storia, ma anche con l’udito. Già nel 2013, Frozen si era distinto per la forza evocativa della colonna sonora e Frozen II cerca di fare lo stesso. Le sette canzoni scritte per l’occasione rispecchiano la maturazione dei personaggi e la complessità crescente della loro storia. Forse è proprio per questo che il risultato è meno suggestivo del precedente ma, nel complesso, soddisfacente e coerente.

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Il film uscirà il 27 novembre in tutte le sale italiane! Fateci sapere cosa ne pensate e, nel frattempo, continuate a seguirci su LaScimmiaPensa.com!