Hogwarts Legacy 2 è già nei piani di Warner Bros

David Haddad, presidente di Warner Bros. Games ha lasciato intendere, parlando con Variety, che un Hogwarts Legacy 2 è già nei piani

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Hogwarts Legacy, nuovissimo gioco sviluppato da Avalanche Software e ambientato nell’Universo di Harry Potter, è sicuramente il titolo del momento (qui la nostra recensione). Il gioco sta ottenendo un grandissimo successo di vendite e di stream su Twitch. Secondo i recenti dati sono 267 milioni di ore giocate, 393 milioni di piante magiche coltivate, 242 milioni di pozioni preparate e 1,25 miliardi di Maghi Oscuri sconfitti. Insomma, numeri da capogiro che stanno portando Warner Bros a considerare fortemente l’idea di creare uno o più sequel.

David Haddad, presidente di Warner Bros. Games., ha infatti parlato con Variety, spiegando che da loro punto di vista Hogwarts Legacy è un franchise a lungo termine.

Siamo molto soddisfatti del lancio iniziale e prevediamo un brillante futuro per i nostri lanci di altre piattaforme – ha detto

C’è da dire tuttavia che l’arrivo del gioco ha scatenato un acceso dibattito all’interno del fandom di Harry Potter, che è sempre più diviso sulle opinioni ritenute transfobiche che l’autrice J.K. Rowling ha espresso nel corso del tempo. Sebbene la scrittrice non abbia partecipato in modo creativo al gioco, beneficia finanziariamente delle sue vendite, suscitando ansia sul fatto che giocarci equivalga a sostenere cause anti-trans. Tuttavia in giro per il web arrivano anche canti di lode nei confronti del titolo. Parlando sul subreddit di Hogwarts Legacy, un giocatore ha elogiato la rappresentazione della cecità nel mondo magico del gioco, vale a dire il personaggio Ominis Gaunt.

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Sono nata disabile e sono una gamer fin dall’infanzia – si legge. Spesso mi sembra che quando le persone disabili sono rappresentate nei giochi, sia solo un personaggio usa e getta su una sedia a rotelle, per spuntare una casella. È un modo semplice e immediato per dimostrare che, ehi, questa persona è disabile. E questo è bello, ma non mi sembra molto premuroso. Ma Ominis Gaunt è un fantastico esempio di rappresentazione. È cieco. Ma invece di un bastone, usa un incantesimo con una luce rossa pulsante per muoversi. Se lo segui un po’, lo vedrai.

Mi piace pensare che [sia] una specie di tipo di ecolocalizzazione, ma [ciò che è] importante è che gli sviluppatori abbiano pensato a lui e a come qualcuno come lui si adatterebbe alla logica del mondo. Non un bastone, come farebbe un babbano, ma un incantesimo. Perché ovviamente ci sarebbero incantesimi che aiutano i disabili, proprio come ci sono incantesimi per ogni genere di cose che i babbani risolvono in modi diversi, non magici. Non è qualcosa che viene sottolineato al giocatore, ma è qualcosa che si nota osservando casualmente. Non se ne sente il peso. Ed è così importante.

Dunque è facile pensare che anche futuri giochi del franchise potrebbero avere lo stesso successo, nonostante tutto.

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