Sanremo 2023: la Classifica alla fine della Quarta Serata [VIDEO]

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Ecco la situazione alla fine della serata cover di Sanremo 2023

Nella quarta serata di Sanremo 2023 come sempre i cantanti si sono esibiti in una serie di cover di classici italiani (e non), e le migliori interpretazioni sono state votate in una top 5 annunciata come a sé stante, slegata da una classifica generale. Ecco i risultati per la penultima serata della kermesse.

Le cover più votate

1. Marco Mengoni – Let It Be
2. Ultimo – Medley Eros Ramazzotti
3. Lazza – La Fine
4. Giorgia – Luce / Di Sole e d’Azzurro
5. Mr. Rain – Qualcosa di Grande

Scandaloso che gli Articolo 31 siano stati completamente ignorati nonostante la performance migliore della serata a mani basse, e lo stesso vale per tante altre ottime cover come quella dei Colla Zio, quella dei Coma Cose, quella di Sethu. Una votazione con pessimi risultati che del resto si confermano, sommandosi ai voti delle serate precedenti, nella classifica generale qui sotto.

Classifica Generale

1. Marco Mengoni – Due Vite
2. Ultimo – Alba
3. Lazza – Cenere
4. Mr. Rain – Supereroi
5. Giorgia – Parole Dette Male
6. Tananai – Tango
7. Madame – Nel Bene e Nel Male
8. Rosa Chemical – Made in Italy
9. Elodie – Due
10. Colapesce e Dimartino – Splash
11. Gianluca Grignani – Quando ti Manca il Fiato
12. Coma Cose – L’Addio
13. Modà – Lasciami
14. Articolo 31 – Un Bel Viaggio
15. LDA – Se Poi Domani
16. Leo Gassman – Tre Cuori
17. Paola e Chiara – Furore
18. Ariete – Mare di Guai
19. Mara Sattei – Duemilaminuti
20. Colla Zio – Non Mi Va
21. Gianmaria – Mostro
22. Cugini di Campagna – Lettera 22
23. Levante – Vivo
24. Olly – Polvere
25. Anna Oxa – Sali
26. Will – Stupido
27. Shari – Egoista
28. Sethu – Cause Perse

Dopo la quarta serata la classifica rimane virtualmente immutata, con Mengoni in cima, Ultimo (inspiegabilmente) secondo e Lazza terzo davanti ora a Mr. Rain. Un panorama scoraggiante che, ancora una volta, penalizza i brani e gli artisti migliori e privilegia performance tremende (Grignani) in un trionfo di banalità.

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