Sanremo 2023: le nostre pagelle della serata cover [VIDEO]

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Eccoci alla quarta serata di Sanremo 2023, quella dedicata alle cover: ecco com’è andata!

La quarta serata di Sanremo 2023, quella dedicata alle cover, è andata avanti un po’ tra alti e bassi e versioni di canzoni classiche proposte in tutte le salse: a volte quelle giuste, a volte quelle sbagliate e sbagliatissime. Pessimi Grignani e Ultimo, mediocri metà dei concorrenti e brillanti Articolo 31, Shari e Salmo, Colapesce/Dimartino/Carla Bruni, Coma Cose e Baustelle, Colla Zio e Ditonellapiaga, Sethu e BNKR44 e Giorgia/Elisa. Ecco le nostre pagelle.

Ariete feat. Sangiovanni – Centro di Gravità Permanente (Franco Battiato)

Si parte subito con il super-classico di Franco Battiato, interpretato da due cantanti giovanissimi in versione orchestrale / rock. L’arrangiamento è sopraffino e avrebbe forse fatto felice il maestro, ma i due interpreti non riescono purtroppo a rendere la solennità della storica composizione originale.

Voto: 4.5

Will feat. Michele Zarrillo – Cinque Giorni (Michele Zarrillo)

Will canta la classica canzone di Michele Zarrillo… con Michele Zarrillo. Ne esce un’esibizione… di Michele Zarrillo. Difficile leggerci più di questo: una performance di stampo tradizionale, perfettamente Sanremese, che regala le emozioni che intende regalare come questa canzone ha sempre fatto.

Voto: 6

Elodie feat. BigMama – American Woman (The Guess Who)

Partendo dal fatto che nessuno sa di chi sia questa canzone (no, non è di Lenny Kravitz) la scelta piuttosto atipica per Sanremo di un brano simile si rivela per Elodie (e la sua voce) piuttosto felice. L’arrangiamento hard rock tiene fede all’originale e dà modo alla cantante di esprimersi alla meglio nel suo elemento; e anche la deviazione rap italiana trova il suo posto.

Voto: 7

Olly feat. Lorella Cuccarini – La Notte Vola (Lorella Cuccarini)

Olly introduce il classico tormentone italiano con l’autotune e un arrangiamento dance-acustico che fa seriamente preoccupare. Quando una sempre capace Lorella Cuccarini interviene la situazione sembra migliorare, ma non è così: il bellissimo arrangiamento originale viene soffocato e tutta l’energia della canzone si perde in un’orribile versione da club moderna.

Voto: 5

Ultimo feat. Eros Ramazzotti – Medley di Eros Ramazzotti

O meglio: Eros Ramazzotti in tutte le sue canzoni più classiche con in sottofondo una voce che potrebbe appartenere a un cantante noto come Ultimo. E non è tutto perché lo stesso Eros si scorda i suoi stessi medesimi successi, peggiorando il piattume di un’esibizione che già regala “una noia per sempre”. E che non resterà impressa nella mente.

Voto: 4

Lazza feat. Emma Marrone e Laura Marzadori – La Fine (Nesli)

Lo storico brano di Nesli interpretato da Lazza con due ospiti d’eccezione e che poco fa per rileggere o conferire un nuovo singnificato all’originale. Importante che un nome come quello di Nesli compaia tra le cover a fianco di quelli di molti altri giganti della musica italiana, ma di certo non la versione migliore della serata.

Voto: 5.5

Tananai feat. Don Joe – Vorrei Cantare come Biagio (Simone Cristicchi)

L’esibizione di Tananai è interessante: alle parole originali di Cristicchi sostituisce versi che raccontano le sue esperienze (in breve), modificando il testo e facendo entrare a metà poi il diretto interessato, Biagio Antonacci, con il quale prosegue in un inatteso duetto. Un esperimento che perlomeno si spinge più in là della solita banale cover.

Voto: 6

Shari feat. Salmo – Medley di Zucchero

Shari e Salmo fanno un figurone con due canzoni di Zucchero schierate su atmosfere completamente opposte ma interpretate con convinzione ed energia ed ottime voci, specie quella di Shari che brilla davvero (incomprensibile, a tal proposito, la sua bassa posizione in classifica). Una delle esibizioni cover migliori.

Voto: 8

Gianluca Grignani feat. Arisa – Destinazione Paradiso (Gianluca Grignani)

Sembra brutto dover parlare male di Gianluca Grignani serata dopo serata, perché sa di accanimento. Ma quando un cantante della sua levatura stona e sbaglia a cantare persino la sua canzone più famosa e celebre, c’è evidentemente un problema. E il fatto che il pubblico lo incoraggi senza rivolgergli la minima critica non lo aiuta di certo.

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Voto: 3

Leo Gassman feat. Edoardo Bennato e il Quartetto Flegreo – Medley di Edoardo Bennato

Leo Gassman gioca sicuro portando sul palco Edoardo Bennato e la sua armonica: canzoni leggendarie che incantano tutti da quarant’anni e il cantastorie napoletano come sempre un intrattenitore di classe ma anche poeta di strada. Un bel momento tutto sommato, per quanto non brilli di originalità.

Voto: 6.5

Articolo 31 feat. Fedez – Medley Articolo 31

A mani basse l’esibizione migliore della serata: gli Articolo 31 in un medley sciolto con un trionfo di energia, una memorabile break dance di DJ Jad e l’entusiasmo di un “GIORGIA LEGALIZZALA”, urlo rivolto al presidente del consiglio e sulle note di Ohi Maria trent’anni dopo la controversa performance a Domenica In. Spettacolo vero.

Voto: 9

Giorgia feat. Elisa – Luce / Di Sole e d’Azzutto (Elisa, Giorgia)

Due delle migliori cantanti italiane con le loro due canzoni più belle e famose. Che cosa può andare storto? Assolutamente niente, e infatti Elisa e Giorgia regalano una performance vocale impeccabile, duettando con due voci diverse ma straordinarie che si intrecciano splendidamente. Un altro momento altissimo.

Voto: 8.5

Colapesce e Dimartino feat. Carla Bruni – Azzurro (Paolo Conte)

Terza ottima performance di fila: i due cantautori siciliani si presentano forse un po’ sottotono ma il ritornello di una delle più belle canzoni italiane di sempre è infallibile come al solito, il pubblico reagisce e lo spettacolo è servito. Un’altra ottima cover che spazza vita metà delle altre.

Voto: 8

Cugini di Campagna feat. Paolo Vallesi – La Forza della Vita, Anima Mia (Cugini di Campagna, Paolo Vallesi)

Due cover che certamente faranno commuovere i meno giovanissimi e interpretate impeccabilmente, ma delle quali sinceramente si poteva anche fare a meno. E non possiamo fare a meno di immaginarci la reazione di Giovanni Storti all’inizio del ritornello di Anima Mia. Un po’ anche la nostra.

Voto. 6.5

Marco Mengoni feat. Kingdom Choir – Let It Be (The Beatles)

Marco Mengoni compie il classico errore che si compie sempre facendo Let It Be: la fa gospel, cantando insopportabilmente fuori metrica e rendendo irrimediabilmente gimmick un pezzo che più classico non si può. Ovvio che trattandosi di un brano di Paul McCartney tutta la forza della canzone emerge comunque, ma deve ancora arrivare qualcuno che abbia il coraggio di non farla gospel.

Voto: 6.5

gIANMARIA feat. Manuel Agnelli – Quello Che Non C’è (Afterhours)

Un brano storico degli Afterhours affidato a una voce come quella di Gianmaria suona convincente solo a metà, nonostante la presenza sul palco dello stesso co-autore e interprete, Manuel Agnelli. C’è anche da dire che ad un duetto come questo sarebbero state più adatte forse almeno una decina di altre canzoni del leggendario gruppo milanese.

Voto: 7

Mr. Rain con Fasma – Qualcosa di Grande (Lunapop)

La migliore canzone dei Lunapop e di Cesare Cremonini a mani basse infarcita di strofe rap inessenziali e di autotune, completa di stonature. Decidete voi se una versione del genere vi può piacere: va bene sperimentare e provare a cambiare, ma ci sono canzoni che sono e saranno sempre perfette così come le abbiamo conosciute.

Voto: 6

Madame feat. Izi – Via del Campo (Fabrizio De Andrè)

Sempre un rischio toccare un gigante come De André: Madame e Izi se la cavano ma l’autotune, in un’interpretazione come questa, si poteva risparmiare. Non ne esce una cover proprio pessima ed è la cantante (ovviamente) a fare la figura migliore. Però, consiglio: la prossima volta per un duetto del genere magari puntare un po’ più in basso e fare meglio.

Voto: 6

Coma Cose feat. Baustelle – Sarà Perché ti Amo (Ricchi e Poveri)

Una bellissima versione a metà tra rock e itpop affidata a quattro voci perfettamente intonate e che tocca tutte le corde giuste nell’interpretazione di questo brano famosissimo. L’alternanza strofa quieta / ritornello distorto funziona e anche l’associazione dei due gruppi, distanti ma ormai entrambi leggendari nel nostro panorama, rende alla perfezione.

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Voto: 8

Rosa Chemical feat. Rose Villain – America (Gianna Nannini)

Un’interpretazione rock e sensuale affidata a due interpreti rock e sensuali: Rosa Chemical e Rose Villain riprendono Gianna Nannini con assoluto stile, riscrivendo la canzone conservandone tutta la trasgressione ma rendendola anche, finalmente, adatta all’affermazione definitiva nel canone dei classici italiani di ogni tempo.

Voto: 7.5

Modà feat. Le Vibrazioni – Vieni da Me (Le Vibrazioni)

Ed ecco i Modà con Le Vibrazioni e uno dei loro brani più famosi, se non il più famoso in assoluto. Abbiamo un rock italiano un po’ invecchiato, non necessariamente male, che a Sanremo rivela una volta di più il suo potenziale come musica leggera più che come genere “alternativo”. Non il punto più alto della serata, ma neanche malissimo.

Voto: 6.5

Levante feat. Renzo Rubino – Vivere (Vasco Rossi)

L’interpretazione di Levante è intensa (anche se in certi momenti sembra quasi aver paura di far sentire la sua voce) e il brano di Vasco Rossi ovviamente funziona sempre alla perfezione anche se, anche in questo caso, nel repertorio del cantante ci sarebbero state forse dieci o venti canzoni più adatte alla voce della performer siciliana.

Voto: 7

Anna Oxa feat. Iljard Shaba – Un’Emozione da Poco (Ivano Fossati)

Anna Oxa si perde completamente (in senso buono) in un brano brillante di un suo contemporaneo e classico dell’epoca che vide nascere le leggende di entrambi. Su tutto come al solito trionfa la sua voce, dominante sull’arrangiamento elegante e senza sbavature né incertezze. Quasi meglio (anzi, meglio) della canzone in gara.

Voto: 8

Sethu feat. BNKR44 – Charlie fa Surf (Baustelle)

Charlie fa Surf viene re-interpretata con una strofa aggiuntiva ma che non toglie nulla alla bellezza del classico originale dei Baustelle, complice una piccola messa in scena teatrale che funziona e un’armonizzazione impeccabile nel sempre memorabile refrain. Una cover davvero ottima.

Voto: 8

LDA con Alex Britti – Oggi Sono Io (Alex Britti)

Il talento assoluto di Alex Britti con chitarra alla mano, come sempre, supera una falsa partenza e dà modo al tutto sommato ignorato LDA di esprimersi in una canzone storica e amata da più di vent’anni. L’arrangiamento nella strofa è spoglio e molto blues, ma il ritornello esplode come c’è da aspettarsi e il vecchio Britti trasuda stile ad ogni nota.

Voto: 8

Mara Sattei feat. Noemi – L’Amour Toujours (Gigi D’Agostino)

Il dovuto e sacrosanto omaggio a Gigi D’Agostino vede le due interpreti perdersi in fantastiche sonorità che strizzano l’occhio all’italodance ma si mantengono su un ritmo sostenuto e arrangiamento contemporaneo. Il brano non esplode mai veramente e forse la voce soul di Noemi c’entra un po’ poco per questo tipo di cover. Ma l’esecuzione è tutto sommato buona.

Voto: 7

Paola e Chiara feat. Merk & Kremont – Medley di Paola e Chiara

Paola e Chiara in un trionfo di Paola e Chiara: ben otto delle loro canzoni più famose compresse in una, ed è subito estate del 1999. Le due sorelle s’immergono nella nostalgia e trascinano con sé un pubblico provato ma entusiasta di ritrovarle insieme con tanto entusiasmo ed energia. Che dire: sono loro stesse, al loro meglio.

Voto: 7

Colla Zio feat. Ditonellapiaga – Salirò (Daniele Silvestri)

Gran finale con i talentuosissimi (e sottovalutatissimi in questa competizione) Colla Zio con la sempre brava Ditonellapiaga. Il brano di Silvestri, uno dei migliori italiani degli anni ’00, viene interpretato splendidamente e anche se l’arrangiamento toglie un po’ di bellezza dall’originale con una deviazione un po’ funky, a saltarne fuori è un’altra delle migliori esecuzioni della serata.

Voto: 8.5

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